Capitolo 37

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Facciamo il nostro giro in centro e ci fermiamo per mangiare un gelato.
"Che buono"
"Ci voleva un gelato, dopo la pizza"
Mi sorride.
"Dopo torni in hotel?"
"Domani, dovremmo tornare a Milano...ma se preferisce stare con Nicole, torno da sola! Ormai sono abituata"
"Come li hai passati quei sei mesi in giro per il mondo?"
"Era una nomade e non avevo un posto fisso per più di un mese...
Ero piena di pensieri ed ero la maggior parte triste per non essere arrivata in tempo al matrimonio di Nicole e Valerio...o meglio quello che credevo che fosse!
Ma forse si sono sposati davvero...
Voglio dire, perché passi il tempo con lei? Non era tutto finto?"
"Capisco"
Non faccio in tempo a mangiare il gelato, che un pezzo di cioccolato mi cade sulla maglietta.
"Non ci credo!"
"Aspetta, ti aiuto a pulirlo"
Mentre Thomas mi puliva la maglietta, gli raccontavo che non era la prima volta che mi cadeva il gelato addosso.
"Sono passati tanti anni ormai...ma è come se fosse ieri!
Eravamo vicino al Colosseo, io e i Q4, all'epoca erano  straconosciuti sui social, non è che adesso non lo siano, ma non è più come prima.
Non fanno più eventi o altre cose.
Mentre parlavo con loro, mi è caduto il gelato sulla maglietta e tutti si sono messi a ridere.
Era la prima volt che uscivo con loro, pubblicamente.
Mentre ridevano, anche Diego si è macchiato e questa volta non rideva, ma ridevo io a squarciagola.
Erano bei tempi..."
"Sono cambiati da quel giorno eh!?"
"Siamo cresciuti...è normale cambiare!"
"Ho fatto"
Butta la carta nel cestino, affianco la panchina.
"Grazie"
Gli passo il suo gelato.
"Scusa se parlo di questo argomento, ma se davvero Valerio, sta con Nicole e tutto questo è una falsa....tu che fai?"
"Faccio delle ricerche e prendo il primo volo per andare da Tancredi"
"Lo perdoneresti?"
"No..."
Smetto di mangiare e abbasso lo sguardo.
"Ha fatto un sacco di scenate quando avevo firmato il contratto di divorzio, che poi io ho bruciato, ma se è arrivato a tanto, da fare queste cose...per me è tutto finito!"
"Tancredi non si è fatto più sentire?"
"No...è senza cellulare pure! Può essere ovunque in questo momento!"
"Lele lo sa?"
"No"
"Ha il diritto di saperlo"
"Hai ragione...ma non trovo le parole adatte"
"Le parole adatte non c'è ne sono...esiste solo la verità e anche se fa male, bisogna dirlo, perché più avanti si va con il tempo, più farà male e forse non ti perdonerà per averglielo tenuto nascosto...
Si sta preoccupando da giorni e tu nonostante sai la verità...non fai nulla"
"Lo so..."
"Adesso, ovunque sia, tu lo devi chiamare"
"M-ma..."
"Sei la prima a cui tutti ti hanno nascosto qualcosa e sai come ci si sente a non sapere nulla e a farsi mille domande..."
"Hai ragione"
Prendo il cellulare dalla borsa.
"Glielo dico al cellulare?"
"Fai tu...io sono qui a sostenerti"
Mi appoggia la sua mano sulla mia e la stringe forte.
"E se non dovessi riuscirci?..."
"Credo in te e so che riuscirai a farlo!"
"E se..."
"E se cosa? Non ti fare mille paranoie e fai quella chiamata"
"Forse gliel'hanno già detto!"
"Tancredi ha dato a te questa responsabilità, perché si fidava di te! Sapeva che avresti trovato un modo per dirglielo, senza che lui ci potesse rimanere così male..."
"È inevitabile che non ci rimanga male..."
Mi asciugo le lacrime con la manica.
"Ma lo farò, perché vicino a te mi sento sicura e capita.
Mi hai aiutata in momento delicato per me e ci sei stato anche quando gli altri sono andati via...
Quei quattro anni in America, sono stati bellissimi! Grazie Thomas per tutto quello che hai fatto per me"
"Così mi fai piangere"
Gli sorrido, ma lui mi tira a se e mi abbraccia forte.
"Adesso, vado"
Digito il numero di Lele.
Thomas mi stringe la mano.
"Ok..."
Tiro un sospiro e lo chiamo.
Metto la chiamata in vivavoce.
"Ciao, perché mi chiami? Non che non voglio che mi chiami e solo che...lo fai poche volte"
"Si, hai ragione"
"È successo qualcosa? Vuoi parlare con Valerio?"
"Nono"
"Adesso sono un po' impegnato, ma ci potremmo sentire dopo, ok?"
Thomas mi fa segno di continuare la conversazione.
"No...ti devo parlare di una cosa importantissima"
Mi blocco, dall'altra  parte c'è silenzio.
"So perché Tancredi non ti risponde ai messaggi"
"Perché?"
"Puoi venire da me? È brutto dirtelo al cellulare"
"Sono impegnato...ti ascolto però"
"Vai"
Mi sussurra Thomas.
"Forse è colpa mia o forse no...sta a te giudicarmi! Ti capirò se non vorrai parlarmi o altro!
Tancredi da alcuni giorni è partito...ha lasciato il cellulare a casa e non so dove sia"
Cala il silenzio.
"Lele...ci sei? Scusami se non te l'ho detto prima e ti ho fatto preoccupare molto, ma avevo paura e non sapevo come dirtelo"
Silenzio.
"Lele?..."
Mi riattacca in faccia.

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