È passato un mesetto da quando mi ha mandato via di casa. Non sto bene, devo ammetterlo, ho fatto un casino e penso che non riuscirò più a sistemare. In compenso Kostas viene tutti i giorni a trovare le bambine. Quando sono le quattro in punto del pomeriggio, si presenta a casa, visto che Ginevra esce da scuola. Non abbiamo mai parlato, ma questa situazione fa soffrire tutti e quattro.
Alzo lo sguardo all'orologio appeso alla parete. É arrivata l'ora, infatti sento suonare. Vado ad aprire la porta, convinta che tanto è lui.
"Deva, Ginevra?" chiede.
"Di là.." rispondo. Lui entra senza guardarmi in faccia, come ogni giorno. Deva urla, lui la prende in braccio. Sta mettendo i dentini e sta molto stranita.
"Ei che c'è mh" gli accarezza la guancia e Deva se lo guarda con lo sguardo da cucciola.
"Papi" urla Ginevra correndogli incontro.
"Eccola" prende in braccio pure lei "come mai tua sorella urla, cos'ha?"
"Boh.." risponde mentre Deva continua a lagnarsi.~~
Mi mancano terribilmente queste due nanette. Me le coccolo entrambe, Ginevra mi stringe e mi racconta di scuola. Sorrido, anche se dentro sono più morto che vivo, ma sono sempre stato un uomo forte, davanti le mie figlie non crolleró.
"Ah vi ho portato una cosa" dico. Loro mi guardano curiose e dò un ovetto Kinder con il peluche attaccato a ciascuna di loro due.
"Bello" dice Ginevra che inizia subito a scartare, mentre Deva si mangia il peluche.
"No ei, non si mangia questo, te lo apre papà" dico ma quando apre la bocca vedo i suoi piccoli dentini che stanno tagliando, apposta si stranisce e si lagna. Le apro un po' la bocca e lei urla dal dolore. Eh si, sono proprio i denti. Mela coccolo. Sento muovere in camera e Deva non smette di urlare. Vado di là con la bimba in braccio.
"Oh, dalle qualcosa" dico. Lei in silenzio, prende la pomata sul tavolo, la apre e se la mette un po' sul dito, sfregando poi nelle gengive della bimba. Deve farle un male cane.
"Lo so Deva, ma che ti posso fare, ti ho dato di tutto.." dice alla figlia che piange. Le do i bacetti, non voglio che piange. Torno di là e mi metto seduto vicino a Ginevra.~~
Non so cosa cazzo fare, sono verde in faccia, mi sono vomitata l'anima dal nervoso che ho accumulato. Sto malissimo, questa gravidanza mi sta uccidendo, poi Deva così, non dorme e Ginevra si infastidisce e si lagna. È una situazione insopportabile. Vado di là e Kostas non alza lo sguardo verso di me. Cerca di tranquillizzare le bambine. Ci riesce perché non si sente più nessun lamento. Ginevra lo fa giocare. Ritiro i panni dal balcone. Lo guardo un attimo. Lo amo, però non lo so.. Ho fatto un casino e non so assolutamente come rimediare. Ho paura che non mi perdoni mai e non voglio avere un rifiuto come ho fatto io con lui. Non mi parla né mi guarda, e se gli facessi schifo?
Lo guardo giocare con le bambine, gli sorride non mostra a loro il suo lato sensibile. Lo so che non sta bene neanche lui. Anche mio padre per quanto lo odia se ci è rimasto male quando gli ho detto la verità, pensava che fosse lui a tradirmi e non io. E invece... Ha riconsiderato di nuovo Kostas. Mi si spezza il cuore vederci così, vivere così, mi dispiace perché ho fatto l'egoista e non ho pensato al bene delle bambine che lo amano, da morire. Mi avvicino, ma lui come previsto non alza manco lo sguardo.
"Ti offro qualcosa?" gli chiedo.
"No, niente" mi dice freddo.
"Okay..." sistemo i panni. Ogni tanto butto un occhio. Deva si è finalmente calmata e gli si addormenta sul petto.
Come ogni giorno, rimane qui tutto il pomeriggio, fino alle sette. Io sto facendo la cena ma lo vedo che si alza. Mette Deva nel lettino.
"Papà va via, ci vediamo domani va bene?" dice a Ginevra che lo guarda con gli occhi lucidi. Si abbassa e le da i baci.
"Mhmh"
"Fai la brava,mh"
"Si.."
"Ciao" le dice.
"Ciao papino mio" risponde la figlia.
Si affaccia di là in cucina.
"Oh me ne vado, Deva dorme" mi dice.
"Mhmh.." rispondo e lui se ne va senza neanche salutarmi, neanche un ciao. Me lo merito sono una deficiente. Che cazzo ho fatto? Ho mandato a puttane la mia vita e quella delle bimbe per una cazzata, poi. Non dovevo baciarlo, dovevo solo calmarmi e parlare con Kostas, dirgli che mi dispiace di aver fatto una cosa come questa, non ero in me. Volevo solo che tornasse a considerarmi. Mi asciugo una lacrima, così le bambine non vedono, che se piango anche io davanti a loro, poi come si fa? Le chiamo per cena, mangiamo in silenzio, come ogni sera che lui se ne va. Ginevra mi chiede perché papà va sempre via? Le ho detto che adesso lavora e per un po' staremo qui, non so più cosa inventarmi. Ma non posso dirle la verità. La metto a letto dopo averle fatto lavare i denti e me la coccolo un po', prima che si addormenta sfinita.
Me ne vado a letto e cerco di dormire un po' anche io, visto che Deva anche è nel mondo dei sogni, ma le mie speranze sono vane perché a mezzanotte in punto, mi viene la nausea e corro a rimettere. Deva si sveglia e piange. La calmo per non far svegliare anche Ginevra. Le metto seduta sul letto col ciuccio. Le faccio una foto e la pubblico, le nottate, quelle belle.
Tutti mi scrivo dove sia, visto che si vede il posto diverso ma io non rispondo a nessuno. Non è il momento per farvi impicciare.
Solo un messaggio attira la mia attenzione. Quello di Kostas.
'Le rifà male?' mi dice commentando la storia.
'Si'
'Rimettile la crema è prova a farla dormire, con me ha funzionato'
'Già fatto non vuole dormire'
'Allora non lo so' mi scrive.
'Non si fa toccare, ora sembra stia buona'
'Se c'è qualcosa mi puoi chiamare, per loro ci sono, le mie figlie non c'entrano un cazzo' leggo e mi fa piacere che mi abbia detto così, anche perché ne abbiamo un altro in arrivo ed io non so più dove mettermi le mani a fare tutto da sola.
'Va bene' rispondo. Lui visualizza e basta. Allungo una mano verso Deva per giocare insieme a lei finché non si addormenta vicino a me..
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.Mancano due soli capitoli alla fine di questa storia...🤗
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GANGSTER🔫
Fanfiction«Cosa vuoi?» «Voglio che tu mi ami, solo così potrò lasciarti alla tua libertà» #1 in Thriller 2/10/2020 Autrici: Sara&Camilla