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Quel fottuto ragazzino

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Quel fottuto ragazzino.

Non solo non aveva risposto più ai miei messaggi, dopo essersene andato da casa mia con una scusa di merda, ma adesso evitava anche di dirmi che dava una festa per scopare con qualche troia.

E poi ero io quello che doveva smettere di andare con chiunque! Non ascoltava nemmeno i suoi cazzo di consigli, quell'ipocrita!

Ma la cosa che mi faceva più incazzare era che non capivo perché fossi così arrabbiato.
Avevo voglia di tirargli un pugno in faccia e spaccargli quel bel visino ma, allo stesso tempo, mi sentivo ferito. Mi aveva chiuso fuori dal suo mondo in un paio d'ore e non sapevo il motivo.

Andava tutto bene fra di noi, no? E allora che gli era preso?!
Stavo quasi iniziando a pensare che avremmo potuto comportarci da amici anche in pubblico ma, indirettamente, Jungkook mi aveva ricordato che non era possibile. Che io potevo rimanere solo il suo fottuto segreto, troppo imbarazzato nel farsi vedere con me.

Mi faceva male.
E più mi faceva male più mi arrabbiavo.

Mi sarei presentato alla sua festicciola e lo avrei fatto cadere ai miei piedi, proprio com'era successo la prima volta.
Volevi starmi lontano, Kook?
Allora ti avrei perseguitato di più.

Il suo corpo voleva il mio. Urlava il mio nome.
Non sapevo, quindi, per quale dannato motivo volesse scoparsi qualche ragazza del nostro corso ma glielo avrei impedito.
Gli avrei ricordato come solo io riuscissi a farlo sentire vivo.

La prima cosa che feci fu chiamare Hobi, avvisandolo di prepararsi, perché quella sera ci saremmo autoinvitati a casa Jeon.
All'inizio fu restio, cercando di convincermi che Jungkook ci avrebbe solo odiato di più e sarei davvero voluto scoppiare a ridere.
Odiarmi?
Ero certo che fosse proprio l'ultimo dei sentimenti che quel ragazzino provava per me.
E glielo avrei ricordato quella sera stessa.

Alla fine, per riuscire a convincere il castano, giocai la carta di Yoongi, dicendogli che avrebbe fatto compagnia a Jimin. Sapevo di essere stato sleale ma era anche a suo vantaggio, avrebbe potuto vedere se il biondo lo trattava diversamente dagli altri o se era più vicino al più piccolo.

Quella sera, ognuno di noi avrebbe ottenuto le sue risposte.

❅❅❅

Non sapevo cosa mi prendesse.
Di norma avevo un'autostima molto alta ma quella sera, mentre mi guardavo in giro alla ricerca del padrone di casa, mi sentivo stranamente vulnerabile.

E se ero arrivato troppo tardi? Se era già chiuso in qualche stanza della sua mega villa a farsi qualcuno?
Ma, soprattutto, che cazzo me ne importava?

«Io vado a bere qualcosa» avvisai il mio migliore amico, una volta che gli ebbi indicato il divano su cui erano seduti Jimin e Yoongi, a conversare.

Back to you // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora