Capitolo 1

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"Dicono che in amore vince chi fugge...ma secondo me non è vero, in amore vince chi ama"
Chiudo il mio diario, ogni giorno appuntavo qualcosa per liberare i miei pensieri.
Sono passati sei mesi, da quando ho preso l'aereo per tornare in America.
Ho passato alcune settimane a letto a piangere e a guardare le nostre vecchie foto e a sognare un futuro diverso.
Tutto mi ricordava di lui e non essere riuscita a fermare il matrimonio, mi faceva impazzire.
Un mese dopo, sono partita per la Thailandia con Jayred.
Ci siamo stati per due mesi, poi sono partita per Dubai, per stare un mese.
Jayred mi aveva "abbandonata" per ritornare a lavoro.
Stare da sola non mi convinceva per nulla, ma non avevo punta voglia di ritornare a casa.
Volevo essere libera e spensierata.
Adesso da tre mesi vivo ad Instabul.
Lavoro in un hotel con vista sul mare, il mio compito è accompagnare gli ospiti alle loro camere.
Non avrei mai pensato di poter far questo lavoro, ma nonostante tutto mi piace, riesce  a tenermi la mente occupata.
Non avevo saputo nulla di Valerio e di Nicole, ma sicuramente il loro bimbo era nato e adesso erano molto felici.
Mentre Tancredi lo avevo sentito una volta sola.
Mi aveva chiesto come stessi, dove ero in questo momento e se sarei tornata un giorno.
Le mie risposte erano sempre vaghe, non volevo fargli sapere nulla.
Mi aveva detto che era riuscito in parte a fare pace con Lele e che adesso uscivano spesso insieme.
Con gli altri non avevo più rapporti e ogni giorno che passava mi rendevo conto che non c'era più nulla che ci potesse collegare.
Ci eravamo divisi e non ci eravamo mai ripresi.
Adesso ero single e felice e non mi interessava trovare qualcuno.
Oggi era il mio giorno libero, così insieme alla mia coinquilina Amel e il suo migliore amico Atan, andiamo a fare shopping.
Gli avevo insegnato l'italiano è loro a me, il turco.
Mi aveva accolta, quando per un problema mi avevano buttato fuori dall'hotel dove alloggiavo e adesso eravamo unite.
"Shopping?"
"E poi ci beviamo il thè che dici?"
Mi chiede Atan.
"Ovviamente"
Gli sorrido.
Non gli avevo parlato del mio passato e nemmeno di essere chissà quanto conosciuta.
Saliamo sulla macchina di Atan e ci dirigiamo al centro commerciale.
I centri commerciali ad Instabul, sono molto grandi e puliti ed inoltre i negozi ed i ristoranti sono di alto livello.

Appena arriviamo, Atan ci scarica e va a parcheggiare la macchina, noi entriamo dentro perché stava iniziando a grandinare.
"Non ci voleva"
"Infatti"
Aspettiamo che Atan arrivi, prima di andare a fare shopping.
Appena arriva, io ed Amel ci giriamo per andare a visitare qualche negozio, ma io vado a sbattere contro un ragazzo.
"Affedersiniz"
Gli chiedo scusa in turco.
Mi giro, ma non lo vedo più.
C'erano tantissime persone ed era difficile persino distinguere i miei amici.
"Lucia vieni!"
Mi chiamano ed io arrivo da loro.
"Perché ti sei fermata?"
"Sono andata per sbaglio addosso ad un ragazzo"
"La solita"
Si mettono a ridere.
"Già"
Mi gratto la testa e tiro fuori la lingua.
"Dai adesso entriamo in questo negozio"
"Speriamo di trovare un vestito decente"
"Speriamo, visto che hai dei gusti difficili"
"Lo so, Atan"
Mi tocco la spalla, mi faceva un po' male.
Quel ragazzo non si era nemmeno girato per chiedermi come stavo...che maleducato!
Decido di non pensarci  e mi concentro a cercare alcuni vestiti per la festa di compleanno di Amel.

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