Era passata una settimana.
Era stata una settimana durissima. Davide e Simone non si erano più fatti vivi, a quel punto tutti ci eravamo convinti che li avesse cacciati.
Ogni sera si andava in esplorazione per il Collegio a cercarli, ma niente.
<Giuro che se ci comunica solo ora che Davide e Simone so stati cacciati, mi incazzo>
Dissi abbottonandomi la giacca. Il preside ci aveva convocato di prima mattina, non si sapeva ne come e ne perché. Non era neanche l'ultimo giorno del mese.
<Vedremo>
Disse Sofia abbottonandosi la sua di giacca, ma tanto molto probabilmente quando saremo stati fuori l'avremo sbottonata.
Andiamo a fare colazione e, come ogni mattina, la mancanza di Davide si sente.
Di solito eravamo io, lui, Aurora e Marco a far cominciare bene la giornata a tutti quanti. Si partiva da qua.
Ma questa settimana nessuno dei tre è riuscito a farlo.
<Oi, Gin>
Mi chiama Marco sempre seduto di fronte a me.
<Come stai?>
<Potrebbe andare meglio, speriamo che questa giornata non prenda una brutta piega e diventi una giornata di merda>
<Sta tranquilla, okay?>
Disse lui guardandomi e facendomi l'occhiolino. Che diavolo voleva dire?
Alzai le spalle e continuai a fare colazione.
Successivamente andiamo in cortile dove già ci aspetta il preside.
<Allora, vi ho riuniti tutti qui per aggiornarvi di alcune novità>
Disse il preside guardandoci.
<Questa settimana è successo un fatto che veramente non era mai successo. Sto parlando dei signori Vavalà e Bettin>
Presi un respiro profondo, avevo paura a sentire quello che avrebbe detto in seguito.
<Sapete tutti quello che è successo tra i due signori>
Quasi tutti risposero dei si e in quel momento le lacrime bagnarono le mie guance.
<Signorina, perché sta piangendo?>
Chiese il preside guardandomi mentre io mi asciugavo le lacrime.
<Perchè mi sento responsabile>
<Come si sente responsabile?>
<Si, mi sento in colpa>
<E perché signorina>
<Perchè hanno litigato per colpa mia. Uno dei due signori mi piace moltissimo ed io non ho avuto il coraggio di dirglielo e mi sento in colpa perché si son menati per colpa mia ed io avrei voluto dirgli tutto quello che sento>
Ammisi li, davanti a tutti. Fino a prima non avevo neanche il coraggio di dire che mi piaceva, forse non lo sapevo neanche io ma tutta questa situazione di questa settimana mi ha fatto capire.
<Signorina, la sa una cosa?>
<Cosa?>
Sussurrai e lui per fortuna mi sentì.
<Che queste cose mi sa che il signore in questione le ha appena sentite>
Guardò di fronte a lui, dove c'era il portone e di conseguenza ci girammo tutti. Da li spuntarono Simone e Davide. Scoppiai a piangere ancora di più e spontaneamente corsi verso la persona che avevo fatto soffrire ma che mi piaceva tantissimo.
Arrivai da Davide e lo abbracciai forte. Nascosi il mio viso nell'incavo del suo collo mentre lui mi metteva le braccia intorno hai fianchi.
<Scusami. Scusami tanto>
Sussurrai subito cercando di scusarmi.
<Devo dirti un paio di cose>
<Ne riparliamo>
Mi sussurrò lui per poi staccarci.
Tornammo successivamente dai nostri amici mentre Giulia Matera urlava un 'E daglielo sto bacio oh' ed io la guardavo malissimo facendogli intendere che c'era ancora il preside.
<I signori hanno scontato una settimana di isolamento, le motivazioni ve le spiegheranno loro. Adesso tutti in classe. Arrivederci>
Quando se ne fu andato ufficialmente, tutti abbracciarono i due.
<Ma che è successo?>
Domandò Bonard guardando i due.
<Che va fatto fa?>
Domandò Marco dopo aver abbracciato Davide.
<Ci ha fatto convivere per una settimana in isolamento e ci ha fatto fare qualunque punizione gli venisse in mente per farci riprendere i rapporti va>
Spiegò Davide mentre ci incamminavamo verso la classe con i sorveglianti.
Marco mi lanciò uno sguardo.
<E li avete ripresi?>
Domandò Giordano guardando i due che erano vicino e che si guardarono subito.
<Ci siam chiariti>
Rispose Simone sorridendo, stessa cosa fece Davide.
<Bastardo!>
Urlai dopo aver realizzato e tutti si girarono verso di me.
<Tu lo sapevi!>
Dissi a Marco dandogli uno schiaffo sul collo.
<L'ho scoperto l'altra sera, quando non riuscivo a dormire. Sono andato in giro e ho scoperto la stanza d'isolamento.
L'ho aperta piano piano e li ho visti dormire, l'ho richiusa, sono tornato in camera e ho deciso di mantenere il segreto>
<Vaffanculo>
Dissi spingendolo mentre lui, subito dopo, mi dava un piccolo abbraccio.
Arrivammo in classe e ci sedemmo hai nostri posti.
<Si ma non dimenticare che dobbiam parlare io e te>
Mi sussurrò Davide girandosi verso il mio banco dopo essersi seduto al suo. Sorrisi e lui ricambiò per poi girarsi.
Era così bello tornare a vedere quel posto occupato e non libero, com'era successo questa settimana.Spazio Autrice
Alloraaa,che ne pensate di questo capitolo?Scrivete come sempre qui sotto.
Inoltre,siete pronti per la puntata di stasera?Io no,ho paura che qualcuno venga espulso e spero che non sia Davide,ci rimarrei di merda come credo anche voi.
Lasciate una stellina e ci vediamo al prossimo aggiornamento❤️
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Il Collegio 5
FanfictionGinevra ha 16 anni e viene da Roma. Sua madre è cinese,suo padre italiano e lei è nata in Australia.Infatti il suo secondo nome è australiano. Decide di partecipare al Collegio,pur sapendo che ci starà dentro per un anno e nell'anno 1992.