Chapter 61

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Louis scorge quello che gli appare essere Harry (il suo, Harry) dirigersi verso i bagni, ora lasciati sgombri a causa della curiosità che ha spinto bisognosi e non ad accorrere ad assistere allo spettacolino piuttosto deprimente messo in piedi da quelle due specie di psicopatiche che, prive di ogni briciolo di recondito animo umano, stanno semplicemente pensando ad azzuffarsi.

Riceve un ultimo ceffone da Eleanor, che lo sta assillando con i suoi rimproveri carichi di imbarazzo e, Louis non lo mette in dubbio, un vago senso di aver perso il controllo della situazione, anche se si è poi trattato di risolvere una questione durata poco più di dieci secondi; poi, i piedi animati di vita propria, incomincia a camminare.

La sua non è una camminata svogliata, o semplice: non è, per intenderci, una di quelle camminate che non lasciano trapelare stato d'animo alcuno, se non una fiacca, sottile indifferenza nei confronti della cosiddetta "voglia di vivere"; Louis cammina felice, agile. Consapevole che, di lì a poco, Harry sosterà nuovamente fra le sue braccia.

I bagni sono sporchi, e spogli di qualunque decorazione, eccezion fatta per le chiazze di alcool e vomito che tappezzano malamente le fredde piastrelle posate sul pavimento. La luce è accesa; troppo accesa, oserebbe dire Louis, se messa in confronto al buio quasi fitto del locale lì accanto, dove le uniche fonti luminose sono illuminate da colori che, mischiati alla fitta cortina di fumo e agli odori pungenti, creano una mistura di sensi alquanto malati.

Inizialmente Louis pensa di essersi sbagliato, e che il ragazzo che ha visto poco prima non può essere Harry. Perché, dannazione, il suo ragazzo non ama le feste; e, ancor più a riprova del fatto che deve aver avuto un'altra, devastante allucinazione, il riccio non avrebbe avuto alcun motivo di recarsi alla festa di Zayn da solo. Egli stesso non ci sarebbe venuto, se fosse stato per lui, ma poi Eleanor aveva sostenuto fosse necessario per aiutare Liam, e-

"Louis" lo chiama Harry, cercando di mantenere un tono di voce pacato, normale. Il riccio vede Louis rabbrividire, e Louis vede il riccio trattenere a stento le lacrime che minacciano di straripare, rischiando così di bagnargli le guance.

"Non che l'acqua sia un nemico" pensa Louis, scrutando con attenzione negli occhi verdi del ragazzo che gli si para di fronte. "Ma non voglio vederla scorrere sul suo viso" conclude poi, deglutendo rumorosamente, sentendosi improvvisamente angosciato.

"Harry. Che ci fai a questa schifosissima festa?" domanda Louis, sorridendogli dolcemente, pensando forse che, con il suo stesso sorriso forse di troppo rinforzato, rischierebbe di ferirlo; di scalfire la corazza dura che Harry forse crede di essersi costruito attorno, mostrandola al pari di un trofeo.

"Potrei chiederti la stessa cosa" risponde Harry, la voce gracchiante accorsa a graffiargli la gola, aggrappandosi alle sue corde vocali; mordendole, quasi.

"Oh, beh, certo". Louis è piuttosto imbarazzato, per qualche strana ragione. Deve essere per questo che le sue guance si tingono di un delicato colore roseo, e che la sua mano corre istintivamente a grattarsi dietro la nuca, languida, quasi svogliata.

"In realtà non era mia intenzione venire. Ma Liam ha adocchiato una ragazza da un bel po' di tempo, e oggi lui ed Eleanor hanno detto sarebbe stata la sua migliore occasione per avvicinarla, e così sono stato, uhm, suppongo costretto a venire?" termina Louis, concludendo la frase con un alquanto dubbio e sicuramente molto più che incerto punto interrogativo. Il che, constata Louis con sommo terrore, non sembra affatto convincere Harry, che continua a tenere lo sguardo puntato a mezz'aria, all'altezza del suo petto.

"Per questo la stavi baciando?" domanda poi il riccio, fingendo un colpetto di tosse nell'istante subito successivo, chiedendosi forse se è così plausibile, agli occhi dell'altro o di chiunque avesse modo di stargli attorno, che è così prossimo al pianto; così prossimo a scoppiare in lacrime che sente la gola asserragliarglisi sempre più, la vista appannarsi, e il petto bruciare, sconvolto da una profonda, spaventosa irregolarità nel suo moto cardiaco.

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