"Dai, piccola...ancora un passo e anche per oggi hai finito" mi incita Danilo, aiutandomi a fare un ultimo passo per la giornata di oggi.
È da quando ho aperto gli occhi, ovvero due settimane e mezzo fa, che il dottore mi ha esplicitamente chiesto di riiniziare a fare un po' di movimento, incominciando proprio da delle lunghe e interminabili camminate.
Per tutto il lunghissimo corridoio completamente vuoto, non ho fatto altro che fare avanti e indietro.
Camminavo come un bradipo, tra le lacrime di dolore che sgorgavano ininterrottamente dai miei occhi, e mi fermavo per fare delle pause e cercare di riprendermi non so quante volte.
"N-Non ce la f-faccio...basta" sussurro senza fiato e priva di forze, facendo sbattere rumorosamente la schiena contro il suo petto muscoloso e ricoperto dal tessuto pregiato della camicia bianca.
Le gambe iniziano
a tremare, seguite poco dopo anche dalle labbra screpolate e bagnate dalle lacrime."No, no, no, Sara.
Forza, piccola, non mollare...non ora che ce l'hai quasi fatta" le sue mani si posizionano sotto le mie braccia, cercando di tenermi saldamente in piedi."No...no...no!" porto la mano tremante sopra la pancia e inizio a dare voce ad un dolore straziante che ormai mi logora da più di due settimane.
"Hanno ucciso mio figlio...HANNO UCCISO MIO FIGLIO!" sbatto la testa ripetute volte sul suo petto, non sentendo alcun minimo dolore.Le mie mani si poggiano sopra le sue, che questa volta si sono avvolte attorno alla mia vita, e cerco di graffiarle con tutta la forza che ho.
Non voglio fargli del male, ma è l'unico modo che trovo per sfogare la rabbia e il dolore che mi stanno consumando lentamente.
"Shhh...piccola, ti pre-"
"Hanno ucciso mio figlio!
Hanno ucciso mia madre!
Mi hanno tolto tutto ciò che avessi e che mi fosse rimasto!" alzo la testa e inizio a pregare dio che faccia qualcosa e mi tolga la vita nella maniera più veloce e indolore possibile.Non voglio più vivere.
Non ne ho più il motivo di farlo.
Tutto ciò che mi rendeva felice...me l'hanno tolta.
E ora...che senso ha continuare a rimanere in vita?
Che senso ha continuare a respirare anche se dentro di te più nulla esiste?
"Sara, ti prego...calmati" le sue labbra si avvicinano alla mia guancia, lasciandovi dei piccoli bacetti.
Mi volta velocemente dall'altra parte, così da averlo di fronte, e mi stringe in un forte abbraccio caloroso.
Una sua mano si posiziona dietro la mia nuca e inizia ad accarezzarmela delicatamente.
Appoggio la testa sulla sua spalla e tiro dei pugni sul suo petto, sapendo che per lui non sono niente di doloroso.
"Piccola, ti prego...ascoltami" sussurra al mio orecchio.
"È finita.
Tutti hanno preso ciò che si meritavano, te lo posso assicurare.
Kiktor, Ivan, Kalisa e tutti quanti gli altri che hanno lavorato per loro hanno pagato con le loro vite" mi rassicura, facendomi alzare la testa scombussolata."C-Cosa?"
"Sì, tesoro.
Tutti loro li ho uccisi con queste due mani, uno dopo l'altro.
Li ho torturati come una bestia, facendoli pentire di essere rimasti in vita anche un solo singolo misero secondo.
Ho rivendicato quello che hanno fatto a mia madre, a tua madre, a te e quello che hanno fatto a nostro figlio" confessa con calma, come se fosse la cosa più normale da dire e fare.
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My Dark Mafia Prince
Romance#1 droghe #1 violenza #1 amore #1 mafia russa #1 pericolo #1 gelosia #1 boss #1 passione Cosa accadrebbe se un compleanno molto atteso e una bellissima vacanza in Sicilia venissero rovinati da un capriccio di un uomo abituato ad ottenere tutto ci...