Capitolo 2

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Lavorare in un hotel di lusso è bello, ma non quando i clienti ti trattano male, perché non li soddisfi pienamente.
È davvero stressante fargli capire che mi occupo solo di portare i bagagli.
Una volta mi è capitato di rispondere male e quasi stavo per perdere il lavoro.
Ho scelto di fare questo lavoro, perché era il primo che mi era stato offerto, quindi ho accettato al volo.
Oggi ci sarà una festa privata, di un ragazzo molto conosciuto in Turchia e nel mondo, di cui non so il nome.
Come ogni giorno, aspetto i clienti fuori dall'hotel, per poi accompagnarli nelle loro camere con i bagagli.

Finalmente dopo tanto, arriva una macchina nera, con i finestrini oscurati.
Mi dirigo alla macchina, insieme al mio collega.
Vedo un ragazzo uscire e prima che potessi capire chi era, mi lancia una valigia in faccia.
"Tenga"
Ma che modi sono?
Per fortuna nonostante fossi conosciuta in Italia ed in America, io non mi sono mai comportata in questo modo!
Questo comportamento è da veri cafoni! Chissà come cavolo ha fatto a diventare così conosciuto...
Se saprebbero come si comporta, non penso che avrebbe così tanto seguito.
Prendo le valigie ed entro in hotel.
Il ragazzo della reception mi dice il numero della stanza e mi dirigo in ascensore.
La camera era la 304.
Entro in ascensore ed insieme al mio collega saliamo al terzo piano.
Appena arriviamo, Cemal, bussa alla porta.
Sentiamo urlare che la porta era aperta e che noi potevamo entrare.
Cemal entra per primo ed appoggia le valigie per terra e se ne va.
Entro e appoggio le valigie restanti su una sedia, ma prima di andarmene, posso notare sul comodino una rivista in copertina, un ragazzo a petto nudo.
Mi avvicino per vedere meglio, ma mi sento urlarmi dietro.
"Ma che fa!!? Devo chiamare la sicurezza?"
Esco dalla stanza velocemente e ritorno alla mia postazione di lavoro.
Appena esco dall'hotel trovo Amel con un due panini in mano.
"Che ci fai qui?"
"Ti ho portato il pranzo!"
"Grazie mille di cuore"
"Come va il lavoro?"
"In questo momento non posso parlare, perché sicuramente il mio capo mi sta guardando"
Amel si affaccia dentro per vedere.
"In questo momento non c'è, quindi puoi dirmi tutto"
Guardo Cemal e lui mi fa segno di restare in silenzio.
"Stasera c'è una festa privata, di un noto ragazzo conosciuto in Turchia"
"Chi è?"
"Non lo so"
"Ci voglio essere"
"Non so se faranno entrare le persone, perché appunto è privata"
"Entrerò da qualche finestra"
Mi metto a ridere.
Amel mi passa il panino e mi metto a mangiare.
"Che buono"
"Sapevo che ti sarebbe piaciuto"
Mentre mangio, un ragazzo mi viene addosso e mi fa cadere il mio panino.
Davanti appaiono tantissimi fotografi ed iniziano a scattare le foto e vedo il ragazzo con le mani davanti la faccia, cercando di coprirsi il volto, ma inutilmente.
Decide di ritornare dentro e prima che potessi prendere il mio panino, me lo pesta pure.
"Noo"
"Ti dò il mio se vuoi"
"Non è la prima volta, che si comporta così..."
Mi stavano girando le scatole.
"Sono sempre carina con tutti, ma non sopporto la maleducazione!
Quindi adesso vado da lui e gliele dico di tutti i colori e non mi importa assolutamente se perderò il lavoro"
"Lucia!!! No"
Amel mi prende il braccio e mi trattiene, ma io riesco a sfilarmi dalla sua presa.
Raccolgo il mio panino e lo porto con me, per fargli vedere quello che aveva fatto.
Lo vedo girato di spalle.
Stava parlando con un signore, bevendo il thè.
"Scusi!"
Non si gira.
Oltre che maleducato è anche sordo?
"Scusami!!!"
Nulla.
Decido di toccargli la spalla.
Non si gira nemmeno così.
Esasperata e nervosa, gli lancio i resti dal panino addosso e me ne vado.
Lo sento urlare e dalla grande confusione che c'era, cala il silenzio.
"Come hai osato!?"
Finalmente se ne era accorto della mia presenza.
Vedo il mio capo, arrabbiato.
Mi fa segno che da domani, potevo trovare un altro lavoro.
Bene, mi ero stufata di gente del genere.
Mi vado a levare la giacca di lavoro, quando il ragazzo viene da me e mi chiede che problema io avessi.
Intorno a noi, si era creato con grande putiferio.
Tutti stavano riprendendo la scena.
Mi giro per guardarlo nei occhi, per dirgli quanto si è meritato il mio gesto, perché una persona come lui non doveva nemmeno essere così amato, ma mi blocco.
Rimaniamo tutti e due sorpresi e senza parole.
Ci mettiamo a ridere.
"Da quanto tempo!!! Prima eri educato che ti è successo?"
"Scusami per prima"
Si mette a ridere.
"Non volevo tirarti la valigia in faccia e tantomeno sgridarti in camera, ma sono talmente stressato che me la prendo con tutti e poi sai che io non sono una persona del genere"
"Lo credevo fino ad ora"
"Maddai"
"È la verità"
"Come va con Valerio? Vi siete trasferiti in Turchia? E come mai fai questo lavoro? Non trucchi più?"
"Sono single e non trucco più, perché non avrei la mente lucida per fare quel lavoro...cioè che ogni cosa che riguarda quel mondo, mi ricorda lui.
Ed inoltre non so per quanto tempo vivrò in Turchia, magari fra una settimana andrò in Grecia o in Polonia...non lo so!
Non vivo da nessuna parte, sono diventata una cittadina del mondo ormai"
"Che è successo?"
"È una storia molto lunga"
"Vi siete lasciati?"
"Valerio adesso si è sposato e ha un bimbo"
"Ma che stai dicendo?"
"È così"
Abbasso lo sguardo.
Senza esitare mi dà un abbraccio.
Vedo con occhi sorpresi tutte le persone che ci guardavano, soprattutto Amel.
Sicuramente sarei finita su qualsiasi giornale turco.
Erano passati tantissimi anni, dall'ultima volta che lo avevo sentito.
Era partito per l'America per fare il modello e adesso me lo ritrovo qui davanti.
Era cambiato tanto.
Adesso portava la barba e si era fatto dei colpi di sole rossi sul ciuffo, ma in fin dei conti era rimasto la stessa persona dolce di una volta, il mio Andrea.
Conosciuto per i fan, Madda.

6) Tua Per Sempre Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora