57.

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Che cazzo di situazione, ora neanche mi crede più. Non riesco neanche a dormire, appena Deva frigna un po', la attacco subito alla tetra e la faccio mangiare. Mi alzo e la cambio, aprendo e chiudendo i cassetti.
"Se te ne vai esce il peggio di me, sappilo" guardo Kostas con la tutina in mano e Deva che sgambetta nel fasciatoio.
"Prima me ne devo Anda, poi se lo faccio ti incazzi" dico vestendo Deva.
"Chi cazzo ti ha detto che devi andare via, solo a fare in culo devi andare, perché sei una stronza"
"Addirittura"
"Ti importa tanto degli altri che ci passi pomeriggio e cena e non ti frega un cazzo" mi dice.
"Sta o da sola, con le bambine, chiedi a Ginevra"
"E allora perché cazzo cerchi tutti quelli? Ho visto la cronologia"
"Era curiosità"
"Ma di che eh, che vedi l'ex tuo e invece di essere contenta che te lo sei levato dal cazzo quasi piangi!"
"Ma sti cazzi Kostas, guarda che qui l'unico che rompe sei tu eh, ti fai paranoie inutili. Poi con me hai chiuso no? Basta, manco per sprecare il fiato" dico e prendo Deva cercano di farla dormire, camminando vicino alla finestra con la schiena rivolta verso di lui.
"Per forza mi fai le cose alle spalle, cerchi altri uomini"
"Dal momento che hai chiuso con me, non sono più cose tue"
"Sono cose mie invece! Guarda che ti muro in casa, Camilla."
"Tanto tu solo così sai risolvere le cose" dico "perché se io non stavo bene con te, non facevo due figlie e non accettavo di sposarti. Sono passati anni da quando ci siamo lasciati col mio ex, non l'ho mai nominato o sbaglio?"
"Cosa c'entra? Io ti vedo che ci rimani male a vederlo con un'altra permetti che mi rode il culo mh?"
"Ci sono rimasta, ma basta, l'ho cercato per semplice curiosità"
"Non te ne deve fregar un cazzo. Stai con me. Quelli sono tutti quelli che non ti si sono filati quando ti serviva"
"Ma infatti non li ho ne cercati ne altro, falla finita"
"Meglio così, per te è per loro" dice andando a letto. Metto Deva nel lettino e vado a letto anche io, un po' l'ho convinto ma adesso ha fatto innervosire anche me. Nessuno dei due cerca l'altro stanotte. Mi giro di schiena, lo sento muoversi e incrociare le braccia. È finita tanto no? Così ha detto. Poi crollo perché veramente la notte dormo a rate e sono stanca morta.

~

Deva si sveglia alle sei di mattina in punto. Un orologio svizzero.
Mi tiro su. Camilla dorme profondamente. Mi alzo e prendo in braccio la bimba che si sgola. Cerco di farla stare zitta poi mi viene una idea per non dirle niente. Mi metto a letto, le tiro su la maglietta e attacco la bambina al suo seno, tenendola ovviamente. Lei apre un occhio, poi a che l'altro è ci guarda. Deva mangia e io la guardo, la tengo bene. Camilla non si muove, anzi dopo poco si riaddormenta. Deva finisce di mangiare e le tiro giù la maglietta, ma appena la stacco Deva fa la cacca, ma dio c'è ne salvi, la tutina è marrone, cazzo! Stronza come la madre questa! Lei dorme ed io non la voglio chiamare, i conati di vomito dalla puzza di merda si fanno più insistenti. La porto nel fasciatoio e la spoglio, dio mio, merda ovunque, ma che cazzo ti sei mangiata? Vomito, cazzo. Puzza di ricotta marcia. Mi tappo il naso, le tolgo il body con due dita, rimanendo in apnea e questo va buttato, così lo lancio dalla finestra. Ma come se non bastasse Ginevra si sveglia e viene di là, chiedendomi il latte.
"Aspetta amore, Deva ha fatto la cacca" le dico.
"Dai.." si attacca alla tuta e me la tir aun po' giù.
"Mhhhh" avvolgo Deva in un asciugamano e scendiamo. Ma questa bambina continua a fare la cacca ma che cazzo c'ha? Bestemmio in greco così che nessuno sa cosa dico. Ginevra si lagna, Dio mi sta punendo. Le faccio il latte e glielo passo, corro su e metto Deva nella vaschetta, poi riscendo perché il latte è gelato e a Ginevra non piace. Glielo rifaccio e in tutto questo la madre non si è accorta di un cazzo. Una piange di sotto, l'altra di sopra, io scappo alle Maldive. Poi improvvisamente sento la madre urlare.
"Ma che cazzo stai facendo te qua?" ed io corro su. Questa è la volta buona che litighiamo come si deve.

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