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GINEVRA

Mentre i gemelli vanno a fare il test dopo pranzo, noi rientriamo in aula.
<Sto andando in bagno Yle, diglielo al prof se dovesse arrivare prima di me>
Dico alla ragazza che annuisce ed io mi dirigo in bagno.
Faccio tutto quello che devo fare e successivamente rientro in classe con tutto che c'era già il professore, cerco di non farmi sgamare e mio metto al mio posto di fianco a Davide.
<Visto che era già in piedi signorina>
Disse la voce del professore proprio mentre mi ero appena seduta.
<Ho bisogno di interrogare qualcuno e comincerò con lei, prego>
Così mi dirigo vicino alla lavagna e aspetto che mi chieda qualcosa.
Il libro questo mese l'ho aperto, ma non ho studiato a sufficienza. Per fortuna le cose alcune volte le ricordo.
<Allora signorina, chi ha scritto Giambi ed epodi?>
<Può essere Giosuè Carducci?>
<Va bene signorina, a proposito di Carducci, si ricorda dov'è nato?>
Mi chiese il prof ed io lo guardai.
<Allora se ricordo bene è morto a Bologna->
<Si ma signorina io le ho chiesto dov'è nato>
<Si si stavo cercando di arrivarci>
Misi in chiaro guardando il professore e cercando di ricordarlo.
<Non me lo ricordo>
Dissi di punto in bianco e guardandolo.
<Mi dica il nome di una tragedia di Manzoni>
<Non lo so, credo 'Il conte da Carmagnola'>
Sparai letteralmente a caso, non mi ricordavo se l'autore fosse Alessandro Manzoni o no.
<Va bene signorina Morelli, vada al posto>
Così torno al mio posto con lui che in sottofondo mi comunica il voto.
<Si prende un cinque e mezzo generoso>
Poi il prof inizia a spiegare Italo Calvino e poi ci assegna un tema 'una città in cui vorresti vivere'.
<Signorina Morelli, che succede?>
Disse il professore attirando tutta l'attenzione su di me.
<No niente>
Cercai di svignarmela e di evitare l'argomento. Non mi sentivo bene dopo l'interrogazione, volevo lasciata in pace.
<Che c'è?>
Mi chiese Davide vedendomi strana mentre scrivevo e il professore aveva smesso di guardarmi.
<Niente, tranquillo>
Risposi in sussurro guardandolo.
<Hai paura?>
Mi chiese ancora prendendomi la mano ed io annuì.
<Parliamo stasera, okay?>
Annuì ancora e tornai con lo sguardo sul foglio prima di scoppiare a piangere e quindi mi rimisi a scrivere.
Poi fa leggere il tema a Alessandro, poi a Bonny e poi a Ylenia.
A fine lezione però fa rimanere solo me per parlare.
<Signorina Morelli, lei prima piangeva>
Disse il professore guardandomi.
<Stavo per farlo ma non l'ho fatto. Io di solito non sono abituata a queste sconfitte. L'altra volta quando non mi hanno dato subito la divisa ci sono rimasta molto male perché io mi ero impegnata e di solito mi impegno>
<Mi dica una cosa, come si trova qui? Perché io la vedo molto silenziosa>
<Non sono una persona che prende posizione sempre come molti miei compagni, perché ho paura dei pensieri e che qualcuno mi attacchi e cose così. Però per il resto sto bene qui, sto bene con i miei compagni, ciò un ragazzo>
<Ha il ragazzo?>
Domandò il professore sbarrando gli occhi e facendomi ridere.
<Si si, sta qui>
<E chi è questo ragazzo?>
<Ehh Vavalà>
Dissi con un sorriso a 32 denti con il prof che mi guardava e sorrideva.
<Comunque, lei ha paura delle sue idee?>
Mi chiese il professore tornando al discorso di prima e non seppi risponde.
<Non bisogna avere paura delle proprie idee, del proprio pensiero. Si può guadagnare è basta, può solo far conoscere a gli altri chi è la vera signorina Morelli>
<Grazie>
Sorrisi guardandolo per poi uscire dalla classe.
Subito mi venne incontro Davide che mi accolse tra le sue braccia e mi tenne stretta a lui.
Successivamente tocca all'ora di Musica.
I primi a cantare sono i gemelli,tornati dal test, che cantano 'New York,New York', seguiti poi da Bonard e poi da me, Ylenia, Esa, Davide e Luna a cui si uniscono tutti e ci divertiamo tantissimo.
La sera mangiamo delle orecchiette pugliesi.
<La prossima volta cucino io!>
Disse Andrea al sorvegliante facendoci scoppiare a ridere.

<Allora signori, oggi guarderete di nuovo Milano, Italia. Manca qualcuno?>
Chiede la sorvegliante guardando tutti i ragazzi.
<Manca Ginevra!>
Fa notare a tutti Guida guardando i compagni.
<Ya Davide, vai a vedè dov'è>
Lo sprona Luna e il ragazzo si gira a guardare la ragazza per poi alzarsi.
<Vado>
<Signor Vavalà, ha capito tutto, vada a riprendere la signorina Morelli>

GINEVRA

<Ehi bellissima>
Mi richiamò la voce di Davide. Alzai lo sguardo e lo vidi sullo stipite della porta a sorridermi. Sorrisi ma non risposi.
<Che hai?>
Chiese entrando e sistemandosi davanti al letto con le mani sulle sbarre del letto.
<Me ne vado>
Lo informo guardandolo e sbarra gli occhi.
<Perché? Ti stai comportando bene>
In fretta prende posto di fronte a me e mi viene istintivamente da piangere.
<No, perché?>
Chiede lui abbracciandomi per poi staccarsi.
<Per il rendimento. Faccio schifo qui>
Ammetto asciugandomi le lacrime.
<Fuori sono bravissima, qua no. Non ce la faccio>
Penso sia tipo la seconda volta che Davide mi vede distrutta così.
<Tu ce la fai. Tu la divisa rossa la prendi, perché sei fortissima e poi sei la mia ragazza quindi>
Disse prendendomi le mani e gli lanciai uno sguardo confuso.
<Che vuol dire?>
<Vuol dire che sei forte quasi quanto me>
Ridacchiai e basta e lui sorrise.
<Quasi però>
<Si>
Si alzò senza lasciare le mie mani e con un colpo secco mi alzò.
<Andiamo>

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