CAPITOLO 21

11.3K 234 45
                                    

Non ci posso ancora credere a ciò che è successo poco fa.

Lui che mi aveva promesso che avrebbe cambiato modo di comportarsi, che avrebbe voluto iniziare tutto da zero.

Cerca di fare qualcosa di buono, ma ogni volta che fa un passo in avanti, ne fa altri cento indietro.

Con questo suo modo spietato di comportarsi, mi convince sempre di più di voler scappare un'altra volta da questa fottuta dimora che ormai per me è diventata la casa degli incubi.

Mi trovo ancora nel suo ufficio e sto cercando di riprendere ossigeno, tossendo di tanto in tanto.

La sua forza è veramente qualcosa di imparagonabile.

Le lacrime continuano a scendere ininterrottamente e bagnare le mie guance e il suolo.

Non ce la posso più fare così.

Avevo deciso di dargli una seconda oppurtunità, ma se le cose stanno così, allora la situazione cambia e non mi resta altra scelta che pianificare un'altra fuggita.

Questa volta, però, più preparata e in compagnia delle mie amiche.

Voglio portarle al salvo, lontane da questi mostri.
Voglio andare da mia madre, sentire il suo caloroso abbraccio, la sua calda voce, il suo buonissimo profumo.

Ad un tratto sento bussare e vedo la porta aprirsi.

Ekaterina entra dentro con il kit per le pulizie, ma appena mi nota si blocca per un secondo e mi viene subito incontro.

"SARA!
Tesoro, cos'è successo?!" mi chiede molto preoccupata, sedendosi accanto a me e prendendomi in un forte abbraccio.

"I-io n-non p-posso p-più..." cerco di dire tra i singhiozzi.

"Shhh...tranquilla, tesoro. Respira...respira, Sara" mi dice, massagiamdomi la schiena e aiutandomi a respirare con calma e a prendere il controllo della situazione.

"E-Ekaterina, i-io...io non posso più continuare così" le dico, continuando a piangere, quasi supplicandola di aiutarmi.

"Cos'è successo?"

"Lui si è infuriato, perché ho insistito sul fatto di voler parlare con mia madre.
Mi ha strozzata così forte che per un momento ho pensato che mi avesse uccisa" continuo a piangere ancora di più, ripensando a quella scena.

"Mi dispiace un sacco, Sara.
Per tutto ciò che ti è successo a causa sua, ma io veramente non posso fare nulla.
Vorrei fare qualsiasi cosa per aiutarti, ma non posso" mi dice con occhi pieni di lacrime.

Io la capisco benissimo e mi dispiace un sacco che lei debba assistere a tutte queste cose.

"No...non ti preoccupare.
Non è obbligatorio dovermi aiutare, quindi stai tranquilla.
Piuttosto dispiace a me, che tu debba ascoltare e vedere tutte queste cose" le dico, mentre un sorriso debole si forma sul suo viso.

"Non dire così, perché mi fai sentire più in colpa.
E non ti preoccupare, ho visto di peggio di voi" mi risponde, abbracciandomi forte.

Rimaniamo strette tra le nostre braccia per un bel po' di tempo.
Io accocolata a lei come se fossi sua figlia, immerse nel silenzio della stanza e nelle nostre lacrime che silenziosamente scendono dai nostri occhi.

Ci stacchiamo guardandoci negli occhi e alzandoci lentamente, aiutandoci l'un l'altra.

"Ti ringrazio, Ekaterina.
In questo momento sei come una seconda madre per me" le dico mentre le do un piccolo bacio sulla guancia e l'abbraccio di nuovo.

My Dark Mafia Prince Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora