Successivamente tocca all'ora di Carnevale che ci fa dipingere fuori, sotto al gazebo.
Così ci spiega che ci dovremmo fare un'auto ritratto.
<Ma io non so disegnare>
Mi lamentai con Davide al mio fianco che scoppiò a ridere.
Cominciammo tutti a metterci all'opera, il mio era bruttissimo.
<Yle!>
Davide chiamò la ragazza di fianco a me.
<Guarda Ginevra>
Disse indicandogli il mio quadro e scoppiarono tutti e due a ridere.
<Ma che voletee! Guardatevi i vostri>
Dissi ridendo e guardandoli male.
Davide, appena finì il suo, si mise dietro di me e mi prese le mani. Insieme iniziamo a colorare, mi guida lui. Puntualmente scoppiavamo a ridere.
Poi cominciammo tutti a colorarci la faccia a vicenda.
A me più che altro arrivò una manata da Sofia e ricambiai, ma so da Esa che ha iniziato la Matera.
<Giacche, forza>
Disse la sorvegliante a fine lezione guardandoci.
<Non si può cambiare la tela per la faccia e viceversa. Forza, animo. E se mi sporcate le divise, ve le faccio lavare fino all'ultimo pezzo di tessuto>
<Ehhh>
Dicemmo insieme io e Davide dietro di lei.
<'Ehh' vuol vedere?>
Disse la sorvegliante girandosi verso di noi, appena si rigirò verso gli altri scoppiammo a ridere.
<Mo annamo a pranzà con le mani così regà>
Disse Giordano.
<Ma ti pare>
Disse Esa guardandolo.
<Si! Sarebbero capaci>
E, come se Giordano lo sapesse già, ci fanno mangiare praticamente tutti sporchi.
Successivamente, dopo pranzo, Giordano sbocca.
<Io adesso vado su e mi lavo, se me volete caccià perché so sporco in faccia, me cacciate e questa è una stronzata.>
Andò contro il sorvegliante mentre noi assistevamo a quello che stava succedendo.
<Giordano sei un folle>
Disse Davide guardandolo e ridacchiando.
Così tutti ci dividemmo nelle camerate e noi ci mettemmo nella stanza di Sofia a parlare.
<Non l'ho mai sentito fare così Giordano>
Disse Ylenia seduta sul tavolino.
<Però mi è dispiaciuto sentire il fatto di Giordano e della mamma>
Disse Sofia uscendo il discorso di stamattina.
<Cè io fossi stata nei panni della mamma comunque mi sarei molto mortificata>
Disse Luna guardandoci.
<Ma a voi cosa ve ne frega>
Disse Esa con una tranquillità assoluta e guardandole.
<Cè ma che cazzo, mo non è rispetto nei confronti di una madre, che ti ha cresciuto>
<Oddio ma quanto sei brava a puntare il dito, porca puttana! Quanto cazzo sei brava>
Dissi battendo le mani a Giulia Matera.
<Non dobbiamo permetterci di andare a pensare se la cosa che ha fatto è giusta o sbagliata>
<Non mi sembra che Giordano ti abbia chiesto un parere o un confronto>
Disse Esa guardandola.
<Io ciò parlato>
Disse la Matera ed io feci una risata isterica.
<Ma quando mai se praticamente lo hai costretto a parlarci, dai>
Dissi per poi alzarmi dal letto e andarmene da li.
<Ma perché scappi scusa?>
Mi urlò Luna.
<Non scappo>
Dissi tornando davanti alla porta e guardandola.
<semplicemente me so rotta de parlà. Devo rimanere a parlà pure quando non voglio? Non ho capito scusa>*Intanto dai ragazzi*
Anche dai ragazzi, l'atmosfera non era molto calma.
<Signori in posizione!>
Urlò il sorvegliante entrando in camerata
<Ao uagliò!>
Disse Davide guardandolo mentre entrava.
<Silenzio! In posizione>
<No>
Disse Bonard guardandolo.
<Ma cosa vuole dai>
Si lamentò ancora Davide guardandolo.
<Adesso: uno, due e tre mettetevi qui>
Disse il sorvegliante indicando prima Davide, poi Alessandro Guida e poi Giordano.
<Cosa ci vuole fare?>
Domandò ironico Davide mettendosi la giacca e camminando per mettersi di fianco a Alessandro.
<Signor Francati, l'ho visto un po' su di giri prima>
Disse il sorvegliante guardando Giordano.
<Si, è stressante stá qua dentro. Lei o dovrebbe capì, è il sorvegliante. Non è che dovrebbe essere sempre rigido>
<Ah dovrei permettere di andare in giro conciati così?>
<È una lezione de arte>
<Ah lezione di arte? Cosa doveva fare?Un'autoritratto?>
<Si>
<Dove?>
<Su un foglio>
<Su un foglio, non in viso.>
<Vabbè ce l'abbiamo pure in viso>
Rispose Giordano guardando i compagni.
<Quindi?>
<Quindi? Ce lo dica lei.>
<No no, me lo dica lei>
<Vabbè non devo andà in gita? Resto qua. Devo annà a casa? Vado a preparare la valigia e vado a casa? Me lo dica lei quello che devo fa.
Devo annà dal preside? Vado dal preside, basta che me fate lavà>
Sbraitò Giordano ancora.
<Giordà>
Lo richiamò Davide guardandolo cercando di farlo stare zitto.
<Sta impazzendo>
Sussurrò Luca a Magnesio che annuì.
<Guardi il signor di Piero>
Disse il sorvegliante indicandogli il ragazzo.
<Complimenti signor di Piero>
Disse Giordano facendo partire un applauso di gruppo.
<Pure lui s'è rotto! Pure lui non ce la fa più co sto 'Complimenti signor di Piero'! S'è rotto pure lui! E continuate a dire 'complimenti signor di Piero'!>
<Signor Francati>
<Lo fate sentì diverso! Voi non lo capite ma lo fate sentì diverso così e continuate, continuate>
<A me sembra un po' invidioso>
Disse il sorvegliante guardandolo.
<Non è invidia!>
Rispose Rahul guardandolo dal letto.
<E vabbè, sarà invidia a me che me ne frega? Ma che gli devo invidià? Che gli devo invidia? Mo dica lei che gli devo invidià? Le devo invidià i complimenti?>
<Ma forse->
<Complimenti signor di Piero, un'altro applauso regà>
Un'altro applauso riempì le camerate mentre Davide sorrideva a tutto quello per cui aveva assistito.
<Lei deve controllarsi, capisce?>
Dice il sorvegliante andando di fronte a Giordano.
<Me so controllato fin troppo, adesso sto a esplode>
<Lei deve avere rispetto>
<Gliene ho portato pure troppo>
<Ah me ne ha portato troppo>
<Si>
<Adesso venga con me e andiamo dal preside>
Tutti iniziarono ad urlare dei 'no' mentre Giordano seguiva il preside.
<Andiamo tutti!>
Urlò Rahul seguendoli.Dalle ragazze
<Andiamo dal preside, su>
Disse Rahul, rimanendo sull'uscio della nostra camerata con tutti i ragazzi e arrivando all'improvviso.
<Che è successo?>
Domandai alzandomi dal mio letto e raggiungendoli.
<Giordano è dal preside, su andiamo>
Mi rispose Rahul e non me lo feci ripetere due volte.
Scesi quelle scale in fretta e ci sedemmo sulla destra, che ci dava proprio di fronte Giordano un po' più distante.
<Regà salite?>
Disse Giordano indicandoci e ridendo.
<Ma che state a fa?>
<Tutti per te!>
Urlammo io e Ylenia, di fianco a me, alzando le braccia.
<Aspettiamo di vedere che succede>
Rispose Davide guardandolo.
<La Gang!>
Rispose Leonardo.
<Oh regà ve voglio bene! E comunque siete diventati amici>
<Ah davvero?>
Disse Davide guardandolo con un sorriso per poi avvolgermi le spalle con un braccio mentre tutti esultavamo su quello che aveva detto Giordano.
<Usha!>
La chiamó Ylenia quando vide lei, Luna, Sofia, Di Piero, Andreini e la Matera su per le scale.
<Dimmi>
<Stiamo solo aspettando, non andiamo>
<E appunto, aspettiamo su>
<Aspettiamoli sopra->
Disse la Matera per poi far tornare su Usha dicendole 'Dove cazzo vai?' quando la ragazza stava venendo a chiamarci.
<A scendi Giulia! Prenditi le tue responsabilità! Sei stata tu a pitturarlo!>
Le urlai guardandola ma lei non mi calcolò minimamente.
<Raga rischiamo la gita, perfavore non ha senso!>
<È per Giordano!>
Le urlò Ylenia guardandola.
<Te stai pensando seriamente alla gita?>
Dissi guardandola sconvolta.
<Se non volete stare giù, state su e basta>
Rispose anche Davide guardandola.
Poi Giordano entrò dal preside e quando uscì di nuovo, gli andammo incontro.
<Giordà!>
Lo chiamò Davide mentre gli andavamo incontro.
<Chi m'aiuta a fá la valigia regà?>
<Eh?!>
Urlammo insieme io e Davide guardandolo.
<M'aiutate a fá a valigia?>
Ripetè il ragazzo quando ci raggiungemmo definitivamente.
<Ma va, cammina stai zitto!>
Disse Davide spingendolo e ridendo.
<Che t'ha detto?>
Domandai guardandolo.
<Mi devo lavà a divisa e le mani>
<Ah, ma vaffanculo>
Dicemmo insieme io ed Esa per poi scoppiare a ridere e tornare ognuno nelle proprie camerate.
<Può saltare pure la gita per colpa vostra, che cazzo ne sappiamo>
Disse Giulia Matera sdraiata nel suo letto.
<Certo per colpa nostra, perché non è colpa di chi ha iniziato a far le cose con la pittura, di chi ha iniziato a far il casino, no>
Disse Esa guardandola. Praticamente aveva detto tutto quello che le avrei detto io.
<A parte che ognuno ha la possibilità di dire la sua opinione sempre>
S'intromise Luna guardando la ragazza.
<Ma noi possiamo fare un po' quello che vogliamo se poi ne paghiamo noi le conseguenze?>
Disse Esa guardando la Matera.
<E tu fai le cose inutili?>
Cominciò un'altra discussione a cui io non m'intromisi ed uscì da quella stanza diretta verso la camerata maschile.
<Che cazzo ci fai te qua?>
Mi domandò Rahul vedendomi li con loro.
<Perfavore fatemi lavà qua che già me so rotta il cazzo di la>
Dissi entrando in bagno ed alcuni mi seguirono domandandomi che cosa fosse successo.
<Niente regà tranquilli>
Cercai di svignarmela e cominciai a togliermi quella pittura che avevo nel corpo.
<Andiamo, che cosa è successo?>
Mi domandò Davide appoggiandosi al muro con le braccia conserte.
<Niente, Giulia e Esa stavano litigando e Giulia vuole sempre avere ragione. Me so rotta il cazzo di stare li>
Risposi guardandolo per poi finire di lavarmi e asciugarmi in una tovaglia.
<Lasciala perdere e fatti la tua strada>
Disse lui venendomi incontro e cingendomi i fianchi.
Sorrisi al suo gesto e poggiai la testa sul suo petto cingendogli anch'io i fianchi mentre lui mi lasciava un bacio sulla testa.
<Piccola mia>
Sussurrò facendomi diventare ancora più rossa di prima e inoltre mi fece sorridere ancora di più.
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Il Collegio 5
FanfictionGinevra ha 16 anni e viene da Roma. Sua madre è cinese,suo padre italiano e lei è nata in Australia.Infatti il suo secondo nome è australiano. Decide di partecipare al Collegio,pur sapendo che ci starà dentro per un anno e nell'anno 1992.