58.

601 26 21
                                    

Ho sentito urlare e mi sono svegliata, le bimbe piangono come disperate, vado di là in bagno e trovo Deva a mollo nella vaschetta.
"Ma che cazzo stai facendo qua?" la tiro su e la asciugo. Kostas corre su.
"Oh sta buona, levati" mi dice e mi toglie la bimba dalle mani. Gesto che, mi fa incazzare come una bestia.
"Ma buona che? Senti che freddo qua dentro, ma che la lasci così nell'acqua? È pericoloso!"
"Oh non mi posso spezzare in due cazzo" sbraita.
"È poi non togliermela così dalle mani perché mi fai diventare una bestia! Sbrogliatela da solo" dico mentre la veste, io me ne vado di là e mi metto a letto.
"Tu dormi, che ti riesce bene!" dice è come una furia apro la porta di scatto, eh no bello.
"Che cazzo hai detto??"
"Va a dormire che ti riesce bene ho detto" lo ripete.
"Io ho sonno! Hai capito?" urlo.
"Che cazzo vuoi da me? Sono io che non ti faccio dormire eh?"
"Mi sveglio quattro volte a notte, mentre tu dormi, chiaro? E se per una volta dormo io e te fai qualcosa, non me lo devi rinfacciare"
"Allora non mi dare ordini e non strillarmi di quello che faccio, perché sono due non una!"
"Ma vaffanculo" dico.
"Vacci te e gli amici tuoi" risponde.
"Ancora? Quanto è vero Dio te lo faccio dire con la ragione, cazzo" scendo.
"Brava vai. Le figlie le lasci qua però" mi dice duro.
"Mai. Oh che hai stamattina?" lo guardo male mentre prendo in braccio Ginevra e la coccolo.
"Tu che hai che mi vuoi fare la guerra" scende anche lui.
"Mi hai rotto il cazzo" mi sbaciucchio Ginevra "hai oltrepassato ogni limite"
"Pensa te"
"Io eh? Per non aver fatto un cazzo. Andiamo Gine oggi niente scuola ci guardiamo i cartoni, stai con mamma tua" dico e saliamo. Ci mettiamo a letto a guardare i cartoni. Dopo un po' lui sale e mette nel lettino Deva che si è addormentata. Ceh mi viene a strillare perché dormo, quando sono due mesi che dormo a rate la notte, non lo capisce cazzo. Lo sento chiudersi nel suo studio, meglio così almeno non lo vedo. Dopo poco Deva comincia a piangere di nuovo, la prendo subito, lo capisco che sono stranite, la sentono la tensione. La metto nel lettone circondata da cuscini, quando si fa l'ora di pranzo scendiamo e Kostas è sul divano.
"Gine" la chiama.
"Mh?" se lo guarda.
"Bacio a papi" le chiede. Lei si avvicina e glielo da ma si vede che non è come sempre. Oggi decido di non uscire, non gliela do vinta neanche un po'. Passiamo il pomeriggio sul tappeto tra un pony ed una poppata, non cena con noi e poi affido ad Alessia le bambine perché ho bisogno di un bagno rilassante. Ma mi addormento nella vasca.

~

Vado in camera e lei non c'è. La trovo sdraiata nella jacuzzi. La prendo di peso e la porto di là, la asciugo piano e la metto a letto. Continua a dormire profondamente e scendo dalle bambine. Gioco un po' con Ginevra ma Deva inizia a piangere e la più grande si stranisce e sale in camera, lasciandomi solo. Non capisco cosa abbia e devo per forza svegliare quella stronza. Lei me la toglie dalle mani, come ho fatto prima io e si scopre che ha una colichetta, niente di serio. Mi addormento sulla scrivania del mio studio e quando la mattina mi alzo tutto indolenzito e scendo un girasole enorme mi fa storcere il naso. Guardo il bigliettino che recita: "auguri amore mio". Prendo fuoco. Lei non c'è ma la aspetto in quarta. Torna dopo aver portato Ginevra a scuola.
"Chi cazzo e? Poi sono io eh, amore mio"
"Ma cosa?" dice come se non sapesse. Le lancio il biglietto, lei legge e sorride.
"Chi cazzo è? Spiegamelo."
"È perché dovrei? Hai chiuso con me, quindi"
"Apposto"
"La smetti di urlare? Mi svegli la ragazzina" dice.
"Dimmi chi cazzo è" la prendo per un braccio e la tiro a me.
"Aia oh"
"Mi fai diventare una bestia tu"
"Ci sei da solo"
"Dimmi chi cazzo è" stringo i denti e un po' la presa.
"Mio padre, oggi è il mio onomastico ed ogni anno mi manda un girasole, ma visto che stavo con te non l'ha più fatto, ha ripreso ora che ci siamo riappacificati" mi dice.
"Visto che le cose le ottengo"
"Certo con i tuoi modi di merda"
"Questi mi obblighi ad usare" la lascio in malo modo.
"Ma vaffanculo" mi dice e va di là in cucina. Io salgo nello studio sono verde dalla rabbia questa situazione mi snerva.

~

Chiedo ad Alessia se vuole venire a fare una passeggiata qui intorno, ho bisogno di sfogarmi, lei mi ascolta.
"Secondo me dovresti provare a stare un po' da sola per un periodo, con le bimbe ovvio" mi dice.
"Non lo posso fare, non posso togliergli le bambine"
"Ma qualche giorno, vai a casa dei tuoi per un po'. Lui verrà a vederle, così stai male a casa si vede.." mi dice.
"Il problema è che lui è la causa ma anche la cura, poi se me ne vado pensa che ho un altro, invece non è vero" dico.
"Ma no gli spieghi la situazione, se poi pensa ad altro non si fida, è anche un modo per vedere se lui ha fiducia in te." scrolla le spalle.
"Ma a lui cosa gli spiego? Lo sai come è fatto, farebbe il panico. Mi chiuderebbe a casa e direbbe che ho ragione che io ho un altro ma non è così" sbuffo.
"Su questo hai ragione, ma non stai bene neanche così, rischi di impazzire.. A litigare tutto il giorno, che non vi parlate non vi fa bene, anche le bambine ne risentono. Ti conviene farlo per loro" mi dice.
"Non lo so Ale.."
"Pensaci, sono tristi, così rischiano di odiarlo"
"Si lo so, però non è neanche giusto che non le vede, boh, non è facile Ale, secondo me ci dobbiamo calmare" sbuffo.
"Sono giorni che state in guerra. Il signore è arrabbiatissimo, stanotte l'ho sentito agitarsi nello studio"
"Ci devo parlare civilmente" sospiro.
"Provaci, tu hai potere su di lui. Io me ne sarei andata ieri"
"No peggioro, sai quante volte ci penso, ma è solo peggio. Che poi lui quando è normale è la persona più fantastica di questo mondo eh, però poi gli prende così, che pazienza.."
"È carattere quello, prima era sempre così, figurati"
"Eh lo so, ci provo a parlare, vediamo" dico e lei annuisce "andiamo che è ora di pranzo, non entrare da sola sennò pensa che siamo uscite separate e mi ci fai litigare di nuovo" dico, lei annuisce ed entriamo a casa. Sciolgo i cani e faccio mangiare Deva poi la porto su a cambiarla e sbatto un cassetto che mi era scivolato.

GANGSTER🔫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora