*Harry's POV*
Una mano mi picchietta sulla spalla, piano, ma non abbastanza per impedire al mio corpo di sussultare. I muscoli sembrano contrarmisi, ed io mi ritrovo ad afferrare il mio diario sollevato a mezz'aria, per poi riportarmelo nella sua posizione di partenza, sulle mie gambe.
"Non volevo spaventarla, signore. Mi scusi". Quello che suppongo debba essere l'autista abbassa leggermente il capo, in segno di rispetto. Scuoto la testa, agitando la mano, lasciando intendere che lui non abbia niente di cui scusarsi.
"Siamo arrivati al capolinea" aggiunge poi lui, riferendosi chiaramente alla fine della tratta che quel veicolo in particolare era autorizzato a compiere. La sua frase mi causa una serie di brividi che dilagano lungo tutta la mia colonna vertebrale, catturando nuovamente l'attenzione dell'uomo in piedi di fronte a me.
"Signore? Si sente bene?" domanda, la fronte corrugata, gli occhi allarmati. Se dovessi stare male, lui andrebbe quasi sicuramente nelle grane. E non perché le cause del mio malessere potrebbero davvero essere in qualche modo causate dall'omino di mezza età che ora come ora mi sta scrutando con occhi attenti; no di certo. Tutti però sanno che nessun mezzo di trasporta è mai perfettamente a norma di legge. E quello- quello sì che potrebbe essere un problema.
Annuisco lentamente, chiudendo poi il diario e riponendolo, insieme alla penna a sfera, nella tasca interna della felpa che indosso. "Sto bene" penso guardando l'autista, la gola secca e gli occhi vacui, perso in una qual sorta di mondo parallelo. "Ho appena realizzato di essere innamorato del ragazzo dal quale mia mamma mi ha promesso di stare alla larga. Però sì, ehi!, sto alla grande!"
Lascio cadere una banconota da cinquanta sterline nelle sue mani, e lui strabuzza gli occhi, incredulo. Non è un cameriere, e quella che gli ho appena dato è una somma decisamente maggiore rispetto a qualunque mancia si potrebbe mai sperare di ricevere in un ristorante di lusso.
Scendo le scale, instabile, appoggiandomi con una mano alla fiancata del pullman. "Signore!" grida l'uomo da dietro le mie spalle. "I soldi! Non deve! Voglio dire, non-"
Agito la mano a mezz'aria, facendogli intendere che non mi importa se lui non ha l'autorizzazione per accettarli o qualunque altra cosa abbia in mente di dirmi. Esco dalle porte ancora spalancate del veicolo, e la fredda aria invernale mi punge gli occhi, costringendomi a sbattere le palpebre un paio di volte prima di tornare a vedere.
Prima di andarsene, Louis ha avuto premura di indicarmi più di una libreria sulla misera mappa digitale che sono riuscito ad inserire nel mio telefonino. La più vicina dista soli quindici minuti a piedi da qui. Potrei prendere un taxi, forse, o un ulteriore pullman che mi porti fino alla prossima fermata, quella più vicina possibile alla mia meta.
"Se vai a piedi avrai più tempo di pensare, Harry" mi ricorda la mia coscienza, ed io colgo al volo il suggerimento detto fra le righe. Completamente spaesato mi incammino lungo la via che penso sia essere una delle principali, dopodichè il mio cervello stacca, ed io smetto di pensare a ciò che mi sta attorno. Continuo a camminare, spedito, non sapendo bene dove esattamente io mi stia recando. "Ti sei innamorato di Louis, Harry. Sei un cretino" mi rimbrotta la vocina, e sento la rabbia crescermi dentro al suono delle sue parole.
"Non puoi chiamarmi cretino solo perché mi sono innamorato di qualcuno di così splendido, e fottutamente speciale, come lui". Non mi sono nemmeno accorto di aver sussurrato, fino a quando non alzo lo sguardo per incontrare quello indispettito di una donnina avanti con l'età ritta in piedi sulla soglia di un negozio di fiori. Scuoto la testa, rimuovendo qualunque pensiero che possa nuocere alla mia immagine pubblica, e le rivolgo un ampio, caloroso sorriso; il quale non sembra far altro se non indispettirla ancora di più.
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No Control
Fanfiction«Erano solo due ragazzi di diciotto anni coinvolti in qualcosa di più grande di loro; due ragazzi che, nel bene e nel male si davano amore; facevano l'amore. Ed erano i loro corpi sudati, le loro mani congiunte, i loro respiri affannati che spesso p...