Sono già quasi tre settimane che sono segregata in questa casa. A volte lo dimentico, il tempo mi passa in fretta ma a volte fisso il vuoto e inizio a pensare. Mi manca la mia vita, mi manca il mio ragazzo, ho i sensi di colpa per quello che è successo questa notte, mi mancano i miei nipotini. Sono scesa in piscina, lui non so cosa abbia ma non mi ha raggiunto, pensavo che stamattina non mi avrebbe lasciata da sola, invece ha sempre la stessa espressione di quando non avevamo fatto nulla. Certo è stato bello, ci sa fare, ho sentito il fuoco addosso quando baciava ogni pezzo della mia pelle, ma non ho fatto la cosa giusta. Nel mio inconscio volevo fermarlo, dovevo fermarlo. Ho avuto un po' di timore, mi sono abbandonata a lui, respingerlo sarebbe stato impossibile, lo avevo addosso.
Ma possibile però che nessuno mi cerca? Nessuno provi almeno a vedere se quella versione che ha dato lui sia vera? Allora non importa niente al mio ragazzo, a nessuno importa niente. Ma non gli viene il dubbio di dove posso stare? Sono uscita tre settimane fa da casa per una cena e non sono più tornata, cazzo. Non posso sparire così, di botto. Questi sono più pazzi di me, sicuro.
"Tutto bene?" sento dire, alzo lo sguardo e vedo Kostas. Non l'ho sentito neanche arrivare, presa dai miei pensieri. Agito le gambe nell'acqua, sugli scalini della piscina.
"Che hai?" si avvicina.
"Niente"
"Sembri triste" mi dice.
"Penso.."
"È dimmi no? Con me ci puoi parlare" mi dice.
"Boh penso che è assurdo che nessuno mi stia cercando, nessuno che si interessi se stia bene, soprattutto dove sia finita. Dai sono sparita da un momento all'altro e nessuno fa niente" dico.
"Sei a lavorare all'estero, lo sanno tutti" mi dice senza neanche capirmi un po'.
"Si ma da fare la barista ad andare in Spagna dalla notte al giorno non è normale" dico.
"Beh no, ma ho pensato a tutto io. Hanno capito che avevi bisogno di un momento per te, questo hai detto a tutti" mi dice. Sta cercando di farmi impazzire.
"Mi fai leggere cosa scrivono? Pure il mio ragazzo, sparisco e lui niente.." dico malinconica.
"No, ti ha chiamato una ventina di volte, ma gli attacco, si accolla un po' troppo" sbuffa.
"Mi sento terribilmente in colpa, l'ho tradito e lui non lo merita, affatto" dico con un filo di voce.
"Però è stato bello, no?" dice non curante di come stia io adesso, non ci prova per niente a capirmi.
"Ho troppi sensi di colpa, da quando ho aperto gli occhi che ci penso, non è giusto" li guardo.
"A me sinceramente di lui mi interessa poco e niente" si tira su e si lecca le labbra.
"A me si, sono tre anni che ci sto, non un giorno"
"Mh, quindi?" si massaggia il mento, evidentemente ha capito che voglio qualcosa. È troppo, troppo sveglio. Non lo posso fregare.
"Fammi tornare a casa.." gli dico.
"No, non posso. Mi dispiace ma ho deciso così, é l'unico modo questo" fa spallucce.
"Se ti dispiaceva così tanto mi avresti lasciata andare, hai ottenuto quello che volevi, basta, mandami a casa" sento gli occhi diventare lucidi.
"Io non ti voglio solo per scopare, te l'ho già detto. Amami, cazzo" alza la voce.
"Non posso, amo già un altro" dico guardandolo negli occhi.
"Eh certo, quindi è inutile vero? Perché una bestia come me non può prendere il suo posto vero?" adesso grida.
"No, non può perché non si dimentica in così poco tempo quello che c'è stato in tre anni" sostengo il suo sguardo e alzo la voce anche io.
"Appunto, resta qui e dimenticarlo"
"No mai" dico decisa.
"Ti faccio schifo?" stringe i pugni fino a far sbiancare le nocche.
"No, ma non sei lui" rispondo sincera.
"Perfetto" si gira e risale a passo affrettato.
Dove va adesso? Dopo un po' torno su, non posso pensare anche a lui, ho già troppe cose per la testa, troppi pensieri, troppe mancanze. Vado a farmi la doccia e poi mi metto sul divano, non mi lascia andare ha detto. Sospiro, ci morirò in questa casa, ne sono certa.~
Non sono lui?? No ovvio, io sono migliore di lui, posso dargli molto di più di quello che gli da lui. Ho soldi, passione, case, posso dargli me stesso, posso comprarle un'isola se solo la volesse, eppure sta scegliendo di nuovo lui. Un poveraccio che non sa né di sale né di pepe. Mi chiudo nello studio, lanciando contro il muro qualsiasi cosa mi capiti tra le mani. Mi ero svegliato così appagato e bene, mi si è rovinata la giornata. Da che stavo in cima alle stelle in un attimo mi sono ritrovato di nuovo giù, negli inferi. Ringhio, dando un cazzotto sulla vetrina. Perché non mi ama? Perché non può amarmi come ama lui? Devo sfogare, qui non posso rivelare il vero me, devo uscire da qui. Scendo dallo studio, affannato e con un po' di sudore che mi fa brillare la fronte sotto la luce. Do un'occhiata a Giorgio che subito mi capisce. Prepara la macchina, ho dei conti in sospeso con un uomo, quello della macelleria, quell'uomo che proprio stamattina ho graziato dalla sua fine. Sono qui, scendo. Lo raggiungo dentro casa, mi chiudo dentro. Inizio a torturarlo, legandolo alla sedia, mi piace far uscire il mio lato teatrale, lo torturo meglio che posso, dovevo solo dargli un avvertimento, ho sentito che parla male. Continuo a passargli la pistola addosso, posso urlargli contro, sfogare la mia vera natura, solo così riesco a far uscire quel mostro dentro di me, quel mostro che mi ha portato dove sono, a capo di una città, il preferito di mio padre, l'uomo più rispettato.
Lo faccio slegare, girandomi di spalle, faccio il cenno ai miei uomini di andare via, non lo finisco, lo lascio così, a rimuginare su cosa è successo, così di sicuro non lo fa più. Ma appena gli volto le spalle, sento una fitta sul mio braccio proprio vicino al muscolo, questo pezzo di merda mi ha appena dato una coltellata. A me, quando sono di spalle. Ho sempre pensato che chi attacca da dietro è un codardo, un infame e non merita di vivere. Faccio una smorfia mentre il sangue mi sporca la camicia bianca, i miei uomini mi accerchiano. Alzo la mano per fargli abbassare le pistole già puntate su quell'uomo così stupido da fare una cosa del genere. Sorrido, malignamente, punto la pistola, non sentendo nessun dolore al braccio destro e sparo, lo finisco. L'ha voluto lui. Lavoro finito, esco, salgo in macchina e Giorgio riparte verso casa, mentre mi guardo la ferita che sanguina ancora.
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GANGSTER🔫
Fanfiction«Cosa vuoi?» «Voglio che tu mi ami, solo così potrò lasciarti alla tua libertà» #1 in Thriller 2/10/2020 Autrici: Sara&Camilla