Jungkook
«Come sta andando all'università?»
Proprio l'argomento che volevo evitare.
Seduti davanti al tavolo, a fare colazione, cercavo in tutti i modi di evitare lo sguardo di mio padre, concentrandolo sulla tazza di latte che avevo davanti.
Per fortuna, il professor Lee aveva mantenuto la sua promessa e non aveva comunicato a mio padre l'esito dei miei ultimi esami, altrimenti non sarebbe sembrato così tranquillo.
Eppure, mentirgli era tremendamente difficile; quell'uomo aveva qualcosa nel suo sguardo che mi costringeva a piegarmi al suo volere, impedendomi di ragionare lucidamente.
Quante volte ero rimasto paralizzato dalla cattiveria che avevo letto in quelle iridi, permettendogli di fare qualsiasi cosa volesse di me.
Perché mi sentivo non solo impotente, ma anche inutile.
Sembrava che mio padre non riuscisse ad apprezzarmi per niente che non fossero i miei voti ed era sempre stato così, anche quando mia madre era ancora viva.
Quel numero stampato su un foglio di carta, a quanto pare, per lui significava moltissimo; per questo mi ero sempre impegnato al massimo per avere almeno un minimo del suo affetto.
Ma non era servito a niente.
Se c'erano bei voti allora rimaneva indifferente.
Ma se causavo problemi... La sua furia si risvegliava, sputandomi addosso tutte le cose che continuavo a sbagliare e di cui mia madre sarebbe stata delusa.Era una tortura psicologica che andava avanti da anni ma da cui non mi ero mai ribellato perché, di nuovo, pensavo di meritarmelo.
E invece c'era stato Jimin, sempre disposto a ripetermi quanto valessi e che erano i suoi genitori ad essere la mia vera famiglia.
Che la sua casa poteva essere il mio luogo felice perché piena di persone che mi amavano per davvero.E poi c'era stato Taehyung.
Taehyung che, a differenza di chiunque altro, era riuscito a tenere testa a quell'uomo che tanto mi terrorizzava, senza scalfirsi minimamente.
Quella era la sua caratteristica che mi piaceva di più: non abbassava il viso davanti a nessuno, soprattutto se questo qualcuno compiva qualcosa che per lui significava ingiustizia.
L'aveva fatto con Jason, con mio padre e anche con Sejin.
Di nuovo, ci dimostravamo troppo diversi.
Io avevo paura anche della mia stessa ombra, mentre lui combatteva le tenebre a testa alta, sfoggiando quel bellissimo sorriso di cui mi ero perdutamente innamorato.Solo in quel momento mi accorgevo di quanto fosse diventata squilibrata la nostra relazione e solo a causa mia.
Le paure che mi frenavano erano tante ma tutte nascevano dall'uomo che mi sedeva di fronte, ancora in attesa di una mia risposta.
STAI LEGGENDO
Back to you // Kooktae
Fanfiction❝𝑳'𝒂𝒎𝒐𝒓𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒇𝒐𝒓𝒕𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒊𝒍 𝒔𝒐𝒍𝒆 𝒅𝒐𝒑𝒐 𝒍𝒂 𝒑𝒊𝒐𝒈𝒈𝒊𝒂 𝒎𝒂 𝒍'𝒆𝒇𝒇𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒍𝒖𝒔𝒔𝒖𝒓𝒊𝒂 𝒆' 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒍𝒂 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒅𝒐𝒑𝒐 𝒊𝒍 𝒔𝒐𝒍𝒆.❞ -𝑺𝒉𝒂𝒌𝒆𝒔𝒑𝒆𝒂𝒓𝒆 ࿐ ִֶָ ➮ "Ogni volta che cerc...