CAPITOLO 24

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SARA'S POV

Mi ha dato della...puttana.

È questa che sono in realtà per lui, solamente ed unicamente una puttana.

Si è approfittato del mio corpo, toccando una zona che io non ero ancora pronta a condividere con nessuno.

Le parole che mi aveva detto prima erano solo menzogne, ma in fin dei conti da una persona o meglio da un mostro come lui me lo dovevo aspettare.

Non riesco ancora a capire come sia riuscita ad abbandonarmi al suo tocco e ai suoi baci.

Sono stata solamente una deficiente.

Per colpa di questa mia stronzata, ora mi trovo sul suo merdoso letto, nuda a piangere per ciò che mi ha fatto.

Decido di alzarmi dal letto, per darmi una ripulita, siccome sono ancora sporca dei miei umori che quello schifoso verme è riuscito a provocarmi.

Entro dentro il bagno e mi chiudo a chiave.

Evitando di guardare il mio riflesso sullo specchio che so già che sarà orrendo e mostruoso, mi metto sotto il soffione ed apro l'acqua calda.

Mi beo di questo calore così coccoloso che solo l'acqua calda può trasmettermi e inizio lentamente a rilassarmi.

Inizio a lavarmi i capelli per poi passare al corpo che come la testa decido di lavarlo due volte, solo per essere più sicura di essermi pulita bene.

Il profumo buonissimo alla vaniglia del bagnoschiuma, riempie le mie narici.

Non so quanto tempo abbia sprecato dentro la doccia, ma credo un bel po', siccome le mie dita hanno iniziato a formare delle piccole rughette.

Esco dalla doccia, mi avvolgo un accapatoio al corpo e alla testa e mi dirigo verso il lavandino, dove inizio a lavarmi i denti.

Ora che li sto lavando mi ricordo che oggi non ho mangiato nessun pasto, ho praticamente digiunato, come se fossi nel mese di Ramadan.

Finito di lavarli esco dal bagno e mi accorgo che le lenzuola sono state cambiate.

Strano...non ho sentito nessuno entrare prima.

Lascio perdere se qualcuno sia entrato o meno e vado nella cabina armadio, dove prendo un intimo e un pigiama a caso.
Li indosso e appena mi volto per riportare l'accappatoio in bagno, sento la porta della stanza aprirsi.

Il sangue nelle vene mi si gela, ma quando mi volto e vedo che ad entrare è stata Ekaterina, mi rilasso subito.

Mi viene incontro con occhi lacrimanti.

"Sara...tesoro, mi dispiace un sacco" mi abbraccia forte mentre pure io ricambio l'abbraccio, cercando di trattenere le lacrime.

"Sei stata te a cambiare le lenzuola?" cerco di cambiare discorso.

"Sì.
Il signor Volkov, prima di andarsene, mi ha detto di cambiarle" mi risponde mentre si stacca dall'abbraccio, guardandomi negli occhi.

Quindi quel figlio di puttana ora non si trova a casa.

Fantastico!

Almeno so che non ce l'ho tra i piedi.

"È da tutto il giorno che non mangi, tesoro. E immagino che tu stia morendo di fame.
Vieni, ho appena finito di preparare la cena, così mangi insieme alle tue amiche" mi dice, cercando di convincermi.
"Ti ringrazio, Ekaterina, ma realmente non ho fame.
Ora, ho solo bisogno di riposare, siccome mi sento molto stanca e ho anche un mal di testa fortissimo"

My Dark Mafia Prince Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora