SARA'S POV
Mi trovo in una piccola stanza bianca e di fronte a me c'è di nuovo mio padre, sorridente che mi accarezza una guancia.
Mi sento così vulnerabile davanti a lui.
Solo a vederlo, mi fa sentire così debole da scoppiare immediatamente in un pianto.
"Papà...mi sei mancato"
"Shhh...lo so amore mio...lo so.
Non piangere, adesso" mi consola mentre mi abbraccia forte e inizia a massaggiarmi la schiena."Papà, non ce la faccio più!" dico mentre mi faccio travolgere dal dolore e dalla sofferenza.
"Tranquilla, tesoro.
Sono qui per te.
Sfogati con tuo papà" mi risponde, continuando a tenermi stretto a se."Io...io vorrei scappare da lì papà. Aiutare le mie amiche, andare dalla mamma.
Vorrei fare la cosa giusta, ma ho solamente paura, dubbi e domande e incertezze...che cosa dovrei fare?
Papà, potrebbero uccidere la mia famiglia, l'unica donna importante che è rimasta ormai nella mia misera ed inutile vita..." dico mentre inizio ad alzare la testa per guardarlo negli occhi."Non dire così" noto che i suoi occhi sono lievemente cupi e pieni di lacrime che minacciano di scendere.
"...Loro sono delle persone molto violente.
Io non voglio rispondere alla violenza con la violenza, ma dimmi papà...mi danno altra scelta?" dico mentre continuo a piangere ininterrottamente.Il sapore salato che hanno è troppo forte che sembra di aver mangiato un chilo di sale.
Mi sento tremare tutta come se in questa stanza ci fossero -10°C.
Ad un tratto mi sembra che pure il corpo caldo di mio padre non mi basti per riscaldarmi.
Mi guarda per qualche minuto, esaminando i miei occhi, riuscendo a leggere il dolore che sopporto da tutto questo tempo.
Fa un grosso respiro e alla fine decide di parlare, non distogliendo mai i suoi occhi dai miei."Essere vivi significa fare delle scelte...tra l'amore e l'odio, tra porgere la mano o stringerla in un pugno..." si interrompe per qualche secondo, fa un'altro grosso respiro e continua a parlare.
"...Non ci sono risposte semplici, Sara...devi accettare il mondo così com'è" lo guardo quasi stupita da ciò che mi ha appena detto."Papà, perché dici così?"
"Dovrai accettarlo...oppure lottare per cambiarlo" dice un secondo dopo, facendomi tranquillizzare subito.
Per fortuna mi ero solo affrettata con la domanda.
"Sei mia figlia, Sara.
Il nostro sangue è uguale, e so che in te c'è una parte di me.
Ricordati una cosa, figlia mia; quando il mondo sprofonda nel buio, alcuni hanno il coraggio di risollevarlo...e tu sei una di loro" mi dice con un tono come se fosse fiero che fossi sua figlia.Ma io non so lui dove abbia visto in me questa grande forza, perché io mi sento ogni giorno più male.
Mi sento sempre di più morire dentro.
Mi sento sempre con meno speranze di vita.
Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra un'ultima frase, prima di sparire dalla mia visuale.
"Affronta l'abisso, piccola mia, ma non lasciare che ti consumi"
Lentamente inizio a tornare alla realtà.
Con la fronte imperlata di sudore, apro poco alla volta gli occhi e subito un dolore fortissimo colpisce la mia testa, quasi facendomi esplodere il cervello.
Mi guardo intorno e noto che mi trovo nella camera da letto di Danilo.
STAI LEGGENDO
My Dark Mafia Prince
Romance#1 droghe #1 violenza #1 amore #1 mafia russa #1 pericolo #1 gelosia #1 boss #1 passione Cosa accadrebbe se un compleanno molto atteso e una bellissima vacanza in Sicilia venissero rovinati da un capriccio di un uomo abituato ad ottenere tutto ci...