<Ma quella è- ?!>
Urlò Usha indicandomi e tutti si girarono a guardarmi mentre io facevo 'shh' a tutti.
Mi avvicinai al gazebo e vidi Davide sdraiato nella panchina con un braccio che gli copriva gli occhi.
Lo toccai con il braccio.
<Lasciatemi perdere>
<Va bene, se lo dici tu>
Risposi guardandolo e a quel punto tolse il braccio e un sorriso comparve nel suo viso.
Si rialzò in fretta e mi accolse in fretta tra le sue braccia.
<Non farmi più scherzi del genere>
Sussurrò guardandomi ancora.
<Non è colpa mia>
Mi difesi staccandomi e guardandolo.
<Lo stesso,non farlo più.Okay?>
Scoppiai a ridere perché tecnicamente non era stata colpa mia.
Appena ci staccammo tutti urlarono e mi vennero incontro.
<Ma che cazzo ci fai qui>
Mi chiese subito Giordano e tutti cominciarono a farmi domande.
<Racconta>
Disse subito Luna invitandomi a raccontare.
<Mi ero stesa nel letto e stavo ripensando a questa esperienza, ad un certo punto entra la sorvegliante e mi dice di andare con lei. Così la seguo e mi riporta da Maggi e dal preside.
A quel punto il preside...><Signorina Morelli, come le ho detto lei non è molto tranquilla in classe>
<Si lo so>
<Però dal lato dello studio, i professori mi hanno detto che si è impegnata molto in quest'ultimo periodo e quindi l'abbiamo richiamata>
Rimasi in silenzio fino a quando il professor Maggi non mi chiese un opinione.
<Sono d'accordo con voi in tutto e per tutto, come avevo detto prima mi prendo le mie responsabilità.
Sono una persona molto ma molto indisciplinata fuori, non so come io sia riuscita a controllarmi qui. Certo lo so, non mi sono controllata molto ma ho fatto di tutto per riuscirci. In quest'ultimo periodo qui mi sono impegnata tantissimo, i miei compagni possono confermare perché non voglio andarmene ma sono d'accordo con la sua decisione se deciderà di cacciarmi via ufficialmente>
Dissi guardando il preside e aspettando qualche risposta da parte sua.
<Ecco signorina, io volevo sentire delle parole così da lei dato che non si fa sentire quasi mai qui dentro. Sono contento che lei abbia detto tutto con semplicità e si sia presa le sue responsabilità. Voglio fare un patto con lei>
<Certamente>
<Se io le do quella giacca, lei deve impegnarsi ancora di più di come ha fatto in quest'ultimo periodo. D'accordo?>
<D'accordo>
<Perciò>
Disse guardandomi ed io guardai lui.
<Può prendere quella giacca rossa>
Feci un grandissimo sorriso e delle lacrime scesero dai miei occhi.
<Grazie mille per l'ennesima opportunità, grazie davvero>
<Però si ricordi, abbiamo fatto un patto>
Disse il preside prima che me ne andassi ed io annuì per poi uscire da quella stanza e andare dalla sorvegliante.
<Signorina Morelli>
<Sii>
Dissi esultando nella stanza dei sorvegliante mentre lei mi dava la giacca.
<Mi raccomando signorina>
Sorrisi a lei e presi la giacca. Posai quella blu e mi misi quella rossa<No vabbè>
Commentò Sofia abbracciandomi e sconvolta da quello che mi era successo.
<Si ma Giulia adesso è a rischio>
Disse Giulia Matera pensandoci su un po'. In effetti, l'unica che non c'era era Giulia Scarano.
<No raga se la cacciano perché mi voleva difendere, mi sentirò in colpa per tutta l'esperienza>
Ammisi mentre gli altri si sedevano ad aspettarla.
Andai dalla mia 'persona preferita' e lo vidi sorridere.
Ci sedemmo anche noi vicino agli altri aspettando l'arrivo di Giulia.
<Giulia>
Urlai andandole incontro.
<Ma tu qua stai?>
Chiese vedendomi e abbozzando un sorriso mentre la raggiungevo e l'abbracciavo.
<Giulia!>
La chiamò Davide mentre ci dirigevamo verso gli altri.
<Oh che è successo?>
Chiese Rahul guardandola
<Che ti han detto?>
Continuò Davide mentre io lo raggiungevo.
<Sinceramente non l'ho capito manco io eh>
<Ma che cazzo vuol dire>
Chiese stranito Davide.
<Ha detto che sono nel limbo>
<Cioè?>
Domandò Rahul guardandola.
<Ora non so cosa intende per limbo>
<Che non stai fori ma questa settimana te devi impegnà, non devi fà cazzate>
Gli spiegò Giordano guardandola.
<A costo di legarti, di imbavagliarti tu non fai niente>
Disse Davide alla ragazza mentre io scoppiavo a ridere.Durante il pranzo, tutto il pomeriggio e la cena sono un po' distratta.
Non riesco a seguire niente, nemmeno un discorso.
Dovrei seguirlo, ma ciò testa tutta da un'altra parte.
<Si può sapere che c'hai?>
Disse Davide mentre, solo io e lui, entravamo in sala Relax per stare da soli. Gli altri stavano facendo casino nelle camerate.
<Sembri tra le nuvole oggi>
<Lo sono>
Risposi sedendomi al suo fianco nel divano.
<Perché?>
<Me ne dovevo andare. Non è giusto>
Dissi guardandolo mentre mi sentivo le lacrime che stavano per uscire.
<Ma no, ma perché pensi questo?>
<Perché io questa giacca non la meritavo. Non la meritavo>
Ammisi scoppiando a piangere
<Ma che dici Ginevra, su>
<Mi hanno detto che ho praticamente un comportamento di merda perché mi aggrego a tutto quello che fate voi e m'avevano cacciato per questo ed io dovevo andare fuori, non dovevo stà qua>
<Ginevra mi ascolti un'attimo?>
Disse Davide zittendomi e guardandomi.
<Tu meriti di stare qua, hanno detto le stesse cose a me, dobbiamo solo cercare di non fare cazzate che tutti noterebbero e che ci potrebbero far cacciare. Ci serve stare qua per cambiare un pochetto, non dico tanto. Ma almeno quel poco per fargli vedere che cosa hanno fatto e che sono riusciti nella loro impresa.>
<Lo so ma->
<Ma niente, non devi pensare queste cose perché tu meriti di stare qua dentro. Va bene?>
Disse guardandomi e tenendomi le mani. Annuì e lui mi abbracciò.Spazio Autrice
Adesso è ufficiale,nessuno verrà sotto casa mia ad uccidermi perché ho aggiornatooo!
Lo so che ieri mi avete odiato,ma ehy qualche volta ci sta😆
Come state?Io tutto apposto.
Che ne pensate del capitolo?
Lasciate come sempre un commento e una stellina qui sotto!
Vi voglio bene e al prossimo aggiornamento❤️
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Il Collegio 5
FanfictionGinevra ha 16 anni e viene da Roma. Sua madre è cinese,suo padre italiano e lei è nata in Australia.Infatti il suo secondo nome è australiano. Decide di partecipare al Collegio,pur sapendo che ci starà dentro per un anno e nell'anno 1992.