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Successivamente andiamo in classe per la prima lezione della giornata, voglio già morire.
Giulia Scarano, al posto di mettersi al suo posto, va a sedersi nella cattedra.
<Giulia! Giulia! Chi cazz stai facen?>
Domandò Luna col suo accento napoletano guardando la pugliese.
<Sto più comoda>
<Mettiti al tuo posto. Non fare la bambina, ci manca la prof che rompe i coglioni>
Disse Luna per poi tornare al suo posto. Era impazzita.
<Che cazz è successo in due minuti che siamo entrati?>
Luna scoppiò a ridere dopo le mie parole.
<So pazza oggi regà>
<Je so' pazzo,je so' pazzo>
Cominciò a cantare Giulia Matera indicandola.
<e vogl'essere chi vogl'io
ascite fora d'a casa mia>
L'assecondò Luna e poi mi aggiunsi anch'io.
<je so' pazzo je so' pazzo>
<Finalee!>
Urlò Luna a tutt'e tre.
<nun nce scassate 'o cazzo!>
A quel punto finimmo di cantare e scoppiammo a ridere per poi accogliere la Petolicchio che appena vede la Scarano al suo posto, la lascia lì e la Petolicchio prende il posto di Giulia.
Ci annuncia che da questo momento in poi diventa collegiale.
Così comincia a dare fastidio a Giulia Scarano come faceva la ragazza nelle sue lezioni.
Prende lo scotch e lo passa da lei a Leonardo, che lo passa a me che lo passo e Giordano.
Poi successivamente tocca a me e mi alzo dal mio posto che lo prende la Petolicchio.
<Vavalà, di nome?>
Domandò la Petolicchio guardandolo.
<Davide>
Rispose il mio ragazzo guardandola.
<Davide, bene>
Disse lei sedendosi mentre io guardavo tutta la scena.
<Professoressa, cominci con Mendel!>
<L'unico argomento che so!>
Dissi andando alla pagina del libro e cominciai a spiegare.
<Signorina Petolicchio, la prego di stare attenta>
Dissi alla professoressa che si era appoggiata al banco e faceva finta di dormire. Mi imitava perfettamente.
Quando finisce il mio turno, tocca a Luca.
<Non fate i bastardi>
Disse Luca guardandoci e poi la professoressa gli dice di iniziare dalla lingua.
Noi compagni facciamo un sacco di bordello, lanciamo aereoplani, pennarelli e lui non ci dice niente. Alcuni si alzano anche.
<Dai raga, porca puttana!>
Disse Luca ridendo.
<Professore!>
Disse la Petolicchio spronando me, Giulia Matera e Sofia a parlare.
<Ma cosa dice?!>
<Professore! Che esempio ci da!>
Urlò Sofia guardandolo. Alla fine Luca si arrese e la professoressa portò la calma.
Dopo Luca è il turno di Giordano e per fortuna va tutto bene.
Mentre spiega, io accarezzo i capelli a Dado che è appoggiato con la testa sul banco.
<Quanto sei bellino quando dormi eh?>
Sussurrai guardandolo sperando che stesse dormendo veramente.
<Grazie, quando vuoi allora me li fai i complimenti>
Sussurrò lui ancora sdraiato mentre io scoppiavo a ridere.
<A volte si. Mi prende questa dolcezza>

Dopo la Petolicchio, è il turno di Maggi. Con lui si deve stare molto ma molto seri per il ripasso al posto dei professori.
Il primo a iniziare è Andrea Prezioso e non va molto bene, come ci aspettavamo tutti. Poi toccò a Leonardo e successivamente a Di Piero che ci parla di papi.
<Buonanotte, svegliatemi quando finisce>
Dissi poggiandomi nel banco e chiudendo gli occhi, come aveva fatto prima metà classe.
Io ciò provato a restare attenta, ma i papi anche no.
Successivamente tocca a Maggi tornare in cattedra e ci chiede se abbiamo mai notato che in alcuni libri sono presenti delle dediche.
Quindi decide di farci scrivere a chi dedicare il nostro diploma.
Appena finiamo tutti, comincia a chiamare alcune persone.
<Dedico il diploma del collegio a mia madre, questo per dimostrarle che sono cambiato e che ho perso il vizio di lasciare tutto quello che inizio a metà>
Lesse Davide per poi guardare il professore
<Davvero si sente cambiato, Vavalà?>
<Prima di venir qua, tendevo a lasciare tutto al destino, cioè non m'impegnavo praticamente in niente. Invece qui sto riscoprendo un po' il valore dell'Istruzione>
Spiegò Davide mentre io lo guardavo e sorridevo.
<Ah ma ad una persona si doveva dedicare?>
Domandai guardando il professore.
<Beh tecnicamente si Morelli, perché a quante persone lo ha dedicato?>
Mi chiese il professore ridacchiando seguito dai miei compagni.
<Tante, tante persone. Tipo la scrittrice di Harry Potter che lo dedica a cento persone>
Dissi ridendo e mostrandogli il quaderno.
<Cominci pure>
Mi sprona il professore ed io inizio a leggere.
<Dedico questo diploma in primis alla mia famiglia: Mia madre e mio padre che non mi hanno mai fatto mancare niente e i miei fratelli che mi hanno sempre sostenuto.
Dedico questo diploma a Aurora, la mia rapper preferita
Dedico questo diploma a Marco, il mio socio che mi ha insegnato a sabotare qualunque cosa.
Dedico questo diploma a Ylenia, che mi ha insegnato ad aprire gli occhi sulle persone e a volermi bene.
Dedico questo diploma a Rahul che ha saputo farmi apprezzare il senso dell'amicizia.
Dedico questo diploma a Sofia e Giulia Matera, che mi hanno insegnato a non smettere mai di lottare e di farlo sempre a testa alta e con il sorriso.
Dedico questo diploma a Giordano, in cui ho trovato un'altro fratello maggiore però un po' più studioso, più riservato e più empatico che mi ha aiutata a superare molte cose in questi mesi.
Dedico questo diploma al mio Dado, Davide.
Che mi ha saputa apprezzare così come sono e che a volte l'apparenza inganna.
E infine, dedico questo diploma a me. A me stessa: per essermi apprezzata, per aver imparato a volermi bene e per tutti gli sforzi che ho fatto quest'anno.>
<Ha dedicato questo diploma anche alle persone di questo collegio, se non mi sbaglio>
<Si, quelle che sono andate via e che mi sono rimaste a cuore e quelle che sono rimaste qui>
<Lei inoltre dice che è riuscita ad apprezzarsi, mi spiega?>
<Prima di entrare qua, non mi apprezzavo al massimo. Più che altro mi disprezzavo, non volevo guardarmi allo specchio e non volevo aprirmi alle persone. Qui dentro ho avuto Amici, con la A maiuscola, che sono riusciti a farmi apprezzare di più e non mettermi mai al secondo posto>
Il professore annuì e passò avanti, chiamando Andrea Prezioso.
Mi girai verso Davide e ci sorridemmo a vicenda, poi lui mise un braccio intorno alle mie spalle e mi portò a se abbracciandomi forte.

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