Capitolo 3

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Madda lascia alcune interviste ai giornalisti e poi in disparte, prendiamo un thè, nonostante fosse il mio orario di lavoro.
"Quindi che mi racconti?"
Gli domando, sorseggiando il mio thè bollente.
"La mia vita è letteralmente cambiata! Sono diventato conosciuto un sacco in America e nel mondo.
Non l'avrei mai detto"
"Ti sei fidanzato?"
"No"
"Perché? Pensavo che dopo tutti questi anni, avresti conosciuto qualcuno!"
"Non è nel mio interesse"
"Capisco"
"Tu, invece? Che mi racconti?"
"Sono da sola...."
"Olga, Diego, Lele, Tancredi e gli altri dove sono?"
"Non lo so"
Bevo il mio thè.
"Quindi tu da sola sei venuta in Turchia?"
"Esatto...senza nemmeno conoscere il posto! Avevo bisogno di non pensarci, perché mi fa male ancora"
"Ma se ci stai male, perché vi siete lasciati?"
"Ti ricordi Tancredi?"
"Ovvio, quel nano malefico"
Mi metto a ridere.
"Poverino"
"Si scherza ovviamente"
"Quasi cinque anni fa, Tancredi ci ha fatto lasciare con un finto contratto di divorzio...
Ha firmato lui per me e gli ha detto che non l'amavo più"
"Ma tu non eri lì con loro?"
"Ero a Roma per una masterclass"
"Valerio ha firmato?"
"Si...perché pensava che era veramente così!
È stato male per alcuni anni e anche per me è stato così!
Ma a differenza mia, lui si è trovato una ragazza, si è sposato ed è diventato padre"
"Che storia!"
"Tutti erano arrabbiati  con me, perché non lo avevo nemmeno guardato in faccia per dirgli questa cosa, ma sono scappata con Tancredi..."
"Non ho parole"
"Non ho più amici per questo motivo"
"Capisco"
"Nonostante Valerio, abbia scoperto la verità, tanto tempo fa...ha deciso di sposarsi ugualmente"
"Ti manca vero?"
Finisco il mio thè.
"Devo andare a lavorare"
Madda mi prende la mano.
"Ti manca?"
"Non ha senso la mia risposta..."
"Perché dici così?"
"Perché ormai non posso cambiare nulla"
Lo abbraccio e me ne torno alla mia postazione di lavoro.
Cemal vedendomi triste, mi chiede se andasse tutto bene ed io gli sorrido tranquillizzandolo.

Passo la mia giornata senza fare nulla, finché l'hotel non viene chiuso per la festa privata , organizzata da Madda.
Mi chiede se ho voglia di restare, ma rifiuto l'invito salutandolo.
Cemal mi accompagna fino al centro.
"Grazie"
Mi sorride e se ne va.
Intanto avevi un sacco di chiamate di Amel, che io mi ero dimenticata di rispondere.
Mi dirigo verso un ristorante, per mangiare qualcosa.
Il cameriere mi accompagna al tavolo.
Di fronte a me, c'era una vetrata, dove si poteva vedere il mare.
Sarebbe stato bello, se qui, vicino a me ci fosse stato lui...tutto forse avrebbe avuto un senso.
Decido di prendere il cellulare e di fare una chiamata.
Sicuramente non mi avrebbe risposto vedendo un numero turco, ma perché non tentare.
Sono passati sei mesi dall'ultima volta che ci siamo scambiati quello sguardo...era davvero tutto finito?
Continuava a suonare a vuoto.
"Ti prego, rispondi!!
Fallo, prima che mi pento di questa cosa!"
Cade la linea.
Riprovo, con la speranza che questa volta avrebbe risposto.
Ma anche questa volta, continua a suonare a vuoto.
Prima di staccare, gli dico alcune cose con la voce che mi tremava.
"Ti prego...Ritorna da me!
Mi manchi un casino...."
Il cameriere mi porta il piatto che avevo ordinato.
Lo ringrazio e chiudo la chiamata.
Molto triste, mi mangio il mio burek di carne.

Non sapevo però, che quella chiamata, sarebbe stato l'inizio di tutto ciò che avevo sempre desiderato.




Mi avevate chiesto come era Olga.
Io me l'ha immagino così:

Io me l'ha immagino così:

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