No Control

Chapter 27

{Warning! Questo capitolo contiene scene di sesso esplicite fra due individui di sesso maschile. Nel caso non siate troppo sensibili, vi auguro una buona ed eccitante lettura}

*Louis' POV*

Il viaggio fino a casa di Harry è stato al dir poco traumatico: la guida spericolata di mia mamma si è andata a sommare ai miei nervi a fior di pelle, causando un mix al dir poco distruttivo. E tutto per colpa di Jay, la quale mi aveva detto "ho inviato un messaggio ad Anne, le ho detto che probabilmente verrai anche tu con noi fino a casa sua"

"Ora Anne lo dirà ad Harry, Louis, e finalmente potrai fare la tua agognata prova del nove: se vuole evitarti, sparirà prima che tu possa varcare la porta di casa sua; in caso contrario, lo troverai lì, ad aspettarti". Il ragionamento illustratomi dalla vocina aveva perfettamente ragione, eppure non aveva fatto altro se non aumentare il mio livello di nervosismo, portandolo ad altezze stratosferiche.

Quando mia madre era partita, dopo aver controllato che avessimo tutti le cinture di sicurezza allacciate, il mio stomaco aveva fatto le capriole. "Dio, ora vomito" ho pensato un paio di volte, una mano ancorata alla mia gamba, mentre l'altra si inerpicava disperatamente sulla maniglia posta in alto alla mia sinistra.

E se il viaggio è stato traumatico, la vista della casa di Harry non è stata certo da meno. "Lui è lì" e "no, non è lì" erano le frasi che continuavano a ripetermisi nel cervello, intervallandosi fastidiosamente fra di loro.

"Adesso scappo. Mi giro, taglio per i campi, e corro il più lontano possibile da qui" ho pensato, pieno d'angoscia, mentre il trio femminile si era già incamminato lungo i pochi metri che ci separavano dal portone d'ingresso.

"Louis?" mi ha chiamato mia madre, la fronte aggrottata, fermandosi per poi voltarsi a guardarmi. "Che fai, non vieni?"

"N-No" avevo balbettato, scuotendo la testa, le mani strette a pugno conficcate nelle tasche. "Cioè volevo dire sì, arrivo". Senza aggiungere ulteriori spiegazioni ero giunto al suo fianco, e poi, insieme, ci eravamo ritrovati a suonare il campanello di casa.

L'ansia era davvero palpabile, la tensione si sarebbe potuta tagliare con un coltello. Daisy mi aveva picchiettato un paio di volte sul braccio, allungando poi le braccine ancora piuttosto corte verso l'alto, cosicché io la potessi sollevare. Quando avevo scosso la testa, temendo di poterla far cadere dal tremore infernale che stava minacciando di uscire allo scoperto, invadendomi il sangue, lei aveva messo un broncio scocciato, lanciandomi occhiate che esprimevano chiaramente quanto io fossi la persona più orribile al mondo.

Non avevamo avuto il tempo fisico di ingaggiare un qualunque tipo di discussione fratello-sorella, che la porta si era spalancata, rivelando un' Anne sorridente e felice dall'altra parte.

"Buon Natale!" aveva strillato, le braccia levate verso il cielo, mentre mia madre si affrettava a passarmi da parte, stringendo poi fra le braccia il corpo gracile dell'amica. "Mamma, così la spezzi" avevo pensato, limitandomi a sorridere invece che parlare.

"Daisy! Buon Natale, piccola" aveva detto Anne una volta dopo essersi liberata dalla stretta di Jay, chinandosi a dare un bacio sulle guance a quella pepita raggiante che era diventata mia sorella.

"Tu devi essere Pat" aveva poi aggiunto allungando una mano verso la donna, la quale l'aveva stretta di buon grado, scrollandola per bene. "Louis! Immagino che nemmeno tu sia troppo nello spirito del Natale"

Avevo ricambiato il suo abbraccio mentre il mio volto assumeva un'espressione confusa. Non sapevo cosa intendesse dire con quel "nemmeno tu", eppure potevo intuirlo. Solo non capivo perché mai avrebbe dovuto lasciare a intendere quanto Harry odiasse il Natale, quando invece io stesso ne avevo avuto la prova contraria. Nessun ragazzo sano di mente che odia il Natale mi avrebbe mai chiesto di addobbare un albero, insieme. Ero chiaramente fuoristrada; il mio ragionamento era totalmente fuori discussione.