Capitolo 83

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"Quindi chi stai chiamando adesso?"
"Peia"
"È meglio di no!"
"Perché? Non vuoi rimediare?"
"Si, lo voglio con tutto il mio cuore, ma..."
"Cosa ma?"
"Sta soffrendo!"
"Ecco perché dobbiamo rimediare"
"Servirà davvero a qualcosa?"
"Si...anzi non facciamolo al cellulare perché pare freddo è brutto, perché non andiamo a vedere dove lavora?"
"Oddio no!"
"Dai Tancredi"
"I-io non lo so"
"Mi pare che dista solo tre chilometri da dove sto io, perché non andiamo a piedi?"
"Non lo so"
"Ok, prendo la borsa ed andiamo"
"E se non dovesse perdonarci?"
"Prima di dire cose affrettate, dobbiamo andarci per scoprirlo!"
Salgo le scale e prendo la borsa in camera e scendo di corsa.
"Sono pronta!" Esclamo felice.
"Non sembra che hai una pancia grossa a quattro mesi..."
Certo perché non erano ancora quattro mesi, ma bensì meno di un mese.
"Non si vede ancora..."
"È maschio o è femmina?"
"Non lo so ancora"
"Non lo sai veramente o mi vuoi fare una sorpresa?"
"Non lo so chi è il padre ecco..."
"Che vuoi dire?"
Olga mi aveva detto di dire così, ma qui non sapevo come uscirne.
"Possiamo andare da Peia?"
"Sisi, ma mi devi spiegare!"
"Tancredi adesso non me la sento!"
"Chi è il possibile altro padre?"
"Valerio..."
Valerio non era il possibile, era il sicuro...solo che Tancredi non lo sapeva e nemmeno lui.
Nel mio discorso avrei voluto dirlo a tutti, ma nessuno me l'ha fatto esporre e quindi resterà un segreto ancora per molto, finché non troverò il momento adatto.
Iniziamo a incamminarci verso il negozio dove lavorava.
"Comunque vadano le cose, io sono pronto a fare il padre, non scapperò come altre persone"
"Menomale"
"Quando farai il test del DNA?"
"A breve...non mettermi pressioni però"
"Nono, tranquilla"
"Mantieni il segreto ok?"
"Perché? Non lo sanno gli altri?"
"No..."
"Perché?"
"Ma quante domande mi fai? Stai diventato insopportabile"
"Questa non è Lucia che mi risponde, sono gli ormoni vero?"
"Forse è meglio se prendo un taxi..."
"Adesso sto zitto dai"
Per tre chilometri e mezzo, Tancredi non disse più una parola.
All'arrivo si bloccò, davanti all'entrata.
"Entri prima tu"
"Entriamo insieme dai!"
"Non so se riuscirò..."
"Inizierò a parlare io"
Rimane in silenzio.
Gli prendo la mano, gliela stringo forte ed entriamo dentro.
Chissà se Peia ci avrebbe perdonato...ci speravo con tutto il cuore.

6) Tua Per Sempre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora