Sono passati due mesi, non so se abbiamo fatto pace da quel giorno ma la nostra relazione non va molto bene, ci sono vari momenti di silenzio, in cui non sappiamo cosa dirci, né cosa fare. Ci parliamo si, ma poco al giorno. Stasera per provare a ricucire la relazione vorrei prenotare in un ristorante, solo noi due, così che possiamo parlarne da soli, delle cose che non vanno, di quello che effettivamente ci manca e perché siamo arrivati a questo punto ma ancora lei non lo sa. Certo, l'amo, l'amo da impazzire ma questi mesi vanno tra alti e bassi. Certe volte come adesso per esempio mi fa stranire, certo sono uno che si stranisce facile ma lei ci mette anche il carico. Tipo che ha mezzo sbroccato ed ha iniziato a dire a Ginevra di non fidanzarsi mai, di diventare una Escort di lusso e di godersi la vita. Sono andato da lei come una furia e le ho tappato le orecchie dicendole che è una scema, di non dire mai più una cosa del genere.
"È la verità, non hai legami e nemmeno rotture di palle" mi dice.
"Perché è brutto vero? Ti rompo le palle eh"
"Una cifra, da morire"
"Apposto" dico e mi prendo Ginevra in braccio.
"Madre e figlia si parlano"
"Non è parlare, ha tre anni Dio, che cazzo ne sa. Che stupida Madonna" dico e andiamo di là a vedere i cartoni.
"Ma perché devi sempre insultare?"
"Tu lo fai con me senza motivo, io ce l'ho" rispondo. "senza farmi incazzare non ci sai stare, poi sono io. Taglia me stai a fa ncazza" dico e mi coccolo le bambine.
"Vabbè io me ne vado a dormire"
"Fai come ti pare" dico e se ne va su mentre noi guardiamo la tv.~
Ho finalmente prenotato il ristorante stasera è la volta giusta.
"La vai a cambiare Deva? Senti che puzza" mi dice mentre siamo a letto tutti e quattro.
"No, te non puoi muoverti eh"
"No, dai vacci tu"
"Allora sentiti la puzza, non mi comandi" dico già scazzato.
"Papà che pussaaa" mi dice Ginevra.
"Ho capito amore. Camilla che cazzo" mi alzo e vado di là a cambiare Deva. "non può farlo lei, hai rotto eh"
"La figlia è anche tua, a me non va" mi dice.
"Che cazzo devi fare te? Non le va mah"
"Quanto borbotti, e zitto" sbuffa "diglielo Gine"
"È sitto" dice lei.
"Brava mettimela contro" dico, vado di là, le do Deva e me ne vado nello studio.
"Dove vai, vieni qui" mi dice.
"Che vuoi?"
"Rispondimi bene" mi dice.
"Faccio come fai tu" dico scazzato.
"Allora stasera a cena ci vado con Alessia, tanto ti rode sempre il culo"
"Ecco brava, vai va"
"Si si" dice e urla ad Alessia di prepararsi, la quale accetta, intanto si prepara anche lei.
"Trovati un altro ristorante però, ho disdetto" dico senza far trasparire nessuna emozione.
"Perfetto, grazie eh" dice sarcastica.
"Prego, così la prossima volta ti impari, tanto dove vuoi andare con uno che ti rompe il cazzo" dico con una frecciatina.
Lei non mi risponde e si prepara ma quando viene di là il suo abito troppo corto non mi piace per niente.
"Cambiati" ordino, lei ovviamente mi dice di no "o ti cambi o non esci, fai tu, e lo sai che lo faccio"
"Ma cos'ho?"
"Sei nuda, cambiati"
"Ma va, non rompe"
"Oh non si discute. O ti cambi o non esci, cazzo"
"Oh ma che cojoni, neanche mio padre" sbuffa e va a cambiarsi. Quando torna è sempre vestita bene ma coperta di più. La guardo un attimo e mi giro di là, molto incazzato. Lei bacia le bimbe e va via con Alessia. Non mi sta bene, affatto. Ma forse una cena le farà bene ed avrò un po' di pace per sbollire. Faccio mangiare le bimbe, ma poi mi arriva una notifica sul cellulare, il suo GPS mi informa che si sta spostando. Faccio un paio di telefonate per metterle dietro un uomo. È andata a ballare, cosa severamente vietata ad entrambi se ci andavamo separati. Ha infranto un accordo ed io a queste cose ci tengo. Sono incazzato da morire, prendo fuoco. Si scatenano insieme alle altre sue amiche. Il mio uomo mi tiene aggiornato con foto e video. Vedo in diretta tutto quello che fa, la maledico in tutte le lingue che posso. Ad un certo punto della serata si avvicinano dei ragazzi ed io già scatto in piedi per farmi portare li, per fare un casino ed uccidere quei due che fanno i coglioni con la ragazza sbagliata, con la mia quasi moglie. Fortunatamente quelli vanno via ma la mia arrabbiatura non si placa, anzi. Più passa il tempo, lei non torna e più mi carico a bestia per farle passare un brutto quarto d'ora. Torna vero le tre di mattina. Sono a letto con la schiena poggiata al cuscino e le braccia conserte ad aspettarla e ad avere un confronto subito. Lei sale ed entra in camera.
"Dove cazzo sei stata eh?" dico.
"A cena"
"Non sei stata a cena, manco per il cazzo"
"Mi sono vista con un po' di amiche dopo" si mette a letto.
"E dove, dimmi"
"In un disco pub"
"Non dovevi andarci, che cazzo sei andata a fare eh?" alzo la voce.
"A ballare, che sono andata a fare, sono anni che non ci andavo, ho passato una serata diversa" mi dice.
"Ma sti gran cazzi. Tu non esci più. Hai capito? Fai la reclusa visto che di te non ci si può fidare" dico a denti stretti.
"Ma che cazzo ho fatto adesso?" mi chiede.
"Avevamo detto che non ci saremmo andati da soli a ballare. Tu non esci più." ribatto.
"Se come no. Ma non rompere Ko, non ho fatto nulla hai capito? Si sono avvicinati dei ragazzi, io ed Alessia li abbiamo mandati via, quindi anche se esco mi so comportare" mi dice.
"Non me ne frega un cazzo. Non ti muovi"
"Se come no" si copre.
"Vuoi vedere eh? Ti pensi che non sono capace?"
"Smettila con questo atteggiamento di merda"
"Non ti muovi più. Da qua non esci, punto." dico senza discutere oltre. Lei si gira di schiena "ho già chiuso tutto, fai tu. Così te lo faccio dire con la ragione che ho un atteggiamento di merda"
"Smettila, che se volevo altro non stavo qui ad incazzarmi, stanne certo" mi dice.
"Non mi interessa. Avevamo detto che a ballare da soli no, e non ci si va. Tu hai fatto il cazzo che ti pare, senza dire nulla e hai pilure il coraggio di sbroccare come se lo sbagliato fossi io!" sbotto.
"Per una volta che esco, me lo devi far rimponere"
"Eh sei uscita? Non lo fai più" dico e lei spenge la luce "così la prossima volta ti ricordi come ti devi comportare".
Non mi risponde e dopo poco si addormenta mentre io non riesco per la troppa arrabbiatura che ho. Durante la notte mi alzo e passeggio per casa. Mio dio questa donna come mi fa incazzare, porca troia.~~
La mattina mi alzo e faccio fare colazione a Deva. Chiedo a Ginevra come va a scuola e mi risponde che non lo sa.
"Chiedi al padrone di casa, che io non posso" dico sarcastica. Annuisce e va dal padre che è appena uscito dal bagno.
"Papi, chi mi potta a cuola?" le chiede.
"Mo andiamo, ti porto io" dice ed io intanto dico il rosario mentalmente. Mi alzo e vesto Deva e Ginevra sennò oggi la manda in pigiama sto stronzo. Le bacio e scendono.
Prendo un respiro e poi mi affaccio per le scale.
"Comprami un test di gravidanza che non mi viene il ciclo" dico.
"Che??"
"Hai capito" dico e me ne torno a letto pensando e sperando con tutto il cuore di avere solo accumulato troppo stress e il ciclo fosse saltato per questo motivo.
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GANGSTER🔫
Fanfiction«Cosa vuoi?» «Voglio che tu mi ami, solo così potrò lasciarti alla tua libertà» #1 in Thriller 2/10/2020 Autrici: Sara&Camilla