Chapter 26

20.8K 867 1.1K
                                    

La Vigilia di Natale era trascorsa piuttosto movimentata a casa Tomlinson. Dopo aver giocato con Liam a Fifa (battendolo ripetutamente, causando così lo sconforto e il desiderio di riscattarsi da parte dell'altro), Louis aveva percepito un certo languorino provenire dal suo stomaco.

Aveva fatto per uscire dalla stanza, una mano pressata sul ventre al momento in vena di protestare per la mancata razione di cibo mattutina, ma poi Liam lo aveva afferrato con ben poca grazia per una spalla, tirandolo indietro e scagliandolo sul letto dietro di sé. "Liam!" aveva urlato Louis, gli occhi spalancati dallo shock, temendo che l'amico fosse stato preso da un raptus omicida.

"Cosa diamine-"

"Che vuoi fare, Louis? Ti ho detto che non puoi andare di sotto! Non finchè-"

"Louiiiiis!" aveva aggiunto un'altra voce, decisamente più sottile, interrompendo il battibecco che stava per nascere. Avevano aspettato qualche secondo, ciascuno recuperando la propria cara, vecchia calma, quando Daisy aveva fatto capolino dalla porta, un vassoio in argento appartenente al servizio festivo stretto fra le mani.

"Ti ho portato la colazione" aveva poi detto la bambina, poggiando il vassoio ed il suo contenuto sul comodino di Louis, facendone cadere l'abatjour e un paio di libri scolastici dell'anno passato salvatisi dalla minaccia incombente del bidone della spazzatura.

"Oh, ma, wow". Gli occhi di Louis si erano spalancati, sinceramente increduli di fronte a cotanto ben di Dio. "E tutta questa roba" aveva poi continuato, circoscrivendo col dito un cerchio immaginario a mezz'aria, congiungendo con tale linea tutti i prodotti presenti sul vassoio: pane e marmellata, burro, latte, thè, aranciata; alcuni croissant, e poi ancora miele, e una banana, e un paio di mele. "È per me?" aveva concluso, chiedendosi come avesse fatto una bambina di otto anni ad avere la forza di trasportare così tanta roba su per un'intera rampa di scale.

Daisy aveva annuito, un'espressione fiera in volto, consapevole di essere riuscita a lasciare di stucco il fratello. "Ho detto a mamma che dovevi mangiare. Non sei uscito per tutto questo tempo perché eri malato, così ho pensato dovessi recuperare le forze"

Louis aveva stretto la sorellina fra le braccia, mentre questa faceva di tutto per liberarsi dalla sua presa, non volendosi mostrare in alcun modo dolce o amorevole di fronte a Liam. "Lei non se ne è accorta, ma lo ha già fatto" aveva pensato Louis prima di addentare una fetta di pane abbrustolito, pensando che Liam dovesse essere rimasto piuttosto colpito da un così piccolo ma sincero gesto d'affetto, chiamandolo a sedersi vicino a sé, così da poter condividere il pasto.

~

Il pranzo poi era stato del tutto degno di un cenone natalizio. Non era ancora Natale, e non era neppure ora di cena, se è per questo, eppure la tavola era imbandita a festa; tutto in occasione del suo compleanno.

Fra le varie pietanze Louis aveva riconosciuto un pollo arrostito circondato da ananas e mele. Aveva sorriso, intuendo che quella dovesse essere una delle ricette "speciali e sperimentali" gelosamente custodite in un apposito quadernetto da sua mamma.

All'inizio Liam aveva insistito affinché pranzassero da soli, in famiglia, senza la sua "alquanto fastidiosa presenza". E se Louis aveva insistito perché restasse, sua madre lo aveva letteralmente costretto a prendere posto a tavola e a non alzare il fondoschiena da lì finché le portate non fossero terminate.

Era stato un pranzo caloroso, ricco di gioia e amore, e Louis non aveva mai pensato a Liam come al suo migliore amico durante quelle ore spese assieme attorno al tavolo; aveva sempre guardato a lui come ad un fratello, e perfino Daisy, aveva avuto modo di constatare con una malcelata punta di compiacimento, lo riteneva tale.

No ControlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora