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<Mo basta, mo chi vuole fa fa e si prende la responsabilità perché non è che tutti insieme, cè chi vuole fa una cazzata la fa e va fuori lui, basta>
Disse Simone a tutti quanti mentre eravamo ancora fuori.
<Ma vaffanculo>
Mormorai alzandomi dalla sedia e andandomene.
<Ma come devo fare>
Sussurrò Davide guardando in sù e con le mani giunte.
<Ginevra>
Urlò rincorrendomi, come sempre ormai.
<Lo sai che è stata sua l'idea del foglio in bianco no? Moska ha solo accettato come abbiam fatto tutti, perché non si è preso le sue responsabilità? Eh?!>
Urlai infuriata più che mai.
<Si ma calmati>
<Calmati un cazzo Davide, è il primo a parlare di responsabilità ma lui non sa manco che cazzo è la responsabilità!>
Me la presi con lui mentre continuavo a camminare per quello spazio piccolo di Cortile dove ci eravamo fermati. Eravamo molto distanti dai nostri compagni.
<Ginevra se continui così ti scoppieranno anche le vene del cervello>
Disse Davide con una mano sulla fronte e gli occhi puntati per terra e poi verso di me.
<Che esplodessero allora!>
Lui scoppiò a ridere per la mia 'bella' interpretazione che stavo creando.
<Ascoltami ora tu ti calmi, di nuovo, torniamo a sederci e appena arriva il preside, ti stai zitta>
Disse marcando la parola 'zitta'.
<Non sto zitta>
<Ti stai zitta. E Amen, nessuno viene cacciato per una sfuriata. D'accordo?>
Annuì poco convinta e feci un piccolo sorriso.
<Scusa se me la sono presa con te>
<Mi devo un po' abituare, sai per il futuro>
Disse per poi farmi l'occhiolino mentre io scoppiavo a ridere e gli prendevo la mano.
<Andiamo>

Quando torna il preside, lui ci da la notizia che partirà per Roma per qualche giorno e il suo posto lo prende la Petolicchio come 'Preside vicario'.
<Cari collegiali, ci aspetta un mese molto intenso. Andremo a recuperare alcune vecchie e sane regole, principi di cui c'è un gran bisogno, lezioni di un vecchio ordinamento che mai tramonterà>
<Bastarda>
Sussurrai guardandola ma per fortuna non mi sentì.
<Avrete anche dei momenti più piacevoli, avrete delle lezioni amplenere e avrete un momento particolarmente piacevole che tra l'altro rispetta anche una mia vezzosa passione, il Karaoke>
Spiegò la Petolicchio poi ci lasciò liberi e ci fece andare in classe.
Prima però prendiamo la paghetta dal bidello Enzo che poi, in classe, con l'aiuto di Davide, toglie il banco di Aurora.
Successivamente in classe arriva il professor Maggi.
<Buongiorno>
Disse Davide entrando in classe.
<Lei dov'era?>
<Ad aiutare Enzo>
<Ad aiutare chi?>
<Il bidello. Ero ad aiutare il bidello>
Si corresse in fretta Davide facendomi ridere.
<E che cosa ha fatto con il bidello?>
<Abbiamo tolto il banco della signorina Morabito>
<Va bene signor Vavalà, torni al suo posto>
Mentre tornava al suo posto dopo aver pronunciato un 'Grazie', Davide guardò me ed io scoppiai a ridere.
<Smettila di ridere, cretina>
Mi sussurrò girandosi verso di me quando si sedette al suo posto. Io in risposta gli mandai un bacio e continuai a sentire la lezione del professore.

<E di cosa parla con i suoi amici?>
Domandò Maggi a Luca che gli aveva detto che non parlava mai delle cose che faceva a scuola quando era fuori scuola.
<Eh non so, videogiochi, Gnagna, un po' di cose così>
Al 'GnaGna' scoppiammo tutti a ridere.
<Gnagna cosa sarebbe?>
Domandò il professore guardandolo.
<Mo glielo dici>
Disse Marco al suo compagno di banco.
<Meglio che non lo sa>
Disse Giulia Scarano
<Rispondi, voglio vedè come glielo dici>
Dissi guardando Luca con un sorrisetto in faccia.
<Ragazze>
Rispose e spiegò Luca guardando il prof che rimase sconvolto e continuò la sua lezione.
Durante la lezione, il prof scoprì Sofia e Giulia fare qualcosa su un foglio che si scoprì essere una poesia per Ylenia da parte di Rahul.
Poi il professore ci lasciò da studiare a memoria due poesie per la settimana dopo.
<Porca puttana, ma è pazzo?>
Dissi a Linda quando il professore uscì dalla classe.
Mi avvicinai a Davide e notai che al braccio sinistro aveva come un disegno.
Presi il braccio e lo girai verso l'alto notando un fuoco.
<Sei serio? È questo quello che fai quando ci sono le lezioni?>
<Cosa volevi che facessi? Un cuore con scritto 'Ginevra' e dei cuori tutti attorno?>
Chiese lui sarcastico e guardandomi in modo di sfida. Bastarda Moska, gli ha detto della scritta che c'è in un mio quaderno.
<Vaffanculo, mi piacerebbe di più>
Dissi lasciandogli il braccio con un sorrisetto, lui scoppiò a ridere e mi prese da un polso, mi abbracciò facendomi indietreggiare e lasciandomi un bacio sulla guancia.
Dopo la merenda ed Enzo che praticamente scopre che Rahul lo ha 'derubato', arriva il prof di inglese che ci fa fare delle scene a coppie.
<Scusi! Can i go to the toilet che non ciò nulla da fa qua>
Chiese il mio depresso preferito nonché Luca Zigliana, alzando la mano ma il professore non lo calcolò minimamente mentre quelli che avevano sentito scoppiarono a ridere. Poi mandò sia lui che Rahul in bagno.
Durante la distrazione tra una coppia e l'altra, io e Davide ci scambiavamo come sempre degli sguardi.
Si girò di nuovo mentre Marco e Alessandro facevano il compito e mi disse di ascoltarlo.
Quindi mi misi nella mia posizione preferita, sdraiata sul banco e guardando la scenetta.
<Se chiama me e te?>
Mi sussurrò Davide continuando a guardare il professore.
<Qui si alzerà un coro peggio di quello fatto a Cravattino e Sofia>
Risposi guardando il professore, sembrava che parlassimo da soli, ma non era vero.
Lui scoppiò a ridere e in quel momento il professore lo chiamò.
<Vavalà e... La signorina Morelli che sembra annoiarsi>
Disse col suo accento inglese indicandomi, così si alzò un coro mentre io e lui ci alzavamo.
Lui prese posto ed io dovetti fare la parte della cameriera.
<Helloo!>
Dissi con un sorriso e facendo ridere la classe.
<What can i get you?>
<I'd like to eat a lasagna, please>
Disse Davide posando il menu e facendomi l'occhiolino.
<Signor Vavalà lei deve ordinare, mica la deve conquistare>
Tutti scoppiammo a ridere a quell'affermazione.
<È al ristorante>
<Almeno capisce che mi piace>
Si giustificò lui guardando il professore e sott'occhio me che stavo morendo dall'imbarazzo, avevo praticamente il menù in mano e cercavo di coprirmi la faccia.
<S'è vergogna?>
Domandò il professore a me e tutti gli occhi si puntarono su di me.
<No no!>
Dissi togliendo quel menù dalla mia faccia e guardando Davide che sorrise e mi lanciò un'altro occhiolino.

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