29.

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È passato un mese da quando sono tornata a casa con lui. Stiamo bene, ho lasciato il mio ragazzo dicendogli la verità, ovvero che mi sono innamorata di un altro uomo. Ha capito, perché mi vedeva diversa, qualcosa aveva immaginato. Mi è dispiaciuto tantissimo ma non posso privarmi di una cosa che mi fa bene. Abbiamo messo delle condizioni che stiamo rispettando. Dapprima pensavo che Giorgio mi avrebbe dato fastidio ma ogni volta che esco non lo vedo mai, è come se non ci sia e questo è un bene. Esco, ho ripreso il mio lavoro, mi vedo con le mie amiche e quella sensazione di solitudine e di mamma mancata, piano piano mi sta abbandonando. Oggi abbiamo deciso di uscire un po', solo io, lui ed Ezio. Andiamo a fare una passeggiata al centro, è una bella giornata e voglio fargli vedere com'è la mia vita. Non è abituato a stare in mezzo alla gente, lo vedo da come si guarda intorno, ma se sta con me deve abituarsi anche a questo. Camminiamo, lui con gli occhiali da sole che sembra gli dia fastidio il mondo. Stringe il guinzaglio di Ezio mentre mi accendo una sigaretta, c'è tanta gente in giro e lui sembra soffocare, proprio come me quando mi cacciò. Mi squilla il telefono. Lui mi guarda subito. Sono i miei amici che mi hanno invitato ad un aperitivo, gli dico che sto con un uomo e loro vogliono subito conoscerlo, non ci pensano due volte ad invitarlo. Ci accordiamo di vederci alle 18 al bar.
"Chi cazzo era?" mi chiede quando attacco.
"Il pericolo" rispondo scherzando.
"Il pericolo c'è l'ho qua" si apre la giacca e mi fa vedere la pistola.
"Oh chiudi" gli dico non facendo vedere nulla a nessuno.
"Dimmi chi cazzo era" non è geloso per niente.
"I miei amici, alle 18 facciamo un aperitivo tutti insieme così te li presento, anche se qualcuno lo conosci già.."
"Certo tu presenti un uomo" mi dice roteando gli occhi.
"Eh mi ha detto con chi stai, con uomo, che sei una donna?" rido.
"E che gli dici, chi sono?" mi chiede.
"Uno che frequento" alzo le spalle.
"Mh.. E dove mi hai conosciuto?"
"A lavoro" dico. Ho capito che sta facendo così per non dire cose diverse, lui fa un lavoro illegale quindi dobbiamo inventare altro sulla nostra conoscenza.
"Mh, per fortuna ti ho stalkerata per bene, da sapere un sacco di cose" mi dice.
"Sei emozionato?" gli chiedo.
"Li conosco, quando gli dici il nome sanno chi sono, sai com'è stavamo allo stesso liceo" mi dice.
"Che figuraccia che sto per fare. Prima ti schifavo, ora ti presento come persona che frequento. No mesa che gli dico che non andiamo"
"No no, ci andiamo, ci voglio proprio andare" dice deciso.
"Che stronzo" rido e mi mette la mano dietro la mia tasca dei jeans "vabbè sei diventato più bello, sei accettabile, si può fare, neanche i brufoli hai più." dico.
"Non vedo l'ora di vedere la faccia di quelli, giuro. Quanto manca alle sei?" mi chiede.
"Mezz'ora" rispondo al bambino che non si tiene. Lui si sfrega le mani, è impaziente. Mi fa ridere, all'improvviso è impazzito. Non so cosa pensi ma è rilassato e sicuro di sé. Questo mi piace un sacco di lui. Arriviamo al bar, qui vicino a piazza di Spagna.
Loro sono già seduti. Mi salutano calorosi e hanno tutti una carezza per Ezio. Kostas è vicino a me e saluta anche lui.
"Anvedi Camilla come acchiappa" mi dice Federica.
"Lui chi è oh" chiede Roberto.
"Ammazza poco bello mi dicono" Laura già se lo guarda un po' troppo.
"In realtà lo conoscete" dico.
"Kostas Manolas, piacere" dice lui fiero del suo nome.
Laura sputa lo spritz, Paolo sbianca, Daniele con le mani tra i capelli.
"Vuoi vedere la carta d'identità?" dice Kostas perché non ci credono e si toglie gli occhiali.
"Ma eri brutto e ciccione, con i brufoli" dice Tommaso.
"Te eri stupido, vedo che ci sei rimasto, i brufoli si tolgono con l'età" dice. Lo adoro con queste battute sempre pronto. Si fa rispettare ovunque vada.
"Era, ora non più" dico dando ragione al mio uomo.
Co sediamo, lo vedo che se la gode dentro. Come dargli torto, si sta riprendendo tutto quello che non ha mai avuto.
"Ma pensa te.. Ed ora che fai nella vita?" chiede Gianmarco.
"Ho una catena di imprese" svagheggia senza indugiare.
"Sei ricco quindi?" chiede Laura. Lui annuisce "Madonna quando ti invidio Cami" mi dice e sorrido.
"Sicuramente meno odioso dell'ex tuo, guarda" mi dice Paolo.
"Vero, lo ho mollato per quello" dico.
Ordiniamo uno spritz per me è un prosecco per lui.
"Da quanto vi frequentate?" chiede Federica.
"Da un po'.." dico.
"Pure Ezio si è affezionato eh" nota Gianmarco.
"Si, lo adora" ammetto. Sono una cosa sola loro due.
Iniziano a notare le differenze col mio ex, visto che strilla a sempre Ezio, lui invece ci gioca. L'altro era un morto, lui un duro. Stava antipatico un po' a tutti a quanto pare.
"Lui ce lo vedete con me?" chiedo.
"Da morire, sembra che state insieme da una vita" mi dicono. Scuoto la testa e me la rido.
"Basta complimenti sennò si monta la testa" rido e gli faccio una carezza sul mento. Iniziano a chiede se abbiamo consumato. Lui è a suo agio, non nega. Beviamo e stiamo bene con loro.
"Ma pensa te, lo odiavi tanto, ora ci stai" dice Gianmarco.
"Visto si, come si cambia" faccio spallucce.
"SI ora è mia" Kostas si lecca le labbra. Notano che Ezio è tranquillissimo, di solito è irrequieto, invece con lui sta fermo e buono. Grazie me lo ha regalato lui, gli da una pizzetta e mangia contento.
"Dicci di te Ko" dice Roberta.
"Cosa volete sapere?" chiede e con le dita mi sfiora la schiena. Ha un effetto rilassante.
"I tuoi?" chiede Federica.
"In America, mio fratello in Grecia" dice mezze verità, evidentemente sa come funziona.
"È perché tu sei qui?" chiede Gianmarco.
"Lavoro qui, mi piace la città e mi è sempre piaciuta lei, per cui eccomi" dice senza giri di parole.
Sono lusingata se fossi un emoticon sarei lo smiley con i cuoricini.
Beh anche i miei amici dicono che forse a quei tempi ha esagerato un po', che l'ho trattato troppo male e che me la facevano pagare se fossero stati in lui. Lui sorride maligno.
"Sentito i tuoi amici?" dice.
Lo guardo come per dire ancora? Lui mi capisce al volo a quanto pare.
"Siamo cresciuti, non ti credere che sono più come prima" dice rivolto ai miei amici ma continuando a sfiorarmi il collo col dito. Bevo e mi rilasso.
"E come sei adesso?" chiede sempre Gianmarco.
"Ha lo sguardo da figlio di mignotta, con tutto il rispetto eh" dice Laura. Lui sorride.
"Si lo è" dico. "prima era troppo sottone"
"Oh ero piccolo, crescendo ho avuto più responsabilità, ho vissuto da solo, ho fatto esperienze, visto cose nuove, ci sta" dice Kostas in sua difesa.
"Certo, poi lavori pure, dove abiti adesso?" chiede Gianmarco. È quello che sta facendo più domande di tutti.
"Fuori città, mi piace la tranquillità" risponde.
"È vivi solo?" chiede Sabrina.
"Si. Oddio proprio solo no, ho delle persone che lavorano per me. Da solo non riesco a stare dietro alle cose di casa o alla cucina" dice "ma viene anche lei a vivere con me"
"Di già?" chiede Gianmarco.
"Si, alla fine stiamo sempre insieme, tanto vale vivere nella stessa casa" rispondo.
Loro sono contenti, ci fanno le congratulazioni e dicono che poi verranno a cena. Kostas annuisce, è disposto a mettere casa a disposizione. Tutti sono convinti da Kostas, lo guardo e sono sempre più convinta ed innamorata di quest'uomo all'apparenza burbero e freddo ma che con me è sempre d'oro. Verso ora di cena c'è ne andiamo, salutando tutti dicendo che ci faremo sentire per la cena, saluta anche Ezio, abbaiando e andiamo via. Sono contenta che è andato tutto bene, lui è contento di aver messo a segno un altro punto e ogni volta che escono ci invitano. Il tempo passa e noi oltre la super cena nella villa, usciamo con loro, ci divertiamo tra aperitivi e risate. Questa si che è la vita che volevo, ora va tutto bene.

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