→Mҽɱσɾιҽʂ←

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Stranamente, condividere l'appartamento con Mark si rivelò più divertente del previsto

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Stranamente, condividere l'appartamento con Mark si rivelò più divertente del previsto.

Era un ragazzo simpatico e molto ordinato ma, cosa fondamentale, cucinava da Dio. Ovviamente, non appena ci eravamo presentati, gli avevo subito confessato che non ero in grado nemmeno di fare un toast e lui era scoppiato a ridere, sostenendo che la sua ragazza gli aveva insegnato un paio di trucchetti.

E a quel pensiero il mio umore calò drasticamente.

"Diciamo che non sono molto bravo a cucinare"

"Posso insegnarti io qualcosa"

Il biondo lo aveva notato quasi subito, tanto è vero che aveva provveduto immediatamente a cambiare argomento, mostrandomi la mia stanza e dove trovare le cose più importanti.

In un certo senso, mi ricordava molto Jin; entrambi avevano questo modo di fare che ti metteva subito a tuo agio. Mi piaceva già.

Una sera avevo anche conosciuto la sua fidanzata e anche lei era tremendamente carina.
Si era offerta di darmi una mano a cucinare e mi aveva perfino consigliato dei prodotti per rendere i capelli più morbidi, avendo parlato tutta la sera di tinte e shampoo.

Pian piano, mi sembrava di star risorgendo dalle mie ceneri e così, dopo cinque giorni di riassemblamento, decisi di tornare alle lezioni, anche per non perdermi le ultime di fine anno.

Hobi aveva fatto i salti di gioia quando lo avevo avvertito della cosa, sostenendo che la sedia accanto alla sua era sempre troppo vuota.
Era un tesoro.

Jimin non lo vedevo dal giorno dell'accaduto ma immaginavo che preferisse stare accanto al suo migliore amico; da una parte, era meglio così. Più stavo lontano da ciò che riguardava Jungkook, più la mia vita poteva solo migliorare.

Soobin mi mandava messaggi ogni due per tre, per accertarsi che non stessi commettendo qualche pazzia ma apprezzavo la sua preoccupazione. Ci eravamo avvicinati molto nell'ultimo periodo e lo consideravo un amico prezioso.

Anche Yoongi aveva finito per farmi diverse visite a sorpresa, portandomi ogni volta dei regali.
Continuava a dire che, se una persona si trasferiva, era buona educazione portargli qualcosa, ma dopo due colazioni, sei paia di calzini e un cappello, gli vietai di continuare.

Sapevo che questo era il suo modo di dimostrarmi che c'era per me e lo apprezzavo tantissimo.

Capivo che potesse sentirsi un po' in colpa, dato che si trovava in una posizione un po' complicata, essendo il ragazzo di Jimin ed ero certo che il rosa gli chiedesse di me, per riferire poi tutto a Jungkook.

O così mi illudevo.
Magari non voleva nemmeno sapere come stavo.
Non ne avevo più idea.

Fortunatamente, durante quelle lezioni, non vidi il castano da nessuna parte.

Back to you // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora