→Hιʂ ʟιɠԋƚ. Mყ ԃαɾƙɳҽʂʂ←

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Jungkook

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Jungkook

Tutto ciò che riuscivo a sentire nella mia stanza era il ticchettio dell'orologio.
Non avevo fatto altro che osservarlo da quattro settimane.

Erano ventotto giorni, sei ore e ventisette minuti che non vedevo Taehyung.
Ventotto giorni, sei ore e ventisette minuti da quando il mio mondo si era fermato, lasciandomi totalmente nell'oscurità.

Non orbitando più attorno a quel sole che era il corvino, mi sembrava di essere caduto in un inverno perenne.

Fuori era appena arrivato Marzo, i fiori stavano sbocciando, il cielo si stava rasserenando ma il mio cuore era congelato.
Fermo a quell'istante in cui avevo deciso di mettere un punto alla mia felicità.

Se me ne pentivo?
Sì, dannatamente tanto.

Perché una giornata senza vedere il suo sorriso, senza sentirlo parlare di cose anche stupide, era una giornata persa.

Ero un piccolo granello di polvere che fluttuava nell'aria perché trascinato da vento. Senza di questo, non mi sarei mosso, troppo grigio. Troppo rotto.

Senza Taehyung, non funzionavo.
Era come se fosse riuscito ad inserire un cuore vivo nel mio corpo freddo da robot.
Ma avevo rovinato tutto con le mie stesse mani.
Perché avevo paura.
E perché si meritava di meglio.

Sapevo di averlo fatto soffrire ma non ce la facevo.
Non riuscivo proprio ad abbattere quelle mura, troppo traumatizzato.

Se solo avesse saputo tutte le volte in cui avevo cercato il suo nome in rubrica per chiamarlo, per supplicarlo di perdonarmi, per svelargli quanto i miei sentimenti per lui fossero forti...
Ma finivo sempre per chiudere tutto e rinunciarci.

Quando quel giorno lo avevo visto in biblioteca, il mio cuore si era fermato.
Erano ventuno giorni che le miei iridi non si immergevano in quelle del castano e, finalmente, mi sembrò di aver ripreso a respirare.

Aveva anche cambiato colore di capelli e quello mi ferì. Perché significava che stava cercando di andare avanti e, pur essendo ciò che lo stavo spingendo consapevolmente a fare, il mio cuore era stato chiuso in una morsa.

Stavo riuscendo nel mio piano e non avevo mai sofferto così tanto.

Continuavo a mentirgli, giorno dopo giorno.
Gli facevo vedere che non mi aveva toccato minimamente quella distanza, rimanendo con il mio gruppetto, al campus, portandolo a credere che non fosse mai stato importante, quando, in realtà, non mi sentivo più vivo senza di lui.

Avrei voluto urlargli in faccia che no, non avevo scopato con Herin, prima del ballo.
No, Taehyung.
No.

L'avevo baciata, nella speranza di cancellare le tue tracce ma era stato orribile, avevo provato un ribrezzo così grande verso di me, che ero finito per scappare in bagno e vomitare.

Back to you // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora