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Jimin
Per tutta la mia vita, avevo sempre pensato di essere una bella persona.
Certo, anche io avevo i miei difetti, un po' come tutti ma, in generale, mi sentivo in pace con me stesso. Rendevo fieri i miei genitori con i successi universitari, c'ero sempre per mia zia ogni volta che aveva bisogno di un aiuto nel suo salone e c'ero sempre stato anche per Jungkook, mettendo i miei sentimenti per lui in secondo piano.
Ma in quel momento, seduto alla nostra solita caffetteria, mentre Yoongi mi raccontava di come avesse chiesto ad Hoseok di uscire, dopo essersi baciati alla festa di Kookie, mi sentii una persona orribile. Perché sperai che fosse solo un incubo e che il biondo non ricambiasse i sentimenti del castano.
Non ero ingenuo come il mio migliore amico, sapevo benissimo cosa mi stava succedendo: mi ero preso una cotta assurda per il ragazzo seduto di fronte a me e questo mi confondeva.
Fino a poco tempo fa, c'era solo un tipetto dai capelli neri e lunghi nella mia testa ma tutte le attenzioni che Yoongi mi dedicava, mi facevano sentire amato e coccolato. Non che Jungkook fosse freddo con me, anzi, ero l'unica persona che poteva vedere il suo lato dolce e fragile ma le parole che mi rivolgeva il biondo... In qualche modo, raggiungevano anche lo strato più profondo del mio cuore.
Se avessi dovuto mettere a paragone le due cotte, avrei detto che fossero del tutto diverse. Perché con Kookie non facevo altro che arrossire e sentirmi a disagio per ogni sua piccola attenzione, probabilmente perché nemmeno lui si accorgeva di quello che faceva; mentre con Yoongi mi sentivo così tranquillo. Come se, per un attimo, la mia vita fosse messa in pausa, per lasciarmi godere l'istante. Tutti i miei problemi svanivano e mi sentivo al sicuro.
Eppure a nessuno dei due importava di me in quel senso.
Jungkook odiava l'amore. Yoongi aveva Hobi. E io rimanevo con il cuore spezzato.
Ormai non mi interessava nemmeno più fare chiarezza nei miei sentimenti perché, tanto, né l'uno né l'altro avrebbero potuto ricambiarmi.
«Jiminie va tutto bene? Ti vedo assente...»
Scossi la testa, riprendendomi da quello stato di trance.
Yoongi mi guardava con gli occhi pieni di preoccupazione e sperai che non si rendesse conto del vero motivo per cui ero così giù.
«Sí, scusa, pensavo solo a cosa fare durante le vacanze di Natale» sforzai un sorriso, stringendomi nelle spalle.
Ormai quella festività era alle porte e, come ogni anno, sarei rimasto qui a festeggiarlo con la mia famiglia; non che mi dispiacesse ma il mio animo romantico avrebbe desiderato che fossi in compagnia di qualcuno di speciale, quest'anno.
«Io penso che tornerò a Daegu, la mia famiglia mi reclama» ridacchiò, riuscendo a togliermi quel peso dallo stomaco. Gli bastava un gesto così semplice per farmi sentire meglio e proprio quest'effetto che aveva su di me mi spaventava.
