CAPITOLO 20

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È passata circa una settimana e mezzo da quando Giorgia e Jasmine sono venute a stare in questa casa.

Io sono migliorata un sacco con le forze e con il peso.

Anche la mano, le ginocchia sbucciate e il piede sono quasi completamente guariti.

Infatti adesso riesco a camminare molto più facilmente, senza barcollare e senza l'aiuto di dovermi appoggiare su qualcosa o qualcuno.

Nella casa ho notato che dall'ultima volta che ho cercato di scappare, la sicurezza è aumentata il doppio, se non il triplo.

Ho cercato di capire dove si siano concentrati di più e ho notato che la maggior parte si trovano sul retro.

Cose che solo uno psicopatico come Danilo potrebbe fare.

Parlando di quest'ultimo, il rapporto tra me e lui è rimasto lo stesso.

Solo dei baci fuggitivi, ovviamente forzati da lui e qualche carezza, nulla di più.

Mi serve ancora del tempo per poter ufficialmente dire che ho deciso di stare con lui e iniziare una nuova vita.

Devo ancora parlare con mia madre per sapere come sta, che solo dio sa quanto potrà essere preoccupata di non sentire nulla da parte mia da almeno un mese buono.

Sono praticamente sparita.

Sono le dieci di mattina e in questo momento mi trovo in camera di Danilo, anche se lui preferirebbe definirla la "nostra" stanza.

Ho appena finito di fare la doccia e mi trovo davanti all'enorme guardaroba per scegliere cosa indossare oggi.

Finalmente posso indossare i miei vestiti e non più quelli suoi, anche se non mi dispiaceva affatto indossare le sue maglie larghe, comode e stramaledettamente lunghe che profumavano di lui.

Dopo una veloce osservazione decido di indossare un intimo bianco, in pizzo, una maglia bianca a mezze maniche con scollo a v, un paio di jeans neri a vita alta, un paio di calze bianche e le scarpe bianche della Chanel.

Tutto ciò è stato comprato dal multimiliardario rompi-coglioni Danilo Volkov, anche se ha dovuto urlarmi contro per non so quanto tempo che volesse comprameli di marca perché insisteva sul fatto che la sua donna, che non la sono ancora, dovesse avere le cose migliori.

Anche se io continuavo ad essere contraria al fatto di prendermi tutte queste cose costose.

Mi vesto e dopo mi dirigo in bagno per asciugarmi i capelli.

Finito di asciugarli con il phon, li piastro.

Mi metto una crema idratante per il viso, un burrocacao, il deodorante, il profumo ed esco dalla stanza.

Scesa al piano terra, non trovo anima viva.

Ad un tratto incontro Ekaterina che spunta da non so dove e mi sorride con il suo solito sorriso caloroso che ovviamente ricambio.

"Il signor Volkov chiede della tua presenza nel suo ufficio" mi dice, prima di andarsene non so dove.

Mi chiedo perché mi vorebbe vedere adesso, siccome a quest'ora lui è generalmente a lavoro e non desidera disturbi.

Mi volto e mi dirigo verso il secondo piano.

Arrivo davanti alla porta del suo ufficio e busso.

"Avanti" sento dire da una voce molto profonda e autoritaria.

Molto titubante decido di aprire la porta ed entro dentro.

Lo trovo intento a scrivere qualcosa sul computer e appena alza gli occhi e mi nota, un sorriso malizioso si forma sulle sue labbra mentre mi fa segno di avvicinarmi.

My Dark Mafia Prince Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora