→Pιƈƙιɳɠ υρ ԋιʂ ριҽƈҽʂ←

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Mi ricordo ancora di quando Jungkook mi aveva accusato di essere il tipo di persona che non si imbarazzava per nulla al mondo e, in quel momento, capii da chi cazzo avessi preso

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Mi ricordo ancora di quando Jungkook mi aveva accusato di essere il tipo di persona che non si imbarazzava per nulla al mondo e, in quel momento, capii da chi cazzo avessi preso.

Dopo che i miei genitori ci avevano beccato in un momento non molto consono, avevano chiuso la porta, urlando uno "scendete in cucina, dopo aver finito!" totalmente tranquillo.

Adoravo mio padre e mia madre per la loro apertura mentale ma comunque non riuscivo a guardarli in faccia dopo ciò che avevano visto.
Cazzo, mi stavo praticamente strusciando su Jungkook!

Inutile dire che non finimmo cosa avevamo iniziato, troppo sconvolti da quello che era accaduto.
Ci eravamo quindi sistemati, lanciandoci delle occhiate di puro terrore.
Una domanda aleggiava nell'aria: che diavolo gli avremmo detto?

Pur con il cuore che batteva a mille, scendemmo in cucina, dove i miei ci accolsero con un sorriso enorme, come se ci avessero trovati a studiare e non a quasi fare sesso.

«Caro, ti avevo detto che se Taehyungie non rispondeva al campanello era perché sicuramente aveva qualcosa da fare»

«Ma è stata tua l'idea di usare le chiavi per entrare e di salire nella sua stanza. Dovevamo lasciargli la loro privacy, tesoro»

Nascosi il viso fra le mani, muovendomi a disagio sulla sedia su cui mi ero seduto, con Jungkook accanto. Potevo percepire il suo imbarazzo anche senza guardarlo. Certo, anche io lo ero ma erano pur sempre i miei genitori e sapevano fossi gay; lui non solo era un estraneo ma si rifiutava perfino di accettare il suo orientamento sessuale.
E sapevo benissimo quanto odiasse l'idea di far conoscere a qualcuno, al di fuori di me, questa sua fragilità.

Con quel pensiero, mi decisi a liberare il viso, in modo da portare una mano sulla sua gamba, come a volerlo rassicurare.
Immediatamente, il suo sguardo saettò su di me e, tutta la paura che conteneva, sembrò affievolirsi, seppur leggermente.

«Cazzo, la volete smettere? Non vedete che ci state mettendo a disagio?» sbottai, verso i miei genitori, trovandoli intenti ad osservarci con un sorrisetto per nulla innocente.

«Ma vi stiamo dicendo che non c'è alcun problema se mio figlio e il suo fidanzato esplorano la loro sessualità in casa»

Guardai mia madre con una smorfia, traumatizzato dal suo modo di parlare. Mi sembrava di essere tornato al mio coming out; allora aveva sostenuto che "non mi cambia niente se a mio figlio piace la penna piuttosto che il temperamatite".
Okay che avevo quattordici anni, ma era stato troppo anche per me.

Solo dopo essermi ripreso e aver notato come Jungkook si fosse congelato sul posto, captai la prima parte della sua frase.

«NON SIAMO FIDANZATI!» urlai, in panico, di riflesso.
Sentivo il cuore battermi all'impazzata, perfino nelle orecchie.
Non capivo il motivo di tanta agitazione da parte mia; probabilmente era perché non volevo che il corvino fosse ancora di più in imbarazzo.
Immaginavo che non gli piacesse nemmeno un po' la prospettiva che i miei pensassero fossimo fidanzati...

Back to you // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora