Vedo intorno a me tutti i miei uomini con il fiato sospeso. Io no, ne ho passate di peggio cosa sarà mai mantenere la calma adesso. Prendo il mio sangue freddo e cerco di non farmi scoprire dai suoi uomini. Individuo dove è la sua camera, Giorgio ha scannerizzato la casa ed ora sono proprio sotto la sua finestra. Mi attacco all'edera così che mi rende più facile salire fino alla finestra. Per fortuna porto con me sempre una mini spilla che mio padre mi ha sempre consigliato, serve sempre mi disse quel giorno in cui abbiamo trovato mamma chiusa in una cantina, prigioniera del suo destino se non fossimo arrivati in tempo. Così ho fatto, ho dato ascolto al suo consiglio, anche perché spingo un po' la finestra ma non si apre, é chiusa a chiave. Me lo metto tra i denti e mi tengo bene mentre cerco di mantenere l'equilibrio, aprire la finestra ed imprecare senza fare rumore. Merda, non si apre, con che cazzo l'ha montata sta finestra? Con il cemento armato? Sarà finta? Non posso rompere i vetri, sarebbe un suicidio e un bagno di sangue. Cerco di spingere più forte, almeno di fare un po' di rumore così che Camilla mi apra. Riesco nel mio intento, si tira su di scatto e mi guarda. Mi apre e salto dentro la stanza.
"Oi" mi dice piano e mi stringe forte. Questo gesto mi ha spiazzato, non pensavo potevo ottenere così tanto.
"Eccomi sono qui. Stai bene? Cosa ti ha fatto?" le dico.
"Ora si.. Voleva fare sesso ma non glielo ho permesso" mi dice e sento le fiamme impossessarsi di me.
"Lo ammazzo, con le mie mani. Ora andiamo a casa non ti preoccupare." le passo una mano sulla schiena. "ti avevo detto che era pericoloso cazzo, non mi stai mai a sentire" la strillo un po' perché cazzo non mi ascolta mai? Poi vedi devo fare questo, ammazzare tutti e stare in ansia per lei, perché se la sfiorano io do il peggio di me.
"Lo so ma volevo uscire.. Scusa.." mi dice e mi stringe.
"Mh.. Fammi fare adesso e andiamo via" dico e sciolgo l'abbraccio, a casa può fare la sentimentale adesso no. Mi accuccio davanti alla porta, ovviamente chiusa. Prendo la spilla e la infilo nella serratura fino a che non sento che scatta e si apre.
"Ti aspetto qua?" mi chiede.
"Si, non ti muovere, mai. Se non torno entro un quarto d'ora tu scappi, ti cali dalla finestra, c'è Giorgio che ti prende e vai con lui, chiaro?" le dico e lei annuisce, ha paura è palese.
"Stai attento tu.. Mi raccomando.." mi dice con un filo di voce.
"Non ti preoccupare, gli faccio vedere che vuol dire giocare con il fuoco" dico tirando fuori la pistola, mi piace l'adrenalina, mi rende così vivo che sovrasta l'ansia che vada tutto storto. Non ci penso e dopo averle dato una ultima occhiata, esco, chiudendo la porta piano. Ora lo sorprendo io. Sento delle voci al piano di sotto, piano, in silenzio con la pistola sulla bocca. Non ho mai colpito alle spalle, mai, è da infame, senza palle, da uno che ha paura. Io mi faccio vedere, mi piace come cambia lo sguardo quando mi implorano di smettere. E con lui non avrò pietà. Io mi faccio vedere, gli faccio notare che tra poco perderà tutto. Con un braccio lascio cadere un vaso per terra così che lui si gira e punta gli occhi celesti verso di me. Fin da ragazzini giocavamo alla lotta, ora giochiamo alle pistole, abbiamo dei conti in sospeso, mi ha sempre detto che voleva la donna che sarebbe stata quella della mia vita, così per farmi del male e farmi soffrire. Ma non ha capito che non la avrà mai e poi mai? Neanche se muoia qui, adesso.
"Tu.." ringhia.
"Eccomi, mi cercavi?" dico, mi piace essere così teatrale. Mi rende giustizia a quello che sono, senza un po' di drammi cos'è il potere?
Mi spara addosso, senza pensare che posso spostarmi. Lo schivo. Lei è sempre stata mia, anche quando non voleva, non c'è spazio per lui e mai ci sarà. Sparo anche io, di nuovo, ancora un altro. Finché non crolla a terra col sangue che bagna il parquet di legno vero.
"È mia." gli dico. Questa è la giustizia per averle messo le mani addosso. Le mani addosso, solo io. Non si muove, ma sparo comunque, onde evitare una ricaduta, così adesso capiranno contro chi si sono messi. Smetto di pensare e salgo di corsa perché potrebbero entrare i suoi uomini da un momento all'altro. Spalanco la porta della stanza di Camilla che salta di paura vedendomi. Mi guarda.
"Corri" riesco solo a dirle.
"Hai il sangue.."
"Non è mio, dai vieni, corri" dico, la prendo per mano e corro giù, spalancando la porta mentre i miei uomini sparano, coprendoci le spalle, proteggendo lei. Mi metto dietro di lei.
"Corri" continuo a dirle nella speranza che si sbrighi. Si stacca un po' da me e corre da Giorgio, tra gli spari, ma ad un tratto il mio mondo si ferma, diventa un turbine senza uscita quando al seguire dello sparo, Camilla cade a terra. Spalanco gli occhi.
"No!" urlo. "Camilla" la chiamo ma non risponde. Corro da lei mentre i miei uomini fanno una copertura stile impero romano. La prendo in braccio e salgo in macchina in un nano secondo.
"Corri Giorgio, fai venire a casa il medico, avvertirlo, immediatamente" dico in preda al panico.
"SI signore.." fa come gli ho detto.
"Camilla.." le accarezzo la guancia "dimmi qualcosa.." sussurro. Lei apre gli occhi, mi sorride e li richiude. "No, Camilla no! Ti sbrighi???" una crisi di nervi si impossessa di me.
Arriviamo a casa con il cuore che mi batte forte dal panico. Il dottore è già qui, già all'opera con i suoi infermieri di fiducia. Sto in ansia, ho paura di perderla. I miei uomini mi guardano, forse non mi hanno mai visto così, a passeggiare per casa come se davvero mi importasse di qualcosa, e me ne importa, anche troppo. Toccatemi tutto, tranne lei. La porta in camera, tante troppe ore per estrarre sta cazzo di pallottola di merda. Ci sta mettendo troppo ed io non so niente, nulla. Sono come un uomo ad una festa che non conosce nessuno. Isolato, pensando il peggio. Vago per casa per scaricare l'ansia che ormai è alle stelle. Se sopravvive giuro che la lascio andare. Si, se lei vive e mi sorride di nuovo le darò la sua libertà, è colpa mia se sta così, solo colpa mia. Non può più stare qui, la metto in pericolo, la metto in situazioni di non sicurezza e non deve succedere, lei deve stare tranquilla e al sicuro, è troppo pericolosa questa vita per lei, non posso perderla. Ti prego, se qualcuno mi ascolta, ridalle il sorriso ed io le darò la sua libertà.
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GANGSTER🔫
Fanfiction«Cosa vuoi?» «Voglio che tu mi ami, solo così potrò lasciarti alla tua libertà» #1 in Thriller 2/10/2020 Autrici: Sara&Camilla