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Non capivo cosa mi stesse succedendo.
Dopo ciò che mi aveva detto Hobi, non ero riuscito a pensare ad altro. Certo, anche io mi ero accorto, le prime volte, che il modo in cui Jimin guardava Jungkook era fin troppo intenso per essere solo amicizia ma, sentirselo dire in maniera così schietta e sincera, aveva causato uno strano tuffo al mio cuore.
Il biondo era la persona più vicina a Kook... Era normale che si fosse innamorato di lui, essendo a conoscenza prima di tutti del suo lato dolce. Avrei dovuto essere contento per il corvino, perché finalmente aveva trovato qualcuno che lo amava sinceramente e che non lo avrebbe abbandonato, eppure... Eppure mi sentivo distrutto.
Perché mi faceva così male il pensiero che potesse ricambiare?
"Ora capisco perché sei amico di Jimin... Quel ragazzo è la dolcezza per eccellenza"
"È vero... Non so cosa avrei fatto se non ci fosse stato lui. Ha un cuore enorme"
"Lui ti piace?"
"Tralasciando la mia sessualità, non credo nelle relazioni, tantomeno nell'amore. Jimin, come chiunque altro, è solo un amico"
Allora, quella sua risposta mi aveva rassicurato ma adesso non sapevo a cosa credere. Sarebbe stato facile per lui innamorarsi del biondo... Era sempre così dolce e carino, disposto ad aiutarlo nel momento del bisogno. Chissà quante volte gli aveva asciugato le lacrime dopo una litigata con suo padre.
Strinsi i pugni, cercando di concentrarmi sul maledetto libro che avevo davanti. Dopo la conversazione con Hoseok ero corso in biblioteca, sperando che lo studio avrebbe potuto aiutarmi ma non era stato così. Non riuscivo a togliermelo dalla testa.
La verità era che avevo paura. Se qualcuno fosse entrato nella vita di Jungkook, così come nella mia, non ci sarebbe più stato spazio per la nostra amicizia. Tutto sarebbe crollato e non volevo. A lui ormai ci tenevo, ci tenevo più di quanto mi piacesse ammettere.
Se lo avessi perso... Cosa avrei fatto? Aveva riempito quei quattro mesi della mia vita con la sua presenza, sarebbe stato strano tornare alle mie vecchie abitudini. Alle mie vecchie abitudini in cui lui non c'era.
Posai la fronte sul tavolo di legno, sospirando, abbattuto. Poteva mai essere che quel ragazzino mi causasse un tale disagio emotivo?
Proprio parlando del diavolo, il cellulare mi vibrò, segnalando l'arrivo di un messaggio.
K
Ci vediamo oggi?
Avrei tanto voluto rispondergli di sì ma non ci riuscivo. Averlo di fronte, proprio mente affrontavo questa strana tempesta interiore, sarebbe stato peggio. Decisi quindi di ignorare il messaggio.
