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Sento bussare.
"Che c'è, sto lavorando" ringhio nervoso.
"Signore, sono io" mi dice Giorgio. Annuisco è lo lascio entrare. Chiude la porta dietro di sé. Non mi guarda e si mette davanti la mia scrivania.
"Che c'è? Se vuoi andare a casa vai" lo liquido così. Non mi interessa un cazzo, anzi. Mi alzo e mi siedo sulla scrivania.
"No.. Devo dirti una cosa" mi dice con voce tremante.
"Dimmi"
"Io.." fa un respirone. Lo vedo contorcersi le mani.
"Tu che? Parla no, che è sto mistero?" lo guardo di sbieco.
"Ho baciato tua moglie.." dice piano.
"Cosa??? Non ho sentito. Guardami in faccia." ordino. Lui alza lo sguardo e punta i suoi occhi spaventati nei miei. Ha voluto fare l'uomo con le palle, non lo sa che sto per esplodere da un minuto all'altro.
"Mi dispiace.." mi dice.
"Cosa? Ripeti, alza la voce"
"È stato un momento di debolezza.." mi dice.
Sorrido, nervoso. Con uno scatto lo attacco al muro ed estraggo la pistola puntandogliela sotto al mento. Sento il fuoco scorrermi nelle vene, sento i nervi pulsare così tanto che potrei esplodere anche fisicamente.
"Sai cosa odio? I traditori e gli infami" gli urlo in faccia "tu sei un pezzo di merda. Come hai osato solo guardarla in quel modo eh?? Era mia moglie. Io ti consideravo un fratello!" gli ringhio a due centimetri dalla faccia. Sono incazzato nero, ma mai sono stato così nella vita con tutte queste emozioni contrastanti. L'odio, la rabbia, la delusione, gelosia.
"Lo so, ho sbagliato.."
"No non lo sai, non lo sai perché sennò non lo facevi" urlo.
"É stato un momento di debolezza, non accadrà più" mi dice.
"Certo, lo sai perché non accadrà più? Perché io ti ammazzo. Palese che tu non lavorerai più per me." dico e gli spingo la pistola sotto il mento, sta sfidando la mia poca pazienza. "tu con me hai chiuso. Mi fate schifo tu e lei. Non la passerai liscia perché tua moglie lo saprà. Hai chiuso con tutto."
"Mhmh.. Hai ragione.." mi dice ed io premo il grilletto, so che è scarica ma gli faccio capire che non sto scherzando. Sbarra gli occhi e deglutisce.
"Sai cosa? Non ti ammazzo, ti rovino la vita. Penso che sia una bella punizione, così semmai ti venisse in testa di rifarlo, ci pensi. Non la passerai liscia, sappilo. Se non sei morto adesso, lo farai" gli dico lasciandolo cadere a terra. Gli do un calcio sulle costole e lui si contorce dal dolore. Apro la porta di scatto e scendo le scale in fretta e furia. Lei è seduta sul divano come se niente fosse, adesso ti faccio vedere io. Sono una furia e mi metto davanti a lei.
"Alzati, vestiti, prenditi quei due stracci che hai e vattene" dico.
"Io non me ne vado da sola, sappilo, le bambine vengono con me"
"Mi hai tradito, come cazzo hai potuto??"
"Colpa tua, te la sei cercata, a tirare troppo la corda si spezza. Mi hai fatto sentire un oggetto"
"Mia? E che io ti ho detto fatti il cazzo di un altro? Io non l'ho mai guardata un'altra donna!" urlo, sono a pezzi.
"C'è stato un bacio, niente di più" mi dice.
"Non ci credo, da quando va avanti eh? Da quando stavo in galera!"
"No, da una settimana.." mi dice.
"Che cazzo stai facendo qui se non mi vuoi eh? Sei un'ingrata del cazzo! Vuoi i soldi? Che cazzo vuoi??" urlo non sono in me.
"Pure.." si alza "niente volevo solo stare tranquilla e vivere una vita normale ma con te non si può. Perché tu non hai rispetto per nessuno" mi dice.
"Eh vattene, mi fai schifo. Te inve ce l'hai vero? A fare la troia con quello che ti doveva proteggere, bella merda, ma io che ci ho creduto!"
Lei sale, non mi risponde e dopo poco scende con le bambine, le loro cose e le sue. Scendono e Ginevra si strofina gli occhietti.
"Dobe andiamo?" dice. Le faccio una carezza e una a Deva.
"Vai con mamma"
"E tu?" mi chiede.
"Io no, ti viene a trovare papà mh" le dico. Annuisce. Camilla carica anche loro in macchina e se ne va, lasciandomi al mio dolore straziante. Inizio a fare telefonate sputo tutto alla moglie di Giorgio così in poco tempo viene cacciato anche lui, oltre dal lavoro anche da casa. Giuro sulle mie figlie che gli renderò la vita impossibile. Me la prendo con chiunque in casa. Carico la pistola e sparo nel vuoto così che tutti capiscano chi cazzo si potrebbero metter contro. Sono cambiato certo, ma fammi un torto e te ne pentirai, mia moglie cazzo! Il cuore va a tremila, stremato e deluso. Ecco perché mi ha scacciato, le mie teorie erano giuste. Aveva un altro ma anche se litigavamo spesso, non mi sono mai permesso di guardare un'altra donna, mai!
Apro il brandy all'angolo bar, inizio a bere perché in un modo o nell'altro devo alleviare questa cazzo di fitta che sento nel petto.

Ho bevuto, forse troppo. Mi pulisco la bocca con il dorso della mano e vado in cucina dalle cuoche.
"Vi faccio schifo? Rispondete seriamente, io non l'ho mai guardata un'altra donna, mai! E potevo farlo!"
"Ha sbagliato quello si, però signore pure lei ha esagerato, quella sera veramente ha scacciato tutti" mi dice Alessia.
"È ci stava bisogno di tradirmi? Eh"
"Lei non si fida" mi dice.
"E faccio bene visto che aveva l'amante dentro casa"
"È stato un momento di debolezza, con tre figli signore.. Ma che si metteva a fare"
"E io eh?? Mi ha tradito! Non mi ama più, non mi ama da tempo!" urlo.
"Ma no, a volte basta solo perdersi per ritrovarsi.. Ora sbollire, state un po' separati e poi ne riparlate.. Dovete pensare anche alle bambine"
"Io una che si fa toccare da un altro non la voglio! Diglielo tanto lo so che ti ci vedi!"
"È sempre la madre dei tuoi figli, ha sbagliato, però signore la colpa è sempre al 50 per cento.."
"Non voglio più un cazzo da lei. Oh io le mie colpe ce l'ho, ma erano tra me e lei, no che ha un amante! Se lei mi si avvicinava io non la ho mai scansata, sta zitta eh! Per un bacio?? La donna mia non si tocca e basta. Tocca me e nessun altro! Voglio vedere se il tuo ragazzo si limona un'altra cosa cazzo fai!" le urlo contro.
"Mi arrabbio, però pensi che comunque ha due bambine e un altro in arrivo, nella vita si sbaglia"
"E allora? Tenermi una a cui faccio schifo e che prova attrazione per un altro uomo? Mai."
"Vabbè stia calmo, state un po' separati, il tempo deciderà il da farsi.."
"Un cazzo, niente..." mi tengo al tavolo mi gira la testa.
"Andiamo a letto, venga.."
"No lascia sta, vado da solo"
"Sicuro?"
"Si" vado in salone barcollando e mi scontro col tavolo.
Alessia viene da me e mi aiuta.
"Lasciame, non me devi toccà. Non voglio" dico e faccio cadere i vasi per tirarmi su. "Siete tutti infami, tutti. Avrò la mia vendetta, tutti vi ammazzo. Non sapete con chi cazzo avete a che fare" mi siedo sulle scale "vattene" le faccio un gesto con la mano. La vedo sparire. Appoggio la testa al muro, mi dispiace da morire che sia finita così. Che abbia trovato un uomo migliore di me, mi passo una mano in faccia, è finita, ora sono di nuovo solo in questa casa grande, senza le mie figlie soprattutto e senza di lei che mi ha formato un buco nel petto grande come il dispiacere che man mano aumenta dentro di me, realizzando che non ho ottenuto un cazo nella vita. Passo la notte più brutta degli ultimi venti anni. Una notte in bianco, in cui non so come cazzo rialzarmi. È quasi Natale e per casa ci sono tutti gli addobbi già pronti, odio questa festa di merda, questo finto buonismo del cazzo che tutti si aspettano qualcosa. Do disposizioni di togliere tutto. Non voglio vedere neanche una lucetta. Smontano tutto, tanto in questa casa non c'è niente da essere felici e contenti.

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