Capitolo 28

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Non ci sono parole per quello che Tancredi ha fatto...
Non pensavo fosse arrivato a tanto! In qualche modo era riuscito a farmi diventare triste e non riuscivo a togliermelo dalla testa, nonostante avessi tutto ciò di cui avevo bisogno al mio fianco.
Mancava solo un ora e saremo arrivati a Roma da Thomas.
Mi aveva detto che erano venuti a trovarlo anche Gianmarco e Lele, forse era il momento adatto per dirglielo.
"Tornerà! Sai com'è fatto...
Forse fra due settimane o anche di meno, sarà di nuovo qui"
"Il problema è che non ha portato con sé il cellulare e mi fa preoccupare"
"Secondo me ce l'ha! Te l'ha detto solo per farti preoccupare e dividerci di nuovo"
"Non è così....i suoi occhi non sono più come una volta.
Mi sembrano spenti e tristi"
"Prima di preoccuparti così tanto, parliamone con gli altri e vediamo cosa possiamo fare"
"Dobbiamo girare tutto il mondo...in ogni città, in ogni paese per trovarlo"
"Perché dopo tutto quello che ha causato, sei così attaccata a lui?"
"Non dimentico la prima volta che ci siamo chiariti....
Mi ha aperto il suo cuore e mi ha tirato dentro a sé....
Ancora dobbiamo spendere quei cinque mila euro che tiene dentro al cassetto, chiuso a chiave"
Mi asciugo le lacrime con la manica.
"Sono tante le volte che abbiamo litigato...ma in qualche modo ci siamo sempre rappacificati.
Era la mia spalla su cui potevo sfogarmi e piangere senza poter vergognarmi.
Sarà stato anche un grandissimo str***o, ma non dimentico facilmente quello che abbiamo passato"
"Ti ricordo che lui ti ha rivelato al mondo intero..."
"Pensala così....
Se non l'avrebbe fatto, io non ti avrei mai conosciuto e non saremo dove siamo adesso"
"Quindi ogni cosa che ha fatto Tancredi avrebbe un senso?"
"Sì..."
"Né dubito"
"Per me è così"
"Apparte questo, con i soldi che ho risparmiato, ho comprato una casa enorme, con vista sul mare"
"Per chi? E dove?"
"In un luogo desolato, dove potremmo essere solo noi due e i nostri figli"
"Ma sei pazzo! Hai smesso con la musica e con i social solo per me?"
"La scelta migliore che potessi mai fare!
"M-ma...non so che dire"
"Finalmente potremmo stare da soli, senza nessuno che possa interferire nella nostra storia"
"Quando andremo ad abitarci?"
"Pensavo fra qualche giorno..."
"Ehm..."
"Ovviamente se non sei impegnata"
"Ma certamente! Solo che gli altri?"
"Potranno venire a trovarci, quando vorranno"
"Ma in questa isola, non ci sono altre case per loro?"
"Non lo so"
Si mette a ridere.
"So che vuoi vivere insieme a loro...ma siamo cresciuti e ognuno pensa per sé.
Un po' brutto da dire....però è così"
"Un gran peccato..."
Appoggio la testa sul finestrino, quando mi chiama Peia.
"Come stai?"
"Alcuni minuti fa, ho ricevuto una chiamata da un numero turco...."
"Tancredi?"
"Può essere o magari erano solo quei call center..."
"Hai risposto?"
"Sì...ma c'era silenzio"
"Capisco"
"Chissà quanti anni dovrò aspettare prima che torni..."
"Tornerà presto"
"Lo spero, perché io non mi dò pace"
"Lo stesso vale per me..."
Restiamo in silenzio, finché non decide di riattaccare.
Valerio mi mette una mano sulla gamba.
"Non vorrebbe che tu fossi triste..."
"Lo so"
"Per farti stare tranquilla, gli mando la posizione della nostra casa, anche se come dici tu non ha il cellulare, ma lo faccio lo stesso.
Così se magari vuole tornare, sa dove venire"
"Lo faresti veramente?"
"Per renderti felice, farei qualunque cosa"
"Grazie"
Gli sorrido con gli occhi pieni di lacrime, ma felici.

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