→Uɳԃҽɾ ƚԋҽ ɳιɠԋƚ ʂƙყ←

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Le lezioni erano riprese

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Le lezioni erano riprese.

Dopo le vacanze di Natale, sembravamo degli zombie che non riuscivano più a capire un emerito cazzo di cosa spiegavano i professori. In più, era ancora più difficile seguire se un certo Jeon Jungkook mi lanciava delle occhiate così carine da farmi sciogliere il cuore.

Era ironico pensare che cinque mesi fa, se lo avessi fatto io, mi avrebbe ucciso.
Magari, avrei potuto anche convincerlo a lasciarmi parlare con Hoseok di quella questione. Perché stava diventando sempre più insostenibile reggere il peso di questo sentimento da solo.

Certo, ogni tanto Jin mi chiamava, chiedendomi come andasse con "il mio principe azzurro" ma come facevo a fargli capire che questo fantomatico principe non solo era spaventato a morte dall'amore ma che aveva anche un padre omofobo?

Era tutto troppo complicato.

Eppure... Quando ero con Jungkook tutto diventava così semplice.

Come quella sera.

«Quante volte devo ripeterti di non chiamarmi mentre studio? Sono rimasto indietrissimo, Kook» sbuffai, tenendo il telefono fra il collo e la spalla, cercando di sottolineare i passaggi più importanti di quel dannato libro.
Già la mia concentrazione era scarsa, poi ci si metteva anche quel ragazzino.

«Non se ne parla. Stasera mi devi dedicare la tua totale attenzione»

«Non ho intenzione di scopare o di fare sesso telefonico» risposi distrattamente, prima di bloccarmi dall'evidenziare qualsiasi cosa, al suono della sua risata cristallina.
Adorabile.

«E io che ero già eccitato!»

Sorrisi per il tono divertito con cui aveva parlato, decidendo di lasciar perdere del tutto quel libro incomprensibile.

«E se ti tagliassi il cazzo? Così non avresti più problemi!»

«Poi saresti tu quello a non essere soddisfatto»

«Esistono altri metodi, mio caro»

«Intendi il vibratore che ti hanno regalato a Natale?»

Alzai gli occhi al cielo, trattenendo una risata.

«Sto per attaccarti in faccia»

«Puoi farlo, basta che vieni ad aprirmi la porta»

Aggrottai la fronte, alzandomi di scatto dalla sedia.
Seppure dovessi ritenere impossibile che si trovasse sotto casa mia, alle dieci di sera, mi affacciai comunque alla finestra della mia stanza, che dava sul portico, rimanendo senza fiato.

«CHE CI FAI QUI?!»

Quando alzò lo sguardo verso l'alto, pur nel buio della notte, fui certo che le nostre iridi si fossero incontrate.
E le sue brillavano così tanto.
Era bellissimo.

Back to you // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora