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Porto Ginevra a scuola con questo pensiero addosso. Di nuovo incinta? Ma va, lo starà facendo apposta, ti pare? Se fosse così voglio il maschio cazzo. Me lo merito ceh. Prima di tornare a casa mi fermo a prendere il test. Torno a casa e glielo appoggio sul tavolo. Lo prende senza dire niente e va in bagno, saluto Deva che sta nel box, la bacio, lei mi guarda e ride.
Torna di là visibilmente incazzata, poggia il test sul tavolo.
"Allora?"
"È positivo, sono incinta di cinque settimane"
"Bene" dico.
"Bene un cazzo. Deva ha cinque mesi!" mi urla contro.
"E allora? Che è un disonore? Scopiamo può succedere ne sei consapevole" dico.
"Io prendo la pillola, dopo questo"
"Te lo proibiscono. Non prendi un cazzo" dico.
"Allora non scopi più" mi dice sostenendo il mio sguardo.
"Io ti scopo quando ne ho voglia, punto"
"Mai. A scemo, 45 figli?? Questo è basta" mi dice.
"Se è maschio, sennò continuo"
"Non con me" mi dice.
"Ah perfetto, ricordatelo quello che cazzo dici" dico e lei si sdraia sul divano "sei anche andata a ballare, cogliona"
"Non lo sapevo" dice.
"Non ci dovevi andare, punto" glielo ricordo "abbassa la cresta. Ogni tanto ti devi far ricordare per forza chi sono vero? Perché in pace tu non ci puoi stare e mi devi far usare il pugno duro eh?"
"Sei tu che rompi, è diverso"
"No bella, ora si fa a modo mio, dormi tutto il giorno perché sei sempre stanca, per andare a muovere il culo è steusciatte non sei stanca vero?" alzo la voce.
"Ma sono stanca si, la notte dormo a rate, cazzo. Non è che tutto il giorno mi gratto. Poi ora per una volta quanto duri?" mi dice.
"La notte per andare a bere, a ballare e tornare alle tre non è stanca, non ha sonno. Ma certo che duro perché io non lo ho mai fatto! Mai fatto di lasciarti da sola a casa né tanto meno di andare a ballare. Tu esci quando cazzo ti pare, sempre da sola, con me non ci sei mai uscita. E non solo, vai a ballare, che è vietato andarci da soli, te ne sbatti il cazzo delle promesse. E non esci più, non mi fido, basta" dico.
"Per aver cambiato un pannolino alla figlia"
"Ancora? Che solo io devo fare eh? Ovvio lei è stanca, non può. Sei sempre stanca per fare le cose con me. Però oh, con le amiche sue è prontissima. Mo la licenzio Alessia vuoi vedere? Così inizi a stare buona" dico stringendo le palpebre sono incazzato nero.
"No"
"Avoja, Alessia vieni un po' qua" urlo per farmi sentire.
"No, cosa c'entra lei? Prenditela con me, non con lei" dice alzandosi dal divano.
"Devi sta zitta." ordino.
"No"
"È ora che capisce il suo posto. Alessia! Vieni qua subito" ordino alzando la voce.
"Non venire, stai la" continua lei.
"Vengo io" dico e vado in cucina. Lei si alza e corre di là.
"Lasciala stare.." mi dice.
"Oh levati." dico a Camilla poi mi rivolgo alla cuoca "se io ti vedo o vengo a sapere che parli con Camilla, sei licenziata. Se ti vedo girarle intorno, sei licenziata. Se solo apri bocca, io ti licenzio. Chiaro?" le dico puntandole il dito contro.
"Mhmh" dice lei intimorito.
"Non gli dare retta, no. Visto che se non ci stavano lei è Carmen io mi ritrovavo sola in mezzo alla strada incinta, hai capito? Ricordatele tutte le cose, non solo quelle che ti pare" mi dice.
"Allora è licenziata. Mh?" dico non smuovendomi dalla mia decisione. "è ora che inizi a capire quale sia il suo posto"
"Mi fai schifo. Tu manda via lei e tu con me chiudi per sempre" mi dice.
"Tanto da qui non esci più, sappilo. Non è un'amica tua, lei è al mio servizio. Deve capire che non può fare come cazzo le pare. Il suo posto è in cucina, non uscire con te e andare nei posti dove non devi, chiaro?" dico.
"Ma smettila, per una volta.." tenta di dire.
"No. Non è una volta. Perché prendi ed esci con questa ma chi cazzo è Mh? Te lo dice lei di uscire??" dico incazzato come non mai.
"No glielo dico io a lei, lasciala stare è amica mia"
"No, è la cuoca punto. Alessia ti ripeto se ti vedo ancora darle confidenza, sei licenziata, ci siamo capiti?" le dico guardandola male.
"Si, signore" balbetta.
"Perfetto" vado di là per farmi passare i nervi e sento Camilla darmi dello stronzo. Non le rispondo perché non ho più voglia di discutere adesso userò il pugno duro, con chiunque. Adesso basta. Si fa come dico io e non discuterò oltre.

~

È uno stronzo Madonna. Dico di no al pranzo che mi voleva fare Carmen e corro al bagno a rimettere. Dopo poco sento aprire la porta del bagno. Kostas mi chiede cosa ho, non rispondo ma lui mi prende la faccia con la mano per guardarmi negli occhi.
"Oh rispondi, che cazzo hai?"
"Non lo so, mi viene da vomitare"
"Che hai mangiato?"
"Niente di strano"
"Ora chiamo il dottore che ti visita" mi dice, mi lascia e va di là. Penso che lo chiami, mentre io me ne vado a letto, bianca come uno straccio. Dopo poco sento bussare alla porta ed entra proprio il dottore. Quando chiama lui, scattano tutti.
Mi chiede cosa sia successo e gli comunico che sono incinta di nuovo, mi fa gli auguri ma non è che sia proprio entusiasta di questa nuova gravidanza. Non perché non voglio altri figli ma per la situazione che si è creata tra di noi, non so se sia la cosa giusta un altro bambino. Per fortuna il mio rimettere è solo causato dalle normali nausee che hanno caratterizzato tutte le mie gravidanze precedenti. Mi visita.
"Appena partorito voglio prendere la pillola.." gli dico.
"Non so, devo sentire il signore cosa pensa, non posso fare di testa mia" mi dice. Non ci posso credere.
"Me la dia e basta" dico.
"Vedremo adesso pensi a questa gravidanza" mi dice e mi fa vedere il piccolo nel monitor portatile.
"Sta bene?" chiedo.
"Si, è un po' agitato, si calmi"
"È difficile, non posso uscire, mi ha chiuso dentro casa, glielo dica a lui di stare calmo e che fa male al bambino, a me non ascolta!" dico sbuffando. Lui annuisce e mi da appuntamento per il prossimo mese. Ci salutiamo e Kostas viene a sentire cosa mi ha appena detto.
"Devo solo stare tranquilla" dico.
"Poi? Sta bene?"
"Si"
"Cosa vuoi per pranzo?" mi chiede.
"Nulla"
"Non puoi stare digiuna, un te con i biscotti" mi dice ignorando che non voglio. Scende e sento Deva urlare, la porta su e la faccio mangiare così si calma subito.
"Da faccio io che le vomiti addosso" mi dice mentre gli avvicino la figlia verde in faccia. Ma lei inizia a pizzicargli il petto.
"Aia" le toglie piano le mani e.
"Che è?"
"Mi sta pizzicando"
"Fa bene" rido.
"Poi non mi metti contro le figlie eh, me cojoni!" dice e Deva si sta arrabbiando, lo tira per la maglietta, inizia a piangere e sgambetta prendendolo un po' a calci.
"Oh ma che hai" dice lui. "tie" mi da la bambina. Le metto il ciuccio e la calmo. Lui si alza e se ne va, mentre noi rimaniamo a coccolarci nel letto.

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