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Eravamo arrivati a Natale

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Eravamo arrivati a Natale.

Quei giorni di dicembre erano praticamente volati, passati a litigare scherzosamente con Jungkook e a prendere in giro Hoseok e Yoongi, ora che si comportavano da piccioncini.

Più volte ero uscito con quei due, dato che, parole loro, non volevano farmi sentire escluso solo perché si stavano frequentando.
Avrei voluto dirgli che non ero affatto offeso, anzi, mi riempiva il cuore di gioia vederli così affiatati ma un pomeriggio in compagnia dei miei migliori amici non andava di sicuro evitato.

Proprio con quei due, il 22 dicembre, ci ritrovammo al nostro solito bar, maledicendo il freddo dell'inverno. Ero decisamente un tipo da primavera.

Stretto nel mio giaccone pesante, ascoltavo Hobi lamentarsi dei regali per i suoi parenti.
Aveva già preso una piantina per sua madre e un portachiavi per suo padre ma suo cugino, di appena sette anni, lo aveva pregato di comprargli una costosissima macchinina telecomandata.

«Vi rendete conto? Quel moccioso vuole farmi spendere tutti i soldi guadagnati!» piagnucoló, poggiando la fronte sul tavolo.
Immediatamente, una delle mani del biondo si intrufolò fra i suoi capelli, accarezzandoglieli dolcemente. Sorrisi intenerito a quella vista.

«Sono certo che riusciremo a trovare un modello più economico ma che gli andrà bene lo stesso. A quell'età non si accorgerà della differenza»

Il fatto che avesse parlato al plurale mi scaldò il cuore.
Era così che ci si sentiva ad essere una coppia? Si affrontava tutto insieme, anche le più piccole cavolate?

Ammettevo che un po' li invidiavo ma continuavo a rimanere della mia idea che la libertà fosse meglio di un rapporto amoroso.
Insomma, sì, loro avevano una spalla su cui piangere, qualcuno che gli trasmettesse amore ma io non dovevo dare conto a nessuno delle mie azioni e potevo provarci con chiunque volevo!

Ma se era davvero una cosa così positiva... Allora perché mi rendeva triste pensarci?

Scossi la testa, sconvolto dai miei stessi pensieri.
Perché diavolo stavo tentennando? Quella era sempre stata la mia filosofia di vita, non sarebbe mai dovuta crollare!

«Tu hai già comprato qualcosa per i tuoi, Tae?»

Dopo aver lasciato un tenero bacio a stampo sulle labbra del maggiore, il castano si rivolse a me, con un sorriso che gli illuminava tutto il viso.

«Il solito grembiule per mia madre e un paio di calzini per mio padre»

«Sei un figlio ingrato. Che razza di regali sono?» Yoongi scoppiò a ridere, guardandomi totalmente scioccato.

Era vero che mi piaceva fare shopping ma nei regali ero totalmente negato, soprattutto se erano per persone al di sopra dei trent'anni.
E poi mia madre mi aveva detto che il suo regalo sarebbe stato riavermi a casa, dopo tutti questi mesi, l'avevo solo preso alla lettera!

Back to you // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora