→Tɯσ ʂҽƈσɳԃʂ←

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Quella mattina, fortunatamente, non avevamo incontrato Sejin

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Quella mattina, fortunatamente, non avevamo incontrato Sejin.
Sembrava quasi ironico: proprio quando ero pronto a sfoggiare Soobin come il mio bellissimo fidanzato, quel coglione non si faceva vedere.
La mia vita era diventata una commedia ben poco divertente.

Purtroppo, non riuscivo a togliermi dalla testa quello che aveva detto il corvino ma la mia parte ottimista, quella tremendamente innamorata di Jungkook, mi stava ripetendo di aver fiducia in lui perché, seppur piano piano, riusciva sempre a sorprendermi.

Avevo comunque bisogno, però, di staccare un po' da quella realtà.
Non riuscivo a sopportare le occhiate preoccupate di Hoseok e quelle ammonitrici di Jimin, non essendo un grande sostenitore di questo piano.

Ero stanco di vedere la mia vita sempre prendere una piega incontrollabile.

Così, durante la pausa pranzo, avvisai i miei amici che non sarei stato presente, dirigendomi verso il tetto su cui, tempo prima, io e Jungkook avevamo parlato. Sembrava quasi che le cose fossero più semplici quando ci limitavamo a nascondere cosa provavamo, perché non dovevo fare i conti con le mie preoccupazioni e con le mie insicurezze, che uscivano sempre fuori quando si trattava di quel ragazzo.

Jungkook mi rendeva felice ma anche tremendamente debole.

Appoggiato alla ringhiera, rimasi per qualche secondo ad osservare il cielo, notandolo coperto da qualche nuvola. Ci mancava solo la pioggia.

«Che ci fai qui?»

Accennai un sorriso, essendomi aspettato quella visita.

«Mi stavo schiarendo un po' le idee» ammisi, puntando lo sguardo sul cortile del campus che straripava di studenti e anche di coppiette.
Continuavo a chiedermi perché noi non potessimo essere così...

«Che ti ronza per la testa di così rumoroso?»

Si avvicinò a me, appoggiando i gomiti sulla ringhiera, in modo da far toccare i nostri corpi, portandomi a percepire quel solito calore che annullava sempre ogni aspetto negativo.

«Era molto più facile prima... Sembrava riuscissimo ad avere più tempo per stare insieme. Ora, invece... Tutto accade troppo in fretta. Mi sembra di star correndo senza riuscire a prendere fiato»

«Allora afferra la mia mano»

Confuso, mi voltai verso il mio ragazzo, intento a sorridermi come se non avesse pensieri per la testa.
Come se si fosse fermato anche lui, per qualche secondo.

«Prendiamoci una pausa insieme. Due secondi mi bastano se posso stare con te»

In automatico, un sorriso mi comparve sulle labbra, intanto che afferravo la mano che mi stava porgendo; era strano... Era come se davvero quel contatto fosse bastato a farmi riprendere fiato.

Il mondo sembrava essersi fermato, permettendoci di congelare quell'istante.

«Due secondi?»

«Due secondi» ripeté, annuendo lievemente senza staccare i suoi occhi dai miei, come se ne dipendesse la sua vita.

Back to you // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora