Mi ha ridato picche, di nuovo. Non è possibile che si ribelli così tanto a me, devo trovare un modo per domarla. Me ne torno in studio, tra computer e telefono, guardando cosa succede in città e se devo intervenire in qualche modo. Sto iniziando a innervosirmi e parecchio anche. Alzo lo sguardo quando sento movimento sul pianerottolo e lo riabbasso di nuovo quando Ezio mi morde i lacci delle scarpe.
Camilla si schiarisce la voce, all'entrata della mia porta.
"Andiamo a cena fuori stasera?" mi chiede.
"No, non si può uscire visto la tua idea malsana di scappare" rispondo tornando a guardare il pc.
"Non scappo.." mi dice.
"Ho detto di no" ribatto.
"Dai, non mi va di restare a casa.."
"Neanche a me va di essere scacciato così, eppure lo fai" batto i tasti sulla tastiera.
"Te lo meriti"
"E tu meriti di stare qui" sbuffo. Lei entra, si fa un giro e me la sento dietro la poltrona. Chiudo il computer e mi alzo. "che devi fare? Mi distrai sto lavorando" mi appoggio al muro. La guardo e si vede dal suo viso che comunque qui dentro è un po' sofferente. Si annoia e anche se mi respinge in qualche modo dovrei farle vedere che non sono poi così tanto bestia come mi dipinge lei.
"Vorresti il sushi?" le chiedo e annuisce "lo ordino" dico e lei sorride. Prendo il telefono e ordino qualcosa. Ci porteranno la cena alle otto.
"Manca tanto.. Che possiamo fare per aspettare?" mi chiede con quegli occhi che ci brucerei dentro. Mi ci tufferei a capofitto, li farei miei, a guardare solo me.
Una idea per passare il tempo c'è l'avrei ma dopo questa collezione di scale di picche, per adesso evito. È ancora fresca.
"Passeggiata qua intorno, dieci minuti mh" dico.
"Mh.. Andiamo Ezio corri" scende di corsa a mettergli il guinzaglio e il cane la segue a lingua di fuori. Scendo e sono già pronti ad aspettarmi. Prendo le mie chiavi ed apro. Usciamo e il cane tira, sembra euforico. Cammino vicino a loro con le mani nelle tasche dei jeans. È tutto così strano, mi accendo una sigaretta e penso che tutto ciò che voglio è qui, vicino a me. Così inarrivabile un tempo, così vicina adesso.
"È bello qui" mi dice "immerso nella natura, bei paesaggi" tira un po' il guinzaglio a lei, visto che anche Ezio freme a per uscire un po'.
"Mi piace il silenzio" rispondo.
"Non ti rompe le palle nessuno qua, tranne te" ride.
"Smettila" fumo. Ride mentre Ezio corre e lei gli va dietro. Non mi faccio prendere dal panico, sono attento ad ogni mossa che fa, ho venti occhi, due anche dietro. Corrono, ma non ho paura che scappi anche perché ho alzato le misure di sicurezza, ho uomini che circondano la casa e per ogni eventuale ritorsione, lei è nei guai. Ezio cammina un po' storto e lei gli dà le dritte. È ancora un cucciolo, deve capire come si sta al mondo.
"La mano come ti va?" gliela prendo e la avvicino ai miei occhi così che possa vedere se i tagli si stanno guarendo "meglio" gliela lascio e tiro un bastoncino ad Ezio.
"Ah pensavo che volevi fare il romantico, mano nella mano" mi dice.
"No, non sono così"
"Però le mani le allunghi" mi guarda di sottecchi.
"Si è non mi fermo"
"Sarà sempre no, tempo perso" mi dice, di nuovo. Questa voglia di ribellione mi sta stancando.
"Impazzirai fino a cedere" mi lecco le labbra. "Non provi niente quando ti tocco?"
"Non te lo dico, è meglio di no"
"Se ti fa ribrezzo me lo puoi dire eh, tanto me ne hai dette di ogni, non è che cambia qualcosa" faccio spallucce.
"No, preferisco non dirtelo" mi dice, sbuffo e camminiamo.
"Rientriamo" me ne esco.
"Di già?"
"Sono passati i dieci minuti" dico.
"Ma è ancora giorno, si può stare" si lamenta.
"Ho detto basta" lei si impunta, continua a rompere le palle, si fa come dico io, con le buone o con le cattive, quindi la carico sulle spalle e cammino, con Ezio sotto l'altro braccio.
"Eddai ma possibile" sbuffa.
"Si è possibile, decido io e così si fa" dico. La mia mano è troppo vicino al suo di dietro. Talmente tanto che la metto in mezzo alle sue chiappe.
"Non toccarmi però.." mi dice.
"Si" dico e passo col dito nel suo punto più sensibile. Lei si muove. "e sta ferma, ti faccio godere, stai buona no?"
"Togli quel dito" ordina.
Eh no bella mia, gli ordini li do io. Infilo la mano nelle sue mutande e la tocco. È una bella sensazione che volevo fare da tempo, si muove e ops le entro un po' con il dito. La tocco è il suo respiro cambia un po', la sento.
"Basta..." mi dice, quasi me lo implora.
Non lo faccio, anzi, più si muove più mi piace la cosa che tocco. Entro a casa e chiudo la porta.
"Mettimi giù" sbotta.
La metto giù solo perché mi sta facendo venire il mal di testa.
"Perché non ti piaceva?"
"Smettila mh, smettila" mi dice e corre di sopra.
Non è possibile dai, è palese che le faccio così schifo che non otterrò mai niente. Non può essere che non ha stimoli, né niente, una piccola attrazione, un brivido quando uno ti tocca così. Voglio dire, la carne è carne. Sbuffo e mi siedo sul divano pensando che forse il mio piano non è poi stato grandioso come immaginavo. Boh, delle volte mi capita avere dei dubbi, altre volte credo che sia un piano infallibile. Non so, mi mette in crisi.~
Non è possibile, sto in crisi, questo mi ha messo in crisi. Mi guardo allo specchio e quello che ho sentito con lui l'ho provato solo con il mio fidanzato. Ho le crisi, non riesco ad avere una spiegazione a questo. Sento bussare, hanno portato la cena e scendo. Mi siedo e penso che lo voglio. Ma no, Camilla è solo l'astinenza, dai ma ricordati chi era. Di quanto ti faceva schifo alle superiori.
Si ma a guardarlo adesso..
Sbuffo dentro e mangio. Lui è così serio ed arrabbiato sempre. Mastica è si lecca le labbra. Riesco solo a pensare al fatto di lui che mi prende con forza e mi fa sua, senza darmi il tempo di reagire né fare niente. Il problema è uno solo, mi eccito di più, deglutisco cercando di scacciare quel pensiero che mi accompagna da quando sono salita.
"Cosa c'è?" mi guarda.
"Nulla, sto mangiando" rispondo.
Finisco di mangiare ed esco in giardino a fumare una sigaretta. Calma Camilla. Sono fidanzata, non posso cedere al mio rapitore, no. Devo fargli la guerra. Non posso compiacerlo. Rientro e lui non c'è più, forse è salito. Meglio così. Salgo anche io e me ne vado a letto, ripensando a quelle scene che mi fanno diventare la miglior regista di film hard.
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GANGSTER🔫
Fanfiction«Cosa vuoi?» «Voglio che tu mi ami, solo così potrò lasciarti alla tua libertà» #1 in Thriller 2/10/2020 Autrici: Sara&Camilla