CAPITOLO 1

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La Sicilia è una delle migliori isole al mondo, secondo il mio parere ed, in special modo, una delle migliori dove passare le vacanze estive e perché no, festeggiare anche il proprio compleanno.

Io non sono siciliana, vengo dalla Liguria, ma mi trovo qui, appunto, per festeggiare il mio diciassettesimo compleanno, con le mie due migliori amiche: Jasmine e Giorgia.

Ma lasciate che mi presenti meglio.

Io mi chiamo Sara De Angelis, ho sedici anni e in questo momento mi trovo nella "Victoria Palace Hotel" a Palermo.
Non ho un fisico da modella, più da poltrona direi.

Lo sport non è il mio punto forte, ma il cibo sì. Lui è stato, è e sarà il mio miglior compagno di vita.

Sono alta all'incirca un metro e sessantotto ed ho una carnagione biancastra.
Ho i capelli lunghi, lisci e di colore castano chiaro.
Le sopracciglia e le ciglia sono lunghe e dello stesso colore dei capelli.
Gli occhi sono a mandorla e marroni.
Il naso è di dimensioni normali.
Le labbra sono abbastanza carnose e di un colorito roseo molto acceso.

Sono una ragazza testarda ed impulsiva, ma cerco sempre di nasconderlo.

Amo aiutare sempre chi si trova in difficoltà e sono anche abbastanza solitaria, soprattutto dopo la morte di mio padre, Valerio, che mi ha lasciata all'età di dieci anni.

Lui era un uomo, ma per eccellenza, un padre fantastico.

Ho un piccolo difetto.

Odio le persone fottutamente ricche.

Per me tutti loro, senza fare eccezioni, sono: egoisti, arroganti, pieni di sé e false, ma molto false.

Mi piace tanto studiare e ottengo sempre i massimi dei voti.
Ho appena finito la terza superiore del liceo linguistico e non vedo l'ora di iniziare la quarta.

Oggi, venti giugno, è una data molto importante e sapete perché?

Esatto! È il mio compleanno!

Sono molto euforica, spruzzo felicità da qualsiasi poro del mio corpo.

Mi trovo in una delle tantissime stanze di questo hotel che sto condividendo con Jasmine e Giorgia.

Noi tre siamo un po' diverse ceratterialmente.

Jasmine è la più pazza e spesse volte si comporta da vera stronza patentata.

Giorgia, diversamente da lei, è un po' più calma, ma comunque non conviene farla arrabbiare, perché potrebbe farti pentire di vivere.

Io, invece, sono più tranquilla.
Evito di fare a botte con qualcuno per colpa di un malinteso, a differenza delle mie amiche che risolverebbero il tutto molto semplicemente spaccandogli le ossa.

Fisicamente siamo abbastanza diverse.

Loro sono un po' più alte di me e hanno una carnagione leggermente olivastra. Hanno i capelli lunghi, biondi e lisci.
Gli occhi a mandorla e di colore azzurro.
Il naso dalla forma perfetta.
Le labbra carnose e di colore rosso ciliegio.

Sembrano quasi delle gemelle.

Anche nell'abbigliamento abbiamo gusti abbastanza diversi.

Io, a differenza loro, preferisco cose più sportive e comode, o come lo definirebbero loro "da suora".

Posso dire che l'unica cosa dove andiamo d'accordo è il cibo, lì nessuno ci potrà mai separare.

Sono le sei e mezza di sera e stiamo finendo di prepararci per andare a cena al ristorante e poi recarci in uno dei club più belli del posto, dove Jasmine ha tante conoscenze da poterci far entrare pure se siamo minorenne (anche se io ho insistito di non volerci andare, perché quei posti non mi piacciono per niente. Ma parlare con lei è come parlare con il muro), per festeggiare "ufficialmente" il mio compleanno.

Per questo giorno speciale ho deciso di indossare un bellissimo abito di lino, rosso fuoco, lungo fino alle ginocchia, con il corpetto a cuore.
Il tutto abbinato con dei tacchi alti, stranamente comodi, di colore nero lucido.
I capelli sono stati piastrati e poi legati a coda di cavallo altissima.

