27.

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Sono giorni che sto in questo letto. Sto guarendo piano, piano ma ho ancora un po' di dolore. Mi sveglio e non trovo Kostas vicino a me.
"KO??" lo chiamo ma nessuna risposta "KOOOOO" urlo. Che dolore, mamma mia.
Corre in camera.
"Non ti muovere, che è successo?" mi chiede.
"Dove stavi?"
"Di sotto, che hai?"
"Aiutami, devo andare in bagno" gli chiedo. Lui mi fa alzare, mi prende in braccio, facendo attenzione a non farmi male. Ho bisogno di coccole, ma lui non me le fa mai. Mi porta in bagno e gli espongo questa voglia che ho di stare un po' con lui. Non c'è quasi mai con me, non capisco cosa abbia, cosa ho fatto per non starmi attaccato come prima.
"Sto lavorando" risponde semplicemente.
"Vabbè un po' di tempo per me non lo trovi?" chiedo.
"Vediamo" mi dice. Come vediamo? Mi dice che è una cosa importante. Certo più di me, ovvio.
"Sei distante" gli dico.
"Ma va, che dici" mi riporta a letto.
"Si lo vedo, non capisco il perché"
"Ti stai facendo i film" mi dice.
"Dimmelo se c'è qualcosa che non va" lo guardo.
"Ma niente Cami, che ci deve essere"
"Non lo so, chiedo" faccio spallucce, mi mette a letto e accendo la tv.
Riscende e mi manda Ambrogio per fare colazione e prendere tutte quelle medicine schifose. È carino con me, mi chiede se mi deve aiutare ma rifiuto, faccio da sola, piano ma mangio tutto. Mi sto arrabbiando perché Kostas non c'è mai, non si fa vedere, non so cosa abbia, non mi parla e questo non mi piace. Insomma gli ho detto che lo amo e lui fa così? Nel pomeriggio sale con il dottore, mi medica e mi toglie i punti. Se ne va con lui e poi risale.
"Mi spieghi cosa ti ho fatto?" gli chiedo, di nuovo.
"Niente perché?"
"Sono giorni che sto da sola, non ti affacci, niente" gli dico.
"Sto lavorando, è una cosa urgente" dice e se ne va, di nuovo. Lasciandomi con Ezio e la televisione che parla da sola perché non la sto ascoltando. Mi alzo da sola, andando in bagno tra lacrime di dolore. Lui non sale né mi sente a quanto pare.
Quando lo vedo appoggiato alla porta sono le quattro. Lo guardo e mi rigiro, non mi sta bene che neanche entri. Ma lui si viene a sedere sulla poltrona vicino a me. Si è ricordato presto che ci sono anche io.
"Hai finito?" chiedo.
"Pausa"
"Mh.. Neanche un bacio oggi, niente"
"Ho i pensieri, sto cercando gli uomini di quello per farli fuori ed evitare ritorsioni" mi spiega.
"A me non mi pensi?" chiedo e lui annuisce "allora baciami"
"Ti faccio male, dai, già che stai piangendo da prima, ti sento eh" mi dice. Annuisco è cerco un altro film. Lo guarda anche lui, senza dire una parola, niente. Penso solo che ho sbagliato, ha voluto farmi innamorare per poi farmi soffrire come ha fatto lui, basta effusioni Cami, non chiedergli più niente che tanto lui da te non vuole nulla. Ha voluto giocare con i miei sentimenti. Sono stata una stupida, avevo un ragazzo d'oro e invece ho ceduto a lui pensando che davvero mi volesse bene, che davvero voleva amarmi. Ho sbagliato, come sempre. Ma i maledetti a me, mi sono sempre piaciuti, purtroppo. Non parla lui, non parlo io. Guarda Ezio, è come se comunicassero in un modo tutto loro. Dopo un po', neanche aspetta che finisce il film, si alza e se ne va. Ezio lo segue e non so cosa succede perché lo sento urlare.
"Cane di merda, ti ammazzo, ti sbatto fuori" urla.
"Ma che ti dice, non è vero, sei l'amore tu" lo accarezzo perché è salito di nuovo sul letto. "ma cosa ha fatto??"
"Mi ha morso sto cojone"
"Basta su" cerco di mettere pace.
"Basta lo dico io non tu, chiaro? Ricomincia a pensare chi cazzo comanda in questa casa" alza la voce.
"È scemo, non è niente" parlo con il cane.
"Te lo do io scemo, portami rispetto, hai capito? Mi avete rotto il cazzo" urla, è impazzito.
"Sennò che fai eh?"
"Lo sai benissimo quello che faccio, non ti servono spiegazioni" mi dice e viene in camera mia "non rompermi il cazzo, dormi e stai zitta, tu e sto cane malefico" mi dice.
"No, mai. Ah ora è malefico, prima era l'amore della tua vita" dico.
"Ma quando? Mai stato" mi dice.
"Non ti ha mai dato fastidio" dico.
"Mi da fastidio, me lo ha sempre dato" mi dice con gli occhi scuri, di nuovo neri come il carbone.
"Assurdo.." dico.
"Che cazzo ti ha detto il dottore? Quando ti rimetti completamente?" mi chiede spiazzandomi.
"Presto, sono guarita.. Perché?"
"Te ne torni a casa tua, insieme al cane." mi dice e il mio mondo si ferma, per un attimo mi gira la testa, in un attimo mi sento male, ho la nausea, vorrei piangere.
"Come scusa?"
"Sei libera, te ne vai da qui" ripete.
"E perché eh? Ti dovevo amare, lo sto facendo e mi cacci via??" urlo.
"Perché mi sono rotto il cazzo. Era tutta una cazzata, torna alla vita tua, non c'è niente da fare qui" mi dice come se non provasse niente, tagliente e facendo male, malissimo.
"Sei uno stronzo, una merda. Tu questo volevi. Che io mi innamorassi di te per farmi soffrire come un cane, ti sei vendicato" gli urlo contro.
"Tanto non mi vedi più, te ne dimentichi presto. Oh piantala, sta zitta" mi dice.
Mi alzo, con Ezio che mi segue.
"Ambrogio, accompagnate la signorina a casa" urla e mi lancia sul letto il mio telefono e i miei effetti personali, poi se ne va di là, senza dirmi neanche ciao.
Mi escono le lacrime, non ci posso fare nulla. Ambrogio mi accompagna alla macchina. Rimango in silenzio in macchina, non so cosa dire, ho sempre voluto andarmene, ma stavolta no, volevo restare con lui, fargli bene, fargli capire che lo amo e che ero pronta ad una vita con lui.
"Sta bene, signorina?" mi chiede Giorgio.
"No, però fa niente.. Non mi va di parlare.." dico tirando su con il naso. Mi accompagna davanti a casa mia, quella casa che erano ere dovevo vedere. Sei mesi in cui ho vissuto in un'altra dimensione.
"È stato un onore averla in casa in questi mesi" mi dice.
"Un onore per avervi conosciuto e grazie per avermi trattata così bene"
"Si figuri, ora riprenderà la sua vita, sarà un po' dura i primi tempi ma ci si riabituerà" mi dice accostando davanti casa mia. Scende e scarica le valigie, portandole dentro quando apro.
"Ora è al sicuro" mi dice.
"Grazie.." faccio entrare Ezio, Giorgio mi fa un mezzo inchino e se ne va via, lasciandomi alla mia vecchia e nuova realtà. Corro in camera senza curarmi di aprire le finestre per l'odore di chiuso di questa casa. Piango, mi dispero l'anima, perché ha dovuto fare questo?? Mi sento vuota, triste e un pesce fuor d'acqua.

