Mentre le bacio il collo, la sento tirare sul con il naso. Sta piangendo. La guardo. Sto dando il peggio di me.
"Perché piangi? Smettila" dico.
"Perché non ce la faccio più.. Non mi merito tutto ciò.." dice sussurrando e si asciuga gli occhi sulla spalla.
Sospiro e tira su col naso. Mi sorprendo anche io quando il mio corpo si tira su. Mi guarda, io la evito. Le slego prima un polso, poi l'altro. Lei li muove, facendoli roteare. Mi alzo dal letto, prendo la mia felpa sulla poltrona e me ne vado, sbattendo la porta. Vado nello studio prendendo tutto quello che mi capita per le mani e gettandolo contro il muro. Volano madonne e coccetti. Mi odio per quello che sono, mi odio per quello che faccio ma non posso farne a meno. Sono così, una bestia. Sono solo una bestia che deve far male agli altri per stare bene.
Mi Poggio alla scrivania con le mani, col respiro affannato di chi ha fatto seicento scale di corsa. Sento bussare alla mia porta.
"Che c'è?" urlo.
La porta si apre e vedo la sua faccia, la sua faccia d'angelo che è costretta a stare con un diavolo come me, che non so per quanto tempo potrei resistere a non farle del male.
"Vieni giù?" mi chiede.
"No." rispondo. Lei annuisce è chiude la porta. Sento i suoi passi allontanarsi e continuo a battere tutto ciò che c'è di solido in questa stanza. Non so cosa stia facendo ma devo calmarmi, devo riprendere conoscenza, devo schiarirmi. Sono come un temporale, quando poi passa la tempesta, torna il sereno ed i miei occhi diventano più chiari. Dopo un bel po', forse qualche ora perché è buio di fuori, scendo. Mi siedo sul divano, dove c'è lei, seduta sul divano con Ezio. Mi verso un bicchiere di brandy e me lo bevo alla goccia.
"Ti sei calmato?" mi chiede.
"No" mi passo la mano sulla coltellata. Ezio mi viene in braccio e me lo guardo. Mi fa le feste e mi lecca "oh spostati mh" lo sposto dal muso.
Lei mi sorprende e si appoggia con la testa al mio braccio.
"Non serve che ai la carina" dico.
"Ho bisogno di affetto.." risponde.
"C'è Ezio, lo fai solo per evitare un'altra situazione come prima" dico.
"No.." dice ed Ezio ci dà i baci a tutti e due. Levo la mano, non ho bisogno di contentini. Lei cerca un film, io incrocio le braccia, appoggiando la testa indietro, sono molto arrabbiato. Lei mette un horror, si alza e va a prendere i pop corn per poi rimettersi vicino a me.
"No Ezio stai buono, tu no" dice togliendo la ciotola ad Ezio perché se li vuole mangiare.
"Ezio. Famo a capisse eh" dico con tono che non ammette legge e anche il cane si ferma, si accuccia sul divano e sta buono.
Allunga le gambe e mette la ciotola in mezzo a noi, guardando il film e mangia ogni tre per due. Io no, sto pensando se forse sia giusto quello che sto facendo, se realmente ne vale la pena. La voglio così tanto da farle del male? È un controsenso. Mi guarda un attimo, sono nervoso. Sono assente, penso ad altro. Più che alte ce l'ho con me stesso. Questa vita non l'ho scelta io, ci sono nato, mi ci hanno portato, non ho potuto mai dire di no e non voglio fare lo stesso con lei. Mi chiamano al cellulare ma attacco, non ho voglia di sentire nulla. Quando finisce il film lei si schiarisce la voce.
"Andiamo a portare Ezio fuori?" mi chiede. Scuoto la testa e mi sistemo i capelli. "andiamo in piscina?" continua.
"Vai" dico.
Lei non sembra apprezzare la mia risposta, si alza e sale in camera. Devo sfogare, devo scopare per calmarmi. Dopo neanche pochi secondi la seguo e la attacco al muro. Mi guarda.
"Dobbiamo finire quello che stavamo facendo prima." dico e le mordo il collo con foga.
Lei per risposta mi tocca, con la mano dentro la maglietta. La prendo per le cosce e la butto sul letto, con me sopra, si spoglia e lo faccio anche io. La tocco un po' e poi le entro dentro, iniziando a muovermi subito. Così forte da sperare che comunque vada ci sarò sempre nei suoi pensieri. Lei ansima, do il meglio di me, sono arrabbiato e ci metto più foga. Lei gode, tanto, bene, veramente. Non le do pace, la bacio, la mordo, le fiamme si propagano nella stanza, avvolgono anche lei che mi sospira all'orecchio e mi tocca come ha sempre fatto, buttandosi indietro l'episodio di prima. Sospira forte, è venuta, la sento, stavolta si. Vengo anche io, liberandomi dentro di lei, non scherzavo sull'erede. Rimaniamo così, l'uno nell'altra, a regolarizzare il respiro e con lei che mi passa la mano sulla schiena, io che cerco di riprendermi ed i suoi grattini sui fianchi.
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GANGSTER🔫
Fanfiction«Cosa vuoi?» «Voglio che tu mi ami, solo così potrò lasciarti alla tua libertà» #1 in Thriller 2/10/2020 Autrici: Sara&Camilla