→I ԃσɳ'ƚ ɯαɳƚ αɳყƚԋιɳɠ ҽʟʂҽ←

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Durante la pausa pranzo avevo riferito ad Hobi e Soobin quello che era successo con Jungkook ed entrambi erano rimasti letteralmente senza parole, soprattutto il rosso

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Durante la pausa pranzo avevo riferito ad Hobi e Soobin quello che era successo con Jungkook ed entrambi erano rimasti letteralmente senza parole, soprattutto il rosso.

Con lo sguardo puntato sul castano, intento a confabulare con Jimin fuori dalla caffetteria in cui eravamo, i miei migliori amici lo squadravano da capo a piedi.

«Quindi hai avuto la tua risposta» esordì Soobin, dopo diversi minuti.

«Credi che mi possa fidare di lui...? Sono ancora abbastanza spaventato» ammisi con un sospiro, tornando ad osservare il mio frappè al cioccolato.

«Tae... Ha confessato ad un ragazzo qualsiasi che stai uscendo con lui, pur sapendo che questo tizio avrebbe potuto benissimo spifferare la voce» con dolcezza, il rosso mi prese una mano, cercando di rassicurarmi con il suo bellissimo sorriso. «Io prima di tutti mi sono schierato contro di lui, dopo ciò che ti ha fatto, ma sta cambiando... È cambiato, per te. Non far soffrire ancora i vostri cuori»

Come per cercare anche il supporto del corvino, spostai lo sguardo su di lui, trovandolo ad annuire lievemente.
Soobin mi aveva sempre dato degli ottimi consigli e ogni cosa che diceva si rivelava essere poi vera; se anche lui mi stava suggerendo di perdonare finalmente Jungkook, significava che qualcosa era davvero cambiato.

Prima ancora che potessi esprimere il mio pensiero su questa faccenda, due braccia esili mi circondarono il collo e delle ciocche rosa entrarono nella mia visuale.
Sorrisi enormemente, voltandomi verso un Jimin tutto contento, chissà per quale motivo.

«Tu e Hobi siete scappati dalla classe prima che potessi chiedervi di pranzare con noi!»

Notando che stesse parlando al plurale, feci scorrere gli occhi alla sua destra, incrociando subito quelli del castano, già intento ad osservarmi, con uno di quei suoi adorabili sorrisini da coniglietto.

Era così bello, dannazione.

Per non attentare ancora alla mia stessa sanità mentale, tornai con l'attenzione sul suo migliore amico, accarezzandogli quelle ciocche morbide.

«Scusa Chim, prometto che domani pranzeremo tutti insieme»

«Tutti tutti?»

Il suo tono da bambino mi causò una risata, ma il sorrisetto che fece subito dopo mi portò automaticamente a capire che Jungkook gli avesse raccontato tutto e che stesse tastando il terreno.

Sinceramente, aveva ragione Hobi.
Ero stanco di dover costringere il mio cuore a soffrire in questo modo; quello che aveva fatto il castano sarebbe rimasta una ferita nel mio animo ma era il momento di andare avanti.
Non potevo portarmi quel rancore dietro per sempre, non era così che ero fatto.

«Tutti tutti» annuii, rendendo quasi più luminoso il suo sguardo.

Sapevo benissimo quanto Jimin ci tenesse al nostro gruppo e mi era dispiaciuto doverlo distruggere a causa della mia sofferenza ma, adesso, mi sentivo pronto a ricominciare, insieme a tutti loro.

Back to you // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora