→Hҽ ɯαʂ ƈɾყιɳɠ←

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Non sentivo Jungkook da quattro giorni esatti

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Non sentivo Jungkook da quattro giorni esatti.

Avevo deciso di spegnere il telefono, evitando ogni contatto con il mondo esterno... Mossa sbagliata, dato che il ventinove pomeriggio, uno Yoongi tutto preoccupato si era precipitato a casa mia, chiedendomi se stessi bene e perché non rispondessi ai suoi messaggi.

Mi ci era voluta tutta la mia forza di volontà per non scoppiare a piangere, come avevo fatto per quei fottuti giorni, inventando che non mi sentivo molto bene e che, probabilmente, avevo preso l'influenza.

Dati i miei occhi rossi e la mia faccia pallida, aveva finito per crederci e non era mancato nemmeno un pomeriggio a farmi visita, per distrarmi e scherzare.
Eppure il mio cuore rimaneva spezzato a metà.

Anche quando mi parlava dei suoi strambi familiari, o mentre faceva conversazione con mia madre sugli sconti al supermercato, il mio sguardo rimaneva perso nel vuoto, isolandomi da tutti.
Non sentivo più nulla.

Come poteva un ragazzino ridurmi in quello stato?
Mi era stato detto di peggio, da quando avevo fatto coming out, ma nessun commento aveva fatto più male di quello, nemmeno gli insulti di Jason. Lui lo affrontavo a testa alta, divertendomi anche per la sua mancanza di originalità, ma sentire Jungkook parlare in quel modo... Mi aveva tolto la terra da sotto i piedi.

Ero diventato il fantasma di me stesso, trasformando, quelli che sarebbero dovuti essere giorni di tranquillità, in un incubo.
Volevo solo svegliarmi e ritrovarmi fra le braccio di Hobi, mentre mi sussurrava di essere forte ed orgoglioso di quello che ero.

Eravamo arrivati al trenta dicembre, il giorno del mio compleanno.

I miei genitori avevano insistito tanto per fare qualcosa, anche solo una festicciola con i parenti e i miei amici di Daegu ma avevo rifiutato, sostenendo che mi sarebbe bastata una torta e un film con loro.

Ovviamente, trovarono il mio comportamento strano, conoscendo il mio animo festaiolo, ma acconsentirono comunque.
Mia madre mi preparó il mio dolce preferito e mio padre mi regalò un nuovo paio di orecchini bellissimi.
Perfino Yoobum si fece accompagnare a casa per darmi il suo bellissimo biglietto d'auguri.

Almeno per quelle ore, mi ero sentito meglio ma, avendo il telefono spento, non avrei potuto godermi il poema d'auguri che mi mandava Hobi ogni anno e che, puntualmente, mi faceva piangere dalla commozione.
Avrei dovuto inventarmi una bella scusa per non averlo visualizzato.

Nel pomeriggio, perfino Bogum si presentò alla mia porta, ma non riuscii nemmeno a sforzare un sorriso.
Come avrei potuto fare finta di niente?
Di fatti, davanti a colui che, senza colpe, aveva causato la mia furiosa litigata con il corvino, scoppiai di nuovo in lacrime.

In meno di un secondo, mi accolse fra le sue braccia, sussurrandomi parole di conforto ma niente sembrava funzionare.
Nulla poteva funzionare se non era lui.

Back to you // KooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora