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Ebbi come un senso di dejavu. Non appena aprii gli occhi, mi accorsi di non essere nella mia stanza, che avevo un mal di testa lancinante e un dolore atroce al fondoschiena. Okay, mi ero ubriacato ed avevo fatto sesso con qualcuno. Non mi sarei allarmato così tanto se solo quella camera non mi fosse stata dannatamente familiare e, no, non era quella di Yoongi.
«Oh nonono. No, merda»
Mi misi a sedere, cercando di non pensare alla fitta alle tempie, trovando conferma della mia ipotesi in una foto appesa al muro. E chi altro poteva ritrarre se non un Jeon Jungkook imbronciato?
Non era la prima volta che finivamo nella sua stanza ma stavolta ero nei casini perché avevo infranto una delle sue stupide leggi d'argento: mi ero addormentato a casa sua, dopo il rapporto. Oddio, chi mi avrebbe dato la forza di sorbirmi le sue lamentele?
In più, non ricordavo nemmeno come diavolo ci fossi finito in quel letto. La mia memoria si fermava al ballo con lo sconosciuto e poi una rampa di scale. Certo, questo voleva dire che il mio piano di far cadere il corvino ai miei piedi, per vendetta, aveva funzionato ma non era nei miei programmi dormire qui!
Avevo paura. Avevo paura non solo della sua possibile reazione ma dell'intimità che stava prendendo il nostro rapporto. Non mi ero mai addormentato accanto a lui, stando sempre sull'attenti, ma ieri sera dovevo aver bevuto proprio tanto, per far crollare tutte le mie barriere.
Non volevo ricordare cos'era successo. Non volevo sapere cosa gli avevo detto, nella più totale libertà perché ero certo che la mia mente non avesse avuto inibizioni e non potevo permettermelo. Non con lui.
Per la prima volta da quando mi ero messo a sedere, guardai alla mia destra, notando il volto di Jungkook addormentato pacificamente, immerso nel cuscino. Era proprio carinissimo quando non aveva il suo solito cipiglio arrabbiato.
Il pensiero che anche lui avesse abbassato tutte le sue difese, riuscendo ad addormentarsi accanto a me, mi causò uno strano calore all'altezza dello stomaco. Tutta colpa del bruciore causato dall'alcool.
Una mia mano si avvicinò a quelle ciocche tanto morbide ma riuscii a fermarla in tempo. Che cazzo stavo facendo?!
Scossi la testa, cercando di riprendermi e alzandomi lentamente dal letto. Me ne dovevo andare. Dovevo cancellare le tracce di questa nottata prima che si svegliasse. Chissà se invece lui ricordava qualcosa...
A causa di questo mio continuo rimuginare, non mi accorsi che il principino si era svegliato e ora aveva le sue iridi incastrate nelle mie. Il cuore mi saltó un battito. Merda, mi aveva scoperto.
«S-scusa me ne stavo andando. Non volevo addormentarmi ma ero davvero ubriaco ieri, quindi...» mi giustificai, trovando ridicolo il fatto che avessi iniziato a balbettare. Ma che mi stava succedendo?!
