Capitolo 66

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Arrivati in aeroporto, aspettiamo tre ore e mezza per prendere il nostro volo.
"Un po' prima non c'era?" Mi stavo annoiando un sacco a starmene a sedere, aspettando il momento in cui saremo partiti.
"Mi da solo questo!"
"Non è possibile Olga" Sbuffo di nuovo.
"Vai a fare un giro, ci sono tante cose da mangiare!"
"In questo momento non ho fame...sono nervosa!!!"
"Non si era capito guarda!"
"Prendiamo un altro volo, non posso aspettare tre ore e mezza"
"Gioca al cellulare!"
"Forse è meglio se faccio un giro"
Mi alzo e da sola vado a vedere qualche negozio e magari comprami qualcosa.
"Che buoni questi donuts!" Non potevo resistere ai dolci, ma non potevo di certo passare tre ore a strafogarmi di cibo per passare il tempo.
"Lasciamo perdere!"
Saluto la mia amata ciambella e prosegui dritta, dove mi fermo a guardare un negozio di vestiti da sera.
L'occhio mi cade su un vestito rosso con strascico di dietro e il pizzo sulle spalle, ricamato con dei brillantini ed era taglia unica.
Il prezzo non era nemmeno alto per quel che poteva valere.
Una ragazza si avvicina a me e mi saluta.
"Hola, ¿puedo ayudarte?"
Parlava così veloce che non riuscivo a capire.
Mi affaccio per chiamare Olga, avevo bisogno della mia traduttrice, ma ovviamente era occupata al cellulare, quindi lascio stare e decido di cavarmela da sola per una volta.
"No, gracias"
La ragazza se ne va ed io rimando a guardare il vestito.
"Lo siento!? Me gustaria comprar este vestido"
Per parlare, mi aiuto con il traduttore, sperando di aver detto nel modo giusto.
La ragazza mi prende il vestito dal manichino e andiamo in cassa.
Prendo i soldi da portafoglio, ma lei mi dice una cifra fuori dai miei standard.
"Quinientos euros!"
Spalanco gli occhi.
"Quando?"
Mi ripete la cifra.
"Non è possibile"
Gli faccio vedere la cifra sul cartellino, ma lei insiste sul suo prezzo.
"Perché vuole farmi pagare cinquecento euro? Non capisco!"
Mi prende i soldi che avevo in mano e mi indica uno sportello dove poter prelevare altri soldi se volevo veramente aver questo vestito.
"Io non faccio assolutamente nulla!" Mi arrabbio molto, quasi mi pento di non essermi mangiata quelle ciambelle, mi avrebbero fermato ad entrare in questo negozio.
Gli strappo il vestito fra le mani e me lo prendo.
Appena esco, suona l'allarme e la ragazza mi blocca.
"Dame, si no quieres que llame a la policia!"
Scocciata gli rendo il vestito ed esco dal negozio, sotto lo sguardo di tutti.
Arrivo da Olga e mi siedo in silenzio.
"Dove sei stata? Pensavo ti avessero rapita" si mette a ridere.
"Forse era meglio!"
"Che è successo?"
"Volevo comprare un vestito da centocinquanta euro..."
"Qual è il problema? Ti mancano i soldi? Te lì impresto io"
"Nono, non è quello!"
"Cosa allora?"
"Mentre stavo per pagare, la tipa mi fa cinquecento euro! Sono stata a litigare con lei per un po', fino a quando non mi ha preso i soldi ed io sono rimasta senza vestito e denaro...
Eppure sul cartellino c'era scritto la cifra che dicevo io! Perché aumentare di quasi il triplo?"
"Perché sei straniera ecco!"
"Ma ho parlato in spagnolo"
"Si sente che sei italiana"
"Uffa!"
Prendo il cellulare dalla borsa e mi metto a giocare, forse era meglio aspettare annoiandomi, che finire nei guai un'altra volta.

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