In questo momento mi trovo in bagno e sto dando gli ultimi ritocchi al trucco, quando ad un tratto sento bussare alla porta.

"Avanti" dico in modo tranquillo.

Sento la porta aprirsi e davanti a me si presentano due ragazze bellissime.

La prima (Giorgia) con un abito lungo, di cotone, verde smeraldo.
I tacchi abbinati allo stesso colore del vestito e i capelli piastrati.

Mentre la seconda (Jasmine) indossa un vestito corto fino a metà coscia e attillato (troppo, secondo i miei gusti), di colore nero, abbinato con dei tacchi anch'essi neri.

Per la prima volta si è fatta i capelli ricci e ci sta meravigliosamente bene.

Tutte e tre abbiamo un trucco abbastanza leggero (strano da parte di Jasmine, ma è vero).

"Ehi, ragazze!
Ma siete bellissime!" dico ammaliata dalla loro bellezza.

"Beh...anche la festeggiata non scherza mica.
Sono veramente sbalordida dal fatto che non ti sia vestita da suora del settecento. Almeno oggi saprai cosa vuol dire veramente divertirsi" mi risponde Jasmine.

Ovviamente il suo carattere di merda non poteva mancare neppure oggi.

"Come, scusa?!" chiedo, fingendo di essermi offesa.

"Dai...non prendertela, stavo scherzando. Anche se veramente dovresti cambiare modo di vestirti, Sara.
Si veste meglio mia nonna che ha sessantacinque anni"

"Sai cosa, Jasmine?
Vai a farti fottere" rispondo un tantino incazzata.

"Oh...non ti preoccupare, mia cara. Quello lo farò questa sera stessa, appena avrò trovato un manzo assurdo con il quale poterci rimorchiare, ovvio" dice, rivolgendomi un sorriso malizioso.
"Prima, però, scendiamo a magiare, perché sto letteralmente morendo di fame.
Sarei in grado di mangiare una zebra intera!" conclude il suo discorso, portando le mani sulla pancia piatta.

"D'accordo, allora.
Dai...scendiamo, Giorgia, siccome qui abbiamo un'antilope alla quale non basterà una savana intera per sfamarsi" dico in modo divertita.

"Come mi hai appena chiamata, scusa?! Brutta piccola puttanella!" risponde Jasmine con un tono che non promette nulla di buono.

Ma oggi ho deciso di provocarla un po'.

"Sei sorda, magari?!
Ho detto che sei un'antilope e che non ti basterà una savana intera per sfamarti!" ripeto a voce più alta, assicurandomi che lei lo senta forte e chiaro.

"Tu!
Brutta stronza di merda!
Come ti sei permessa?!" prima che potesse succedere il delirio, Giorgia interrompe la nostra quasi battaglia.

"Ragazze, basta!
Per piacere!
Siamo venute qui per festeggiare, non per andare al pronto soccorso.
Ora, basta con i vostri bisticci e andiamo a cenare.
Anche perché pure io, adesso, ho una certa famina che sarei in grado di finire tutto il buffet" dice con un piccolo sorriso.

"D'accordo, allora...iniziamo ad andare. Anche perché oggi ci aspetta una meravigliosa serata tra amiche e niente ce lo potrà distruggere, giusto?!" parla euforicamente Jasmine, avvicinandosi a noi e mettendoci le braccia intorno al collo.

"Sì, giusto.
Quindi andiamo, prima che faccia tardi" rispondo con un bel sorriso a trentadue denti stampato in faccia.

E così, prese le nostre borsette e tra una risata e l'altra, decidiamo di scendere giù a cenare e iniziare questa serata, la mia serata, che sento che sarà speciale.

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Salve, miei cari lettori. Come state?
Ecco a voi il 1° capitolo di questa mia prima storia.
Come vi sembra?
Fatemi sapere tutto nei commenti!😁
Ci vedremo al prossimo aggiornamento.

Dalla vostra cara autrice, Sara😘❤️

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