I giorni passano ed io inizio a riprendere la mia vita. Ogni tanto mi guardo intorno, di Kostas o Giorgio neanche l'ombra, mai. Vivo nella speranza di rivederlo, anche di sfuggita ma non accade mai. Tutti mi chiedono delle spiegazioni ed io non so che dire, mi invento cose, cose che non ho mai fatto il tutto per coprire lui, quell'uomo che mi ha fatto male tanto quanto bene. Mi vedono scombussolata, infatti lo sono. Non mi piace più stare in mezzo alla gente, abituata tra quattro mura, ho avuto una crisi al centro commerciale l'altro giorno. Non so dove sono, non so chi sono. E non ho avuto il coraggio di lasciare il mio ragazzo, perché nonostante mi senta terribilmente in colpa verso di lui e non lo ami più, ho bisogno di qualcuno che non mi abbandoni, che mi tenga su e non mi lasci sprofondare al suolo. Vorrei vederlo però, c'è una cosa che mi è successa che vorrei dirgli ma non ho idea di dove sia, se sia ancora a Roma, se se ne sia andato o se abbia cambiato la villa. Lo deve sapere però. Intanto ho deciso di dire si alla proposta di matrimonio del mio fidanzato, non sono del tutto convinta, ma forse se mi sta ancora osservando questa cosa lo porterebbe di nuovo a me.

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