→Uʂҽʟҽʂʂʟყ←

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Da quando avevo incontrato Sejin, più di una settimana fa, continuavo a ritrovarmelo ovunque e mi stava davvero rompendo i coglioni

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Da quando avevo incontrato Sejin, più di una settimana fa, continuavo a ritrovarmelo ovunque e mi stava davvero rompendo i coglioni.

All'inizio lo avevo reputato anche simpatico ma adesso continuava a chiedermi di questo mio fantomatico ragazzo, come se non avesse creduto minimamente alle parole di Jungkook.
Avrei voluto tirargli due schiaffi in faccia ma cercavo sempre di farmi vedere tranquillo.

Ma tranquillo davvero non ero.

Essendo ricominciate le lezioni, già sapevo che non avrei avuto chissà quanto tempo da poter passare con il castano ma non mi aspettavo che fosse così poco.

Ci vedevamo solo durante la pausa pranzo, insieme a Jimin ed Hobi ma, anche in quel caso, il suo sguardo non si soffermava mai su di me per troppo tempo.
Era quasi ironico: mi osservava di più quando ci odiavamo.

Ma non importava, io gli sorridevo comunque, cercando di fargli capire che per me andava bene anche così.

Durante le lezioni, notavo come il rosa mi lanciasse diverse occhiate e tutte preoccupate. Jimin era sempre stato molto attento e sensibile, sapeva quando c'era qualcosa che non andava; proprio per questo, dovevo fingere il più possibile, non potevo rischiare che dicesse tutto a Kook.

Continuavo a ripetermi nella mia testa che i momenti che passavamo insieme, a casa mia, mi bastavano, perché lui non era ancora pronto e io non potevo obbligarlo.
Ma ero egoista a pensare di volerlo tenere per mano anche in pubblico?
Di poter rispondere "è lui il mio ragazzo" quando me lo chiedevano?

Forse pretendevo troppo.
Aveva appena superato la sua paura di legarsi agli altri, non potevo spingerlo anche a fare coming out, soprattutto con la mentalità chiusa che circolava.

«Stai andando a pranzo, Tae?»

Cercando di trattenere l'impulso di dargli un pugno in faccia, mi girai verso Sejin, facendo un sorriso falsissimo.

«Non sono cazzi tuoi»

«Sai è strano, ti vedo sempre pranzare con Jeon, Park e Hoseok ma... Il tuo ragazzo non sta con voi?»

Giuro che gli avrei dato un calcio capace di castrarlo se non avesse smesso di usare quel tono fintamente confuso. Ma che avevo fatto di male per meritarmi questa croce?!

«Soobin ha orari diversi dai nostri, dato che studia filosofia»

«Ma per caso questo Soobin ha i capelli neri? Alto più di te? E lavora in un negozio di musica?»

Non potevo fottutamente crederci.
Come aveva fatto a trovarlo?!

Sentii il cuore battermi più velocemente a causa dell'ansia, annuendo piano.
Tanto valeva dirgli la verità su questo, non sarei stato in grado di trovare un altro Soobin, per usare questa scusa.

«Sai, proprio ieri sono entrato in quel negozio! Mi è sembrato proprio un bravo ragazzo... Purtroppo non ho avuto tempo di parlarci»

Ringraziai mentalmente il dio dei gay, che mi proteggeva dall'alto, trattenendomi dal rilasciare un sospiro di sollievo.
Questo ragazzo era davvero un fottuto stalker.

Back to you // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora