<Vaffanculo Andrea>
Dissi spingendo il gemello che se la rideva.
<Che cazzo ridi, sei stronzo>
<Viè qua>
Disse il ragazzo abbracciandomi e ridendo.
<No mi sono offesa>
Dissi incrociando le braccia per poi staccarmi da lui.
A noi si unirono anche Usha e Leonardo.
Mi distesi sul divano con le gambe su Usha e la schiena sul manico del divano.
<Sei pronta per la gita?>
Domandai ad Usha guardandola e lei fece un urlo di felicità.
<Con chi pensate di dormire?>
Domandò Andrea guardandoci.
<Dormirò con Esa>
Rispose Usha guardandola.
<Non lo so>
<Con Davide>
Disse Leonardo guardandomi e ridendo.
<Sicuramente. A noi ci fanno dormire quei bastardi dei professori>
Tutti e tre scoppiarono a ridere.
<Voi due dormite assieme?>
Domandò Usha guardando i gemelli.
<Faremo casino pure in gita>
Rispose Andrea guardando il fratello e poi noi due.
<Così tornate subito subito al collegio e poi in Puglia in pochissimi secondi>
<Che c'è? Non mi vuoi più in collegio?>
Domandò Andrea guardandomi ed io lo guardai.
<Si starebbe meglio>
Risposi alzandomi e guardandoli mentre gli altri due scoppiavano a ridere e Usha pronunciava degli 'Ohhh'
<Sei stronza>
<Lo so caro>
Dissi mandandogli un bacio volante per poi dirigermi al tavolo dove un paio di noi stavano facendo il tema.
Quando arrivò Davide in compagnia della Scarano e di Rahul, subito gli sorrisi e lo invitai a sedersi vicino a me ma non mi calcolò minimamente.
Non mi calcolò per tutto il pomeriggio, così decisi di parlargli nel tragitto dalla Sala Svago al refettorio.
<Che cosa ti ho fatto?>
Domandai guardandolo.
<Perché pensi di avermi fatto qualcosa?>
<Non lo so, ti vedo freddo nei miei confronti>
<Non lo sono>
Disse per poi avvicinarsi e lasciarmi un bacio sulle labbra per poi allontanarsi.
Quel bacio, non so ma sembrava strano. Non era stato come i suoi soliti baci.
<Signorina Morelli, vuole stare li ferma tutta la serata?>
Mi richiamò la sorvegliante e tutti si girarono verso di me, non mi ero accorta che mi ero fermata.
<No scusi>
Ripresi a camminare e seguì i miei compagni che avevano ripreso anche loro a camminare.
<Che succede?>
Mi domandò Giordano camminando al mio fianco mentre scendevamo le scale.
<Sembri strana>
<Sai che non lo so? Non riesco a capirlo nemmeno io>
<Problemi con...>
Chiese indicandomi con il capo il ragazzo più avanti a noi intento a parlare con Giulia Matera e Rahul.
<Oggi è più freddo del solito.>
<Pensi che sia geloso di Andrea?>
A quella domanda rimasi un po' di sasso. Non credo proprio.
<Prezioso?>
Domandai guardandolo e lui annuì.
<E che senso avrebbe? Io pure sono gelosa della Matera ma mica vado e gli faccio la fredda.>
Arrivammo in refettorio e vidi alcuni dei miei compagni che si sedevano già a tavola.
<Gliene parlerò stasera, così chiariamo questa cosa una volta per tutte>
<Buona fortuna allora>
Disse per poi allontanarsi e dirigersi al suo posto di fronte alla Scarano.
<Ne avrò bisogno><Dov'è Davide regà?>
Domandai hai ragazzi vedendo che c'erano tutti in Relax tranne lui.
<Non è voluto venire oggi, non so perchè.>
Mi rispose Bonard andandosi a sedere di fianco a Giulia Scarano.
<Va bene>
Dissi guardando Bonny per poi alzarmi
<Se non torno più, sapete dove trovami>
Dissi ad Usha e Esa che scoppiarono a ridere ed in fretta uscì fuori dalla sala svago diretta in camerata maschile.
Entrai nella prima stanza e non c'era nessuno, poi entrai nella seconda.
<I ragazzi mi hanno detto che non volevi venire>
Dissi entrando ufficialmente e notai la Matera sul letto di Davide, abbracciata completamente a lui e quest'ultimo che gli accarezzava i capelli.
<Che cazzo fai tu qui?>
Domandai alla ragazza avvicinandomi mentre lei non si smuoveva da quella posizione.
<Credo che tu ti sia fatta troppi film, Ginevra>
Disse la ragazza guardandomi. Al ragazzo, che si era fermato nel fare qualunque azione, non avevo manco il coraggio di guardarlo. Mi faceva ribrezzo, schifo.
La ragazza si alzò e mi guardò, mettendosi quasi di fronte a me.
<Ti senti figa a rubare i ragazzi delle altre? Eh?Perchè a me sembri solo una puttana>
<Ginevra>
Mi riprese subito Davide guardandomi e riprendendomi sul linguaggio.
<Che cazzo vuoi? La difendi pure? Sappi che mi fai schifo. Comportarti così dopo tutto quello che abbiamo passato fin'ora.>
Dissi avvicinandomi a lui che si era alzato e ci aveva raggiunte. Poi guardai di nuovo la ragazza.
<E tu vattene da qua prima che ti prenda a schiaffi>
<No no, mi piace questo spettacolo>
Rispose la ragazza con un sorrisetto in viso.
<Te ne devi andare, cazzo!>
Le urlai andandole quasi vicino, stavo per invadere la sua zona.
A noi si unirono (con molto piacere) anche i miei compagni a cui Giulia li raggiunse e si unì a guardare la scena che stava per accadere mentre i miei amici le domandavano che cosa fosse successo.
<Ginevra, fammi spiegare>
<Aspetta, fammi pensare a quello che vuoi spiegare. Forse mi vuoi dire che ti da fastidio il fatto che stia sempre con Andrea? Il gemello? È questo che vuoi dirmi?>
Lui non fiatò, ma rimase in silenzio. Avevo toccato il punto giusto.
<Lo sai e lo sapevi che non ci avrei fatto niente, invece di fare queste bambinate potevi benissimo venire a parlarmi. Ma comunque, ad ogni azione corrisponde una reazione. Capirai dopo chi hai perso per stare con chi ti usa>
Lo mollai li, in quella stanza, per poi arrivare davanti hai miei compagni che erano proprio all'entrata.
<E voi levatevi porca puttana, fatemi passare>
Me la presi persino con loro, che non c'entravano nulla. Sono proprio una stronza cazzo.
Me ne andai in camerata, mi presi la mia camicia da notte e mi chiusi nella stanza di Sofia.
Mi misi la camicia da notte e mi sedetti nel letto. Qualcuno bussò alla porta.
<Ginevra?>
Questa era la voce di Giordano. Com'è che c'era sempre lui pronto a sostenermi?
Questa cosa mi fece molto piacere però, perché lui era una persona speciale.
<Mi apri? Perfavore>
Non potevo lasciarlo fuori, c'è sempre stato fin'ora per me. Perché dovevo trattare di merda anche lui?
Così mi alzai dal letto e gli aprì, facendolo entrare.
<Scusami, non volevo trattarvi di merda. Soprattutto a te>
Dissi questa volta sedendomi e poggiandomi alla porta.
<Tranquilla>
Rispose il ragazzo con le mani nelle tasche dei pantaloni.
<Vuoi parlarne?>
Mi domandò guardandomi attentamente mentre io scuotevo la testa.
<No>
Mormorai guardando a terra e ripensando a ciò che era successo in pochissimi secondi.
<D'accordo>
Disse lui sedendosi al mio fianco.
<Quando vorrai farlo, io sarò qui>
Mi cinse le spalle e mi fece appoggiare a lui, facendo calare la stanza in un completo silenzio.
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Il Collegio 5
FanfictionGinevra ha 16 anni e viene da Roma. Sua madre è cinese,suo padre italiano e lei è nata in Australia.Infatti il suo secondo nome è australiano. Decide di partecipare al Collegio,pur sapendo che ci starà dentro per un anno e nell'anno 1